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Difesa Personale – 5 Consigli per tirare un pugno devastante

Quando capita di combattere in una situazione reale, non è infrequente il caso in cui ci si trovi al pronto soccorso, avendo sì avuto la meglio ma… con una mano rotta! Come ci dobbiamo comportare perché ciò non succeda?

Perché chi non si allena a tirare pugni in palestra o anche a casa al sacco, non è abituato e perciò non ha confidenza con l’impatto che ha la sua mano con una superficie più o meno dura.

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Il modo in cui il pugno chiuso colpisce ha un’importanza rilevante ai fini dell’efficienza dei colpi. I colpi di pugno che ci potrebbe capitare di utilizzare per difenderci infatti dovrebbero avere lo scopo di creare danni al nostro antagonista, non a noi stessi.

Il motivo sta nella corretta posizione del polso, nella superficie giusta dell’impatto, nell’utilizzo corretto del gomito e per ultimo nel giusto uso del corpo, in particolare delle spalle.

1. Come chiudere la mano

Prima di tutto partiamo da come chiudi il pugno prima di usarlo per colpire. Quando serri la mano a pugno non devi lasciare nessuna sporgenza con le dita, il pollice deve rimanere fuori piegato, non dentro le altre dita come fanno alcuni.

È molto importante tenere il pollice fuori dalle altre quattro dita altrimenti anche in caso di un impatto con le parti molli dell’avversario rischi di lussarti l’articolazione.

In principio nel caso ti riuscisse difficile, aiutati con l’altra mano a portare il pollice come nella foto fino a che i muscoli della mano non si sono abituati a mantenere questa posizione.

2. Quale parte della mano colpisce il bersaglio

Una volta che hai capito come chiudere bene a pugno è importante anche sapere dove avverrà l’impatto nella tua mano.

L’impatto deve avvenire con le prime due nocche quando il pugno colpisce orizzontalmente e con le ultime tre quando colpisce verticalmente.

Il pugno più utilizzato, sia nel pugilato sia in strada è quello orizzontale. Chiaramente quando si colpisce sia il sacco, il colpitore oppure l’avversario, se il bersaglio è morbido l’impatto viene distribuito prima o poi nell’intera superficie comprendente tutte e quattro le nocche ma la cosa importante è mantenere il focus sulle nocche che devono impattare per prime.

3. Allineamento del polso quando tiri un pugno

Quando colpisci qualcosa è naturale che una parte dell’energia torni indietro, quindi devi disporre il corpo nella maniera corretta per fare in modo che la forza vada verso l’avversario e non torni indietro verso di te producendo un contraccolpo dannoso.

Per questo motivo il polso diventa un punto cruciale per far sì che l’energia si scarichi il più possibile verso l’avversario.

Se il polso, durante l’impatto, è piegato sia nel senso laterale che in quello frontale è molto probabile che tu ti faccia male; se invece tieni il polso in asse, in modo che colpiscano le nocche giuste, ecco che produciamo l’effetto desiderato.

Quindi mantenendo in asse le ossa dell’avambraccio e le nocche che lo colpiscono per prime, avrai una continuazione naturale delle ossa del braccio sulla mano, e sia l’articolazione del polsi sia la mano non subiranno danni.

4. Utilizzare il gomito nella maniera corretta

Il gomito non deve arrivare mai a fine corsa (soprattutto quando ti alleni a vuoto) ed il braccio e l’avambraccio non devono mai raggiungere il grado massimo di estensione.

Questo per evitare fastidiosi infortuni al gomito.

Devi utilizzare sapientemente il bicipite per frenare l’allungo, evitando l’iperestensione del gomito arrestandolo qualche centimetro prima del fine corsa. Questo è molto importante, infatti se non fai così dopo pochi colpi comincerai sentire dolore al gomito.

5. Come usare il corpo e la spalla

In base allo stile che uno pratica utilizza la spalla in modo diverso, ma il fine è sempre quello: trasferire il peso del corpo sul pugno tramite la connessione muscolare.

Negli stili tradizionali la spalla è più radicata al corpo, mentre nel pugilato e negli stili moderni (MMA, Wing Fight, ecc…) la spalla è più libera, il pugno viene usato come una palla attaccata ad una catena.

In entrambi in casi come ho già detto, la forza dei vari muscoli coinvolti (maggiormente quelli del braccio, del core, e dell’anca) si trasferisce al pugno tramite la coordinazione.

Personalmente, preferisco il metodo moderno ed infatti lo consiglierò in base a quest’ultimo.

Detto questo, quando tiri un pugno oppure una combinazione di colpi devi immaginare di tirare un sasso lontano utilizzando la rotazione delle anche e lasciando la spalla libera e i muscoli del braccio rilasciati.

Mentre colpisci devi immaginare di coinvolgere anche i muscoli della gamba opposta al pugno: così avrai la connessione completa e la forza del tuo pugno sarà devastante!

Il modo migliore per mantenere e memorizzare questi accorgimenti è allenarsi costantemente con un sacco oppure ai colpitori con un compagno, perché anche se hai capito i concetti ora li deve comprendere anche il tuo corpo.

Buon allenamento da ABC

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