Difesa da Aggressione da Arma da Fuoco

I 4 Punti Fondamentali per una Difesa in Extrema Ratio
Disarmare un criminale che cerca di rapinarci, che sia armato di pistola o di coltello è sempre e comunque un'impresa ardua e piuttosto che tentare la fortuna per questione di orgoglio è sempre meglio desistere e consegnargli il portafoglio.
IL COLTELLO
- è un'arma da taglio, il manico lo tiene l'aggressore, perciò bisogna prestare la massima attenzione durante la colluttazione perchè il rischio di ferita è altissimo.
- Siccome il coltello è corto, la difficoltà nel disarmo è elevata, anche alla cortissima distanza il rischio rimane altissimo, diverso sarebbe per un machete, che ha la sua massima efficacia alla media distanza e perde quasi tutte le sue capacità offensive nel corpo a corpo.
- Essendo spesso di piccole dimensioni può essere nascosto facilmente in una tasca o coperto dal palmo della mano, quindi il pericolo molto di frequente lo avvertiamo all'ultimo momento, rendendo l'effetto sorpresa un punto a favore del malvivente.

LA PISTOLA
- È un'arma dalla potenza offensiva altissima; mentre il coltello può provocare anche tagli di piccole dimensioni durante la colluttazione ma che ci permettono comunque di continuare a lottare, un colpo di pistola nella stragrande maggioranza dei casi ci renderà impossibile la sucessiva reazione.
- La pistola è efficace a tutte le distanze, si riduce drasticamente di efficacia solo durante il corpo a corpo e l'aggressore si riguarderà dal farsi avvicinare.
- Essendo una delle armi più temibili, incute timore e induce nella maggior parte dei casi alla resa con effetto immediato
- Concentratevi e controllate le emozioni, anche se risulterà alquanto difficile!
- Il linguaggio corporale, indirettamente, può rendere la situazione ancor più complicata e tesa rischiando di far precipitare le cose, cosa a noi controproducente affinché non otteniamo la distanza giusta per poterci difendere con efficacia.
- Sempre il linguaggio corporale del criminale può offrirci indizi su come gestire la situazione, sulle sue intenzioni, se vuole solo i soldi (e in questo caso la cosa più intelligente è darglieli) o se le sue intenzioni sono ben peggiori.
- In sostanza la prima cosa da fare è studiare la situazione e valutare i rischi in modo da adottare la tattica migliore, col solo scopo di portare a casa la pelle.
- L'ambiente è determinante.
- Ci si può trovare in un garage isolato come in un posto non tanto lontano dalla gente, e un colpo partito accidentalmente durante la colluttazione potrebbe portare a conseguenze drammatiche.
- Ci potrebbe essere attorno a voi anche qualche oggetto che potrebbe servirvi come arma.
- Inoltre, e non per ultimo, bisogna guardarsi intorno e valutare le vie di fuga; ci si può trovare in uno spazio aperto, ma molto più di frequente in spazi nascosti e angusti, e approfittare di un angolo o di un buon riparo dopo una prima reazione.
- I ripari sono di fondamentale importanza e devono avere una tenuta balistica di un certo tipo: una porta in legno non è un buon riparo, un muro in mattoni sì; una siepe non è un buon riparo, un cassonnetto di ferro della spazzatura è meglio di niente. Non stiamo giocando a nascondino, stiamo riparandoci da una persona che ci sta sparando.
- È necessario avere chiaro il quadro della situazione, la distanza e il punto di fuoco dell'arma.
- La distanza è fondamentale, è il punto di partenza della nostra difesa; per dare inizio a tutto è necessario avvicinarsi all'aggressore, magari ingaggiando un colloquio tentando di distrarlo per poi cogliere il momento più favorevole.
- Durante il tentativo di disarmo bisogna tenere la pistola fuori portata di tiro, da noi e da chi stiamo proteggendo, altrimenti sarebbe tutto inutile.
- Prendere il tempo giusto per effettuare il disarmo è uno dei fondamenti per una buona riuscita dell'azione.
- Dobbiamo fare in modo di utilizzare il tempo a nostro vantaggio, portare la tecnica difensiva in modo fulmineo e deciso é una prerogativa se vogliamo rimanere vivi.
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