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Allenamento Funzionale

Questo articolo può essere una mini-guida relativa all’allenamento funzionale. I movimenti dell’allenamento funzionale sono globali, coinvolgono muscoli e articolazioni in esercizi basati sulle catene cinetiche più comuni. Simulano quindi i gesti quotidiani che compiamo nelle azioni comuni per attivare completamente il nostro corpo. Quando ci si flette per prendere qualcosa, ci si torce per guardare indietro, si salta un ostacolo oppure si scendono le scale. È doveroso rappresentare che nella fisiologia articolare umana non esistono movimenti mono-articolari. Li possiamo eseguire, ma non sono la scelta prioritaria del nostro apparato locomotore. Per una scelta di economicità e praticità, il nostro corpo utilizza quasi esclusivamente movimenti complessi. ln fisica, per “catena cinetica” si intende un sistema composto da segmenti rigidi uniti da giunzioni mobili, dette snodi. Il nostro corpo è composto da tante catene cinetiche, messe in moto dai muscoli. 

  • Con il termine “catena cinetica” o ”catena cinematica” ci si riferisce all’insieme di organi e sistemi che determinano i movimenti volontari del corpo umano. 
  • Per catena cinetica aperta si intende il sistema in cui I’estremità più lontana (distale) è libera, senza vincoli. Esempio: gli arti inferiori  durante la camminata. 
  • Si ha invece una catena cinetica chiusa  quando l’estremità distale è fissa, cioè non può muoversi durante l’esecuzione del gesto senza vincolare anche un’altra catena. Esempi: squat o distensione su panca orizzontale.

Cosa significa ”Funzionale”: Aggettivo che indica la rispondenza alla funzione (uso, scopo) cui qualcuno o qualcosa è destinato. L’allenamento funzionale è l’allenamento relativo alla funzione per cui un muscolo o una catena cinematica esiste e si è evoluta in un certo modo.

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Le scelte evolutive del nostro apparato locomotore (e non solo) spiegano la funzione di ogni muscolo, catena cinematica e sistema articolare del corpo. Come applicare questo concetto? 

  • Adattandolo alla realtà articolare del soggetto
  • Adattandolo alla funzione dei muscoli delle catene cinematiche attivate.  

L’evoluzione dell’allenamento moderno è allenare ogni muscolo secondo la sua azione (applicazione frequente nelle palestre) e la sua funzione (caratteristica spesso trascurata).

Nelle palestre si è ricercato fino all’eccesso il concetto di isolamento, focalizzando l’attenzione sulla semplice azione muscolare ma perdendo di vista l’insieme, il motivo per cui quel muscolo, catena cinetica o catena articolare si sono evoluti in un certo modo.  

Ne discende il Principio dell’azione-funzione:  L’allenamento di ogni qualità o capacità motoria deve essere programmato in base all’azione e alla funzione della catena cinematica su cui viene applicato.  

Senza una rispondenza di questo tipo, l’allenamento sarà per forza di cose incompleto. 

Allenamento funzionale = Azione + Funzione  

Per gli stessi motivi, gli esercizi funzionali difficilmente possono essere catalogati come esercizi per il deltoide, pettorale, il grande dorsale o il quadricipite. Lavorando infatti su catene cinematiche quanto più possibile estese, saranno coinvolte grandi aree muscolari, anche se con una prevalenza dell’uno o dell’altro distretto.  

L’obiettivo dell’allenamento funzionale è uno  stress sistemico, che coinvolga il più possibile i sistemi organici. Altre e numerose sono state le scelte dettate dall’evoluzione che spiegano perché oggi siamo come siamo e capirle ci porterà a comprendere come e perché un determinato muscolo ha sviluppato una certa funzione e, di conseguenza, come e meglio allenarlo. Solo entrando nel concetto di allenamento funzionale ci possiamo rendere conto di come realmente funziona. Facciamo un esempio prendendo in esame il gruppo del bicipite femorale e lschlocrurali. Quattro fasci muscolari:

  1. Capo breve del bicipite femorale
  2. Capo lungo del bicipite femorale
  3. Semimembranoso
  4. Semitendinoso

Dei quattro capi uno solo è mono-articolare: il capo breve del bicipite femorale. Azione: flessione della gamba sulla coscia. Gli altri 3 sono bi-articolari, ”cavalcano” l’articolazione del ginocchio e quella dell’anca. Azioni: flessione della gamba sulla coscia; estensione della coscia sul bacino.  

I muscoli bi-articolari per essere allenati in maniera completa devono essere sollecitati con movimenti bi-articolari. In palestra non esistono macchine bi-articolari per il bicipite femorale. Seguendo i principi della biomeccanica, l’allenamento con le macchine isotoniche leg curl sarà sempre incompleto per quanto riguarda lo sviluppo di tale distretto muscolare. Scoprendo qual è la funzione del gruppo del femorale potremmo sapere quale siano gli esercizi per allenarlo al meglio.

Leggendo l’articolo sulla CATENA ESTENSORIA DELL’ANCA, avrete qualche informazione in merito all’argomento sui bicipiti femorali e suoi muscoli bi-articolari in genere.

In conclusione lo scopo dell’allenamento funzionale è lo sviluppo delle capacità condizionali e delle qualità motorie nella loro totalità.  In termini semplici si cerca di costruire un atleta forte e resistente, ricercando quindi un’ipertrofia muscolare funzionale e non estetica. I muscoli cresceranno a seguito dell’incremento della forza e del miglioramento della resistenza.

Per definirsi tale, un atleta deve rientrare entro certi parametri di composizione corporea (a meno che l’attività specifica non lo indirizzi verso scelte ponderali diverse), deve perciò curare l’alimentazione e l’integrazione. Deve inoltre sviluppare le varie capacità coordinative, a partire dalla proprìocettività (forse la più importante), per prevenire gli infortuni ed ottimizzare la prestazione stessa.

Nel prossimo articolo vedremo i benefici dell’allenamento funzionale, rimanete sintonizzati su ABC Allenamento.

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