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Il Calcio più utilizzato per la Difesa Personale

L’elemento tecnico che solitamente più colpisce il neofita che si avvicina, per la prima volta, alle arti marziali è l’uso che viene fatto delle gambe per sferrare i calci potenti ed, in particolare, il principiante è attratto dall’abilità con cui gli esperti mulinano i propri arti per mettere fuori combattimento gli avversari con spettacolari calci alla testa.
In realtà, il vero esperto di difesa personale reale si dedica per la maggior parte del tempo a perfezionare tecniche di calcio che non superino il livello dell’anca dell’avversario: ciò è vero per numerosi stili di Arti Marziali orientali come le arti marziali cinesi del Sud la Muay Thai tradizionale o Muay Boran.
Quest’ultima infatti è nata proprio partendo dall’osservazione delle esigenze concrete del combattente nel momento nello scontro reale, diversa per alcuni aspetti dalla Tahi Boxe sportiva.

Pure nel Wing chun (arte marziale cinese del sud del Paese), arte marziale nata per la difesa personale, sviluppata da persone in genere di bassa statura, prediligono i calci bassi.

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Perché prediligere i calci “sotto la cintura”

In base alle attitudini psicologiche ed alla morfologia del praticante e del suo avversario, è stata elaborata una serie di strategie di combattimento, che si adattano alle varie situazioni di lotta: le soluzioni tecniche più utilizzate sono, ovviamente, quelle che si rivelano più efficaci ed utili in uno scontro reale che ci veda opposti ad un avversario che ci sovrasta per altezza e peso.
Una tale differenza di stazza non viene ovviamente mai riscontrata durante un combattimento sportivo (a parte gli incontri open naturalmente), in cui una delle prime condizioni affinché l’incontro venga disputato è che i due contendenti si presentino sul ring ad un peso pressoché uguale.

È invece relativamente frequente in caso di aggressione, soprattutto se chi viene attaccato è di sesso femminile e l’aggressore è un uomo, che tale differenza si riscontri, rendendo necessario un approccio strategico diverso rispetto a quello che si utilizzerebbe sul quadrato di gara.

Il vero intenditore di combattimento reale sa che proprio i calci bassi sono una delle migliori armi a sua disposizione in caso di scontro senza regole; tali colpi sono relativamente facili da eseguire, anche in condizioni sfavorevoli di abbigliamento e di terreno e, dovendo affrontare avversari più alti e pesanti, si riesce con i calci bassi a infliggere danni seri senza dover arrivare ad essere afferrati passando a rischiosi corpo a corpo.
Inoltre, una delle qualità maggiori delle tecniche di autodifesa deve essere l’applicabilità anche in casi di prolungata assenza dal luogo di allenamento o, comunque, in periodi di scarsa forma atletica: a tale requisito rispondono pochi gruppi di tecniche, in quanto molti degli attributi necessari ad una corretta ed efficace esecuzione delle stesse (velocità, scioltezza, colpo d’occhio), vengono persi rapidamente in caso di un’inattività forzata.
Ciò non accade con le tecniche di calcio portate in linea bassa, in quanto, una volta apprese correttamente e sviluppate in tutte le loro varianti, si riescono a “mantenere” anche con un ridotto regime di allenamento.
In molte arti marziali molte delle tecniche di calcio portate al di sotto della cintura sono passate in disuso per lo scarso utilizzo in competizioni sportive perché poco spettacolari.

Nella Muay Thai molte tecniche di quel genere (i devastanti low kicks) sono utilizzati per fiaccare l’avversario e i calci frontali sono portati alle cosce o all’inguine, al fine di mantenere una distanza consona, e per questo sono rimasti parte integrante del bagaglio tecnico del sistema.
Molti stili invece, nati e sviluppati come supporto tecnico dell’élite militare utilizzati per combattere in condizioni estreme sui campi di battaglia dispongono di moltissime tecniche di calcio, i quali prendevano di mira i bersagli sensibili per eccellenza come i testicoli o le ginocchia, retaggio dell’epoca in cui anche i combattimenti in tempo di pace venivano disputati senza regole, ad oltranza, ed ovviamente senza categorie di peso.
Erano i combattenti di bassa statura che si specializzavano spesso in colpi a sorpresa che, contro attacchi alla testa di pugno o di calcio, permettevano di “tagliare le gambe” all’avversario così come erano soliti dire i maestri del passato, rendendolo completamente inoffensivo perché incapace di reggersi in piedi e quindi di combattere.
Quanto più l’avversario è irruento e quindi poco scaltro, tanto più sarà agevole evitare la potenza dei suoi attacchi mettendolo in condizioni di non nuocere con azioni velenose mirate alle parti esposte delle sue gambe o dell’inguine.

Come migliorare nei calci per una efficace difesa personale

Ovviamente come ogni altra tecnica anche per queste azioni devastanti è necessario un allenamento specifico al fine di sviluppare potenza nel colpo, e per fare la scelta corretta del tempo per l’applicazione.
1) È importante abbinare un lavoro di corsa su strada con esercizi specifici con sovraccarichi come lo squat e gli affondi e calf ad alte ripetizioni al 60% del massimale.
2) Lavorare al sacco pesante lungo effettuando delle ripetute di soli calci ed in combinazione con tecniche di braccia.
3) Lavori di reattività con un compagno che tiene in mano scudi per calci e pao.
4) Sparring con compagno effettuando round utilizzando SOLAMENTE le gambe.

Con questo lavoro si può riuscire a raggiungere una buona efficacia in combattimento reale anche in condizioni sfavorevoli di peso e d altezza rispetto all’avversario.

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