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Cosa sono i Trigliceridi?

Quando parliamo di grassi alimentari stiamo in realtà parlando di TRIGLICERIDI. Essi sono molecole composte da 3 acidi grassi (Tri-) legati a un supporto di glicerolo. I trigliceridi indicano quanti grassi circolano nel sangue e quindi voi penserete che un’alimentazione “ricca di grassi” si traduca in trigliceridi alti, vero?

Ed invece non è così, i trigliceridi sono infatti segno di una dieta ricca di carboidrati e danno la misura della sensibilità insulinica. Tanti carboidrati e poca sensibilità insulinica si traducono in un valore dei trigliceridi alti.

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Non dimenticate, i carboidrati in eccesso vengono convertiti dal fegato in acido palmitico. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, i carboidrati in eccesso vengono utilizzati non solo per formare i trigliceridi, ma anche le particelle piccole dense e reattive di Colesterolo LDL.

QUANTO DEVE ESSERE?

I Livelli ancestrali di trigliceridi sembrano oscillare tra 50 e 80 mg/dl. Tuttavia i trigliceridi sono più un segnale d’allarme che un problema di per sè. Se i trigliceridi sono bassi, possiamo essere abbastanza sicuri che il nostro consumo di carboidrati non è eccessivo e che non abbiamo particolari problemi di stile di vita e che quindi la nostra insulino-sensibilità è buona.

Per converso, se i nostri trigliceridi superano 100 mg/dl, aumentano le probabilità di sviluppare problemi legati all’infiammazione e quindi che il nostro profilo lipidico abbia caratteristiche aterogeniche e cioè che sia prevalentemente composto da particelle di LDL piccole e dense. L’alcol può fare disastri per i livelli dei trigliceridi e questo è legato alla sensibilità insulinica.

5 REGOLE GENERALI PER CONTENERE I TRIGLICERIDI

  1. Scegliere cibi ad elevato contenuto di fibre e basso tenore in zuccheri semplici.
  2. Scegliere cibi con un basso contenuto di grassi saturi e privilegiare quelli con maggiore tenore di grassi monoinsaturi e polinsaturi
  3. Cucinare senza grassi aggiunti.
  4. Preferire metodi di cottura come: vapore, microonde, griglia o piastra, pentola a pressione, piuttosto che la frittura, la cottura in padella o i bolliti di carne.
  5. Assumere integratori a base di omega 3 disponibili in commercio per favorire la riduzione dei trigliceridi (effetto ipotrigliceridemizzante).
ALIMENTI DA “BANNARE”
  • Superalcolici
  • Alcolici, compresi vino e birra
  • Bevande zuccherine come cola, acqua tonica, tè freddo, ma anche succhi di frutta, perché contengono naturalmente zuccheri semplici anche se riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”.
  • Cibi da fast-food
  • Zucchero bianco e zucchero di canna per dolcificare le bevande, sostituendolo eventualmente con il dolcificante.
  • Marmellata e miele.
  • Dolci quali torte, pasticcini, biscotti, frollini, gelatine, budini, caramelle.
  • Frutta sciroppata, candita, mostarda di frutta.
  • Prodotti da forno contenenti la dizione “grassi vegetali” (se non altrimenti specificato generalmente contengono oli vegetali saturi: palma, cocco)
  • Grassi animali: burro, lardo, strutto, panna.
  • Frattaglie: fegato, cervello, reni, rognone, cuore.
  • Insaccati ad elevato tenore in grassi saturi, salame, salsiccia, mortadella, ecc. oltre alle parti grasse delle carni.
  • Latte intero o condensato, yogurt intero, formaggi ad elevato tenore in grassi saturi e colesterolo.
ALIMENTI CONSENTITI E CONSIGLIATI
 
  • Pesce di tutti i tipi almeno tre volte alla settimana.
  • Privilegiare quello azzurro (aringa, sardina, sgombro, alice…) e salmone per il loro contenuto di omega 3.
  • Verdure, crude e cotte, da assumere in porzioni abbondanti. La varietà nella scelta permette di introdurre correttamente i Sali minerali, le vitamine e gli antiossidanti necessari per l’organismo.
  • Pane, pasta, riso, avena, orzo, farro (privilegiando quelli integrali).
  • Latte e yogurt scremati o parzialmente scremati.
  • Carne sia rossa che bianca (proveniente da tagli magri e che sia privata del grasso visibile). Pollame senza pelle.
  • Affettati quali prosciutto cotto, crudo, speck, bresaola, affettato di tacchino/pollo purché sgrassati e non più di 1 o 2 volte alla settimana.
  • Formaggi freschi a basso contenuto di grassi, oppure formaggi stagionati prodotti con latte che durante la lavorazione è parzialmente decremato, come il Grana Padano DOP, e con un buon apporto di grassi insaturi.
  • Legumi da 2 a 4 volte alla settimana, come secondo piatto.
  • Acqua, tè, tisane senza zucchero
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