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Aikido – Arte Marziale

Aikido – Arte Marziale

L’Aikido oggi attira una minoranza di appassionati di arti marziali perché, probabilmente  pochi comprendono l’enorme importanza della ricerca del proprio io.

L’Aikido è talmente impregnato dalle:

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  • consuetudini,
  • dalle religioni
  • e dai costumi giapponesi

Che sarebbe impossibile fare qui uno studio profondo della sua filosofia e analizzarla, perché le tecniche del Budo sono il più delle volte inseparabili dallo spirito.

Dal punto di vista fisico, l’Aikido è un semplice supporto che ci permette di conoscere meglio la nostra dinamica corporea.

Ma con un senso più profondo e tradizionale questa disciplina guarda all’uomo come un tutto, per cui se si vincono con la pratica certe barriere fisiche, si riesce a percepire un movimento interno a noi e a tutti i livelli si sperimenta un vissuto positivo.

Il maestro Tamura (nella foto sotto a destra) dice nel suo Metodo Nazionale: “La coordinazione fisica e mentale alla base di ogni tecnica provoca, oltre alla trasformazione esteriore del corpo, una metamorfosi interna d’ordine morale”.

Nella storia del Giappone, i giapponesi hanno riconosciuto che l’essenza delle arti marziali si basa sul loro spirito.

Esistono numerosi casi di maestri che fallirono per la mancanza di autocontrollo o per la perdita di integrità.

Quando, per barriere fisiche e mentali ci separiamo dalla vita naturale, ci creiamo fastidiosi problemi:

  • confusione,
  • dubbio,
  • angustia
  • e depressione.

Tentiamo allora con procedimenti artificiali di porre rimedio a questi stati; utilizziamo sostanze eccitanti, calmanti e droghe, ancor più pericolose e nefaste.

Questi non sono altro che palliativi che invece di dare tranquillità e curare, finiscono per esaurire e distruggere l’individuo.

Fintanto che non riusciamo ad ottenere l’armonia interna e la pienezza del nostro essere, la nostra vita continuerà ad essere una vita di abitudini e routine, senza felicità e speranza di miglioramento.

Per questo sono importanti i nostri vissuti più diretti e le esperienze personali, senza appoggiarsi a teorie fatte o filosofie.

Basta “sentire” la vita e sperimentare come sia possibile penetrare le leggi della natura. Queste leggi sono le tendenze essenziali di ognuno, le necessità primarie degli uomini di tutte le epoche e di tutti i paesi.

Questa conoscenza è parte del nostro patrimonio ereditario e proviene dalla storia.

Purtroppo è racchiusa profondamente in noi, nascosta dalle apparenze della vita facile e disprezzata per la mancanza di sforzi e del giudizio obiettivo.

Gli individui, per lo più, pensano che oggi sia impossibile poggiarsi su valori sicuri, perché pochi conservano il proprio valore autentico.

Per un samurai che ha vinto la paura della morte, un uomo che ha espulso dalla sua coscienza qualsiasi stimolo aggressivo verso l’altro e vive alla ricerca della pace e dell’armonia col mondo, non ha alcun motivo per aver paura di nessuno.

Il Samurai, riflettendo su un fatto crudele ma inevitabile quale la lotta e il dover uccidere o morire, crea in sé una trasformazione di valori e, partendo dalle tecniche d’uso della spada e superando il mero virtuosismo, manifesta e espande il suo dominio spirirtuale passando da un atto sanguinoso quale l’uccidere alla purificazione della propria anima.

La sua preoccupazione, più che quella di studiare uno stratagemma efficace contro l’avversario, è quella di scontrarsi da solo contro il nemico e la morte, di vincere la morte.

Da qui parte la sua incessante

  • ricerca dell'”io”,
  • del significato del mondo,
  • della vita
  • e della morte.

Quindi un guerriero samurai che non conosceva altro che l’uso delle armi non aveva altro rimedio che allenarsi e migliorare per conto suo. Un duro e infaticabile allenamento fisico e spirituale che mirava all’illuminazione, al “Satori”, come meta finale.

L’Aikido, che nasce come arte marziale basata su queste vecchie tradizioni, è allora una necessità dello spirito, creata dall’audacia dell’uomo.

Si tratta di un’arte difficile da comprendere per il mondo attuale.

L’Aikido oggi attira una minoranza di appassionati perchè, probabilmente pochi comprendono l’enorme importanza della ricerca del proprio io.

Secondo un grande maestro di Aikido, gli uomini vanno divisi in due classi, la migliore delle quali è formata da coloro per cui il superfluo è esattamente il necessario; questo è l’autentico paradosso dell’aikidoka.

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