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Impariamo il judo – 1° parte

Quando si muovono i primi passi nel Judo, le tecniche che vengono insegnate generalmente sono identiche sia per gli adulti che per i bambini. La prima cosa da fare per iniziare un “combattimento” di Judo consiste nell’eseguire le prese, cioè nell’afferrarsi l’un l’altro.

Questa fase è chiamata dai giapponesi Kumi-Kata.

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Non c’è un solo modo per afferrarsi, rigorosamente da apprendere, esiste però un Kumi-Kata fondamentale, che è quello di norma consigliato dagli istruttori più esperti, che quindi conoscono a fondo il sistema, per ottenere una buona base e quindi progredire in modo ottimale nell’apprendimento di questa disciplina.

LA TECNICA DI AFFERRAMENTO

 

Questo movimento è molto semplice:

  1. Con la mano destra Tori (il Judoka che effettua l’attacco) afferra il Judogi di Uke (colui che subisce l’attacco) all’altezza dell’ascella e con la mano sinistra afferra la manica appena sopra il gomito.
  2. Se il Judoka è mancino deve invertire il senso, tuttavia, benché nel Judo tutti i movimenti possano e debbano essere eseguiti sia con la destra che con la sinistra sarebbe utile allenarsi su entrambi i lati.
  3. Senza essere padroni di questa tecnica fondamentale non è possibile padroneggiare in futuro quest’arte marziale.

SHISEI, LA POSIZIONE DI EQUILIBRIO

Un’altro aspetto di estrema importanza nel Judo è l’equilibrio, infatti attorno ad esso ruota tutta la sua filosofia.

Bisogna sempre mantenere la posizione di equilibrio e provocare lo sbilanciamento del compagno, e questa posizione si chiama appunto Shisei.

I piedi devono rimanere separati, più o meno alla stessa distanza delle spalle e il peso del corpo deve poggiare su entrambi.

Il corpo e la testa sono eretti ma rilassati.

Qual’è quindi la posizione di sbilanciamento?

Per eliminazione, tutte quelle che non corrispondono a quella fondamentale di equilibrio appena descritta, cioè restando con i piedi troppo uniti o separati, con la gamba troppo avanzata, oppure troppo sollevata, ecc.

UKI GOSHI, L’ANCA FLUTTUANTE

 

Ora che avete imparato come stare uno di fronte all’altro potete passare al passo successivo.

Spieghiamo allora una tecnica molto facile il cui nome in giapponese è Uki Goshi, che significa anca fluttuante.

Per allenare questa tecnica è necessario avere un compagno col quale esercitarsi e munirsi entrambi di un Kimono.

Per fare Uki Goshi, i due compagni dovranno:

  1. porsi l’uno di fronte all’altro e afferrarsi con la tecnica fondamentale precedentemente spiegata
  2. Uke deve spingere la gamba destra indietro, mettendosi in posizione di sbilanciamento
  3. Tori deve spingere il piede destro tra quelli di Uke, fino a toccare con l’anca il suo addome
  4. Con il movimento rotatorio delle braccia e del tronco, obbligherà Uke a inclinarsi in avanti, dovendo quindi questi sollevare la gamba sinistra e caricare tutto il peso sulla gamba destra
  5. Una volta ottenuto questo risultato, bisogna girarsi in senso inverso e tornare alla posizione iniziale, permettendo così al compagno di abbassare la gamba
  6. Questo esercizio va ripetuto molte volte, in modo da prendere confidenza con la tecnica

È importante fermarsi al punto al punto 5, senza proiettare l’avversario, poiché le cadute vanno allenate in un secondo momento, in modo da isolare questa tecnica e studiarla così nel dettaglio senza trascurare i particolari.

Buon ABC allenamento

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