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Aikido – Nikyo, Tanta Efficacia Racchiusa tra 2 Dita.

Aikido – Nikyo, Tanta Efficacia Racchiusa tra 2 Dita.

È noto che tecnicamente l’Aikido include una serie di leve articolari. In quanto tali, queste non richiedono una forza particolare per essere applicate e dunque non è necessario avere una prestanza fisica pari o superiore al proprio opponente.

Questo aspetto contribuisce indubbiamente a dare un’idea dell’aikido di dolcezza e rende la pratica più accessibile alle donne rispetto ad altre arti marziali.

In realtà la dolcezza è solo apparente: se osserviamo l’uke nel momento in cui subisce la leva notiamo subito l’espressione di dolore che lo costringe ad “incontrare” il tatami molto velocemente. 

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Tori desiste immediatamente: la cura del proprio uke è di primaria importanza in quanto lo scopo non è prevalere, bensì la pratica: RENSHU.

Nikyo (la seconda tecnica dell’Aikido), consiste in una bellissima leva sul braccio, molto versatile, estremamente potente e dolorosa; subirla la prima volta da un tori che la esegue con estrema delicatezza nonostante l’efficace risultato è sconcertante e sufficiente per attrarci inesorabilmente. 

Immediatamente ci ingaggiamo nel tentativo di ripeterla a nostra volta e… il grande entusiasmo si smorza miseramente: pur sembrando tanto facile, non ci viene!! Perché?

Ci sono delle premesse fondamentali che vanno applicate per qualsiasi tecnica si voglia eseguire, prima tra tutte lo sbilanciamento, “Kuzushi”, per dare un’immagine immediata a questo principio immaginate un bambino che con una mano spazza una torre fatta di mattoncini di plastica, equilibrio demolito in un istante, l’uke non può far altro che tentare di riacquistarlo, in quel piccolo frangente possiamo entrare nel movimento ed applicare la nostra leva senza sforzo. 

Tuttavia questo non è sufficiente, Nikyo è una leva abbastanza complessa in cui è determinante che il braccio dell’uke venga piegato con certe angolazioni e spinto in direzioni molto precise.

I meno esperti si affidano molto alla forza delle mani, ci vuole un po’ di pratica per capire che invece le mani lavorano poco in questo senso, certo se vogliamo aggiungere la forza Nikyo diventa micidiale ma, come si sa, nel breve termine non avremmo più praticanti con cui esercitarci, dunque meglio utilizzare le mani o meglio, basterebbero due sole dita per capire quali sono le angolazioni e le direzioni necessarie per eseguire questa leva.

Un altro concetto importante che possiamo introdurre a questo punto è quello che qualche maestro definisce l’aiki-corpo. Un concetto applicabile solo dopo un’esperienza abbastanza importante: man mano che la tecnica si evolve, in base alla situazione, ad ogni istante ci accorgiamo del movimento che uke sta effettuando e correggiamo la nostra posizione, la nostra tecnica, la nostra reazione.

Questo ci impedisce di premeditare completamente la nostra performance, potremmo decidere cosa intraprendere, ma non esattamente come. 

Per darci un’idea: supponiamo di avere sbilanciato il nostro opponente, gli andiamo incontro per eseguire una tecnica ma, attraverso il contatto, il nostro corpo sente che uke sta cadendo proprio nella nostra direzione, ci sta venendo addosso, non ci resta che adeguarci girandoci nella sua stessa direzione in tenkan e, facendolo proseguire nella sua caduta, eseguire la tecnica più opportuna, in ura!

Tutto ciò premesso accenniamo anche a qualche dettaglio:

  • Il dorso della mano viene bloccato,
  • L’avambraccio deve essere indirizzato in modo che il gomito di uke sia piegato, è fondamentale che il braccio non resti teso, ma che l’angolo non sia troppo chiuso.

RENSHU, la pratica, col tempo ci permetterà scoprire cosa si intende per leva versatile ed efficace, nikyo si po’ eseguire in varie direzioni: dall’alto verso il basso e viceversa, verso il nostro centro, verso l’uke, indietro… si può eseguire perfino senza mani una volta che il nostro corpo è sufficientemente allenato a sentire e capire come si sta muovendo uke; nikyo si può anche eseguire con il Jo, rimanendo all’estremità opposta di uke. Nikyo è certamente una leva interessante, praticarla, con il dovuto rispetto per il nostro uke, è sempre divertente!

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