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Respirazione e Concentrazione nello Stretching

Fin dai tempi antichi si è intuito che il respiro ha un significato e un ruolo fondamentale nella nostra esistenza. Se andiamo a ricercare il significato etimologico di spiritualità, constatiamo che esso deriva:

  • da spirito, che in greco significa soffio, alito che caratterizza tutti gli esseri viventi.

Il respiro, è l’espressione fondamentale dell’essere e del vivere. Allo stesso modo, come spesso già abbiamo citato in diversi articoli, il respiro caratterizza tutta la cultura e l’educazione fisico-mentale-religiosa d’Oriente. Per esempio, nello Yoga, il controllo della respirazione è un momento fondamentale.

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Molto più semplicemente, se guardiamo nella quotidianità della nostra esistenza, comprendiamo immediatamente l’importanza di questa funzione fisiologica, che normalmente viene sottovalutata.

  • Se siamo allegri, pieni di vita, pimpanti, come sarà il nostro respiro? Non ci sono dubbi, sarà profondo, “pieno”, svelto, ed esso costituirà insieme il sintomo e la causa di gioia.
  • Al contrario, se siamo tristi, depressi o malinconici, il nostro respiro sarà appena accennato, debole, senza un ritmo vero e proprio.

La semplice definizione del nostro respiro, se ci fate caso, è sufficiente per definire lo stato d’animo della persona e la situazione: “ansimava, singhiozzava, respirava a pieni polmoni, soffiava dolcemente sui suoi capelli, soffiava di rabbia, la sorpresa mi bloccò il respiro”.

PERCHÈ ALLORA QUESTA FUNZIONE FISIOLOGICA GODE DI COSÌ TANTO INTERESSE?

Ogni funzione del nostro organismo è catalogabile in 2 categorie, che peraltro non sono nettamente separate:

  • le funzioni volontarie
  • le funzioni involontarie

Nelle funzioni volontarie appartengono quelle che possiamo decidere e svolgere a nostro completo piacimento. Si pensi, ad esempio, alla nostra locomozione o al linguaggio parlato, che regoliamo come vogliamo.

Nelle funzioni involontarie invece, rientrano quelle che avvengono indipendentemente dalla nostra coscienza.
Ad esempio, se noi intendiamo accelerare attraverso la nostra volontà il battito cardiaco o la nostra attività digestiva, ciò è impossibile, poichè queste funzioni sono regolate da centri nervosi che agiscono autonomamente rispetto alle nostre possibilità volitive.

QUINDI, LA RESPIRAZIONE SI COLLOCA TRA LE FUNZIONI VOLONTARIE O INVOLONTARIE?

Il nocciolo della questione sta proprio qui, per cui il respiro possiede significati e caratteristiche tutte particolari. La respirazione quindi si colloca nel mezzo fra le funzioni volontarie e involontarie. Ciò significa in pratica che il respiro, nonostante sia diretto da centri nervosi involontari può anche essere regolato volontariamente. In sintesi, la respirazione costituisce il punto d’incontro tra le funzioni coscienti e incoscienti.

Da qui comprendiamo come la respirazione sia importante nella sua connessione con lo stretching per fargli aquisire quei caratteri psico-fisici di educazione totale.

3 COSE DA TENERE A MENTE DURANTE L’ESECUZIONE DI ESERCIZI DI STRETCHING

  1. Cerchiamo di associare le respirazioni con la ricerca volontaria di allungamento muscolare. Ad ogni espirazione dobbiamo cercare volontariamente la distensione e la decontrazione muscolare, mentre durante l’inspirazione prendiamo mentalmente coscienza delle parti congiunte del corpo.
  2. Valutiamo la durata degli esercizi attraverso il numero di respirazioni e, in base a questo, ci facciamo un’idea dell’entità degli esercizi. In altre parole, dobbiamo contare, almeno all’inizio, quante respirazioni facciamo per ogni posizione, in modo da tale da regolarci sulla durata della seduta di allenamento.
  3. Perseguiamo il controllo respiratorio per cui ci “lasciamo respirare”, ovvero giungiamo ad una respirazione profonda e ritmica, mediante l’ascolto di noi stessi. In questo caso, non dobbiamo assolutamente respirare in modo forzato attraverso la contrazione dei muscoli espiatori.

L’intendimento della funzione respiratoria in questo duplice significato di controllo e di spontaneità del respiro può apparire un controsenso.
In ogni caso è proprio questo uno degli aspetti fondamentali che sottostà alla nostra salute fisica e mentale.

LA CONCENTRAZIONE

Anche la concentrazione, come il respiro ha un ruolo fondamentale nello stretching. Comunemente al termine concentrazione si associa all’idea di compiere uno sforzo immenso, che richiede la profusione di chissà quali energie nervose.

Invece, molto semplicemente, concentrazione, in questo contesto ha il significato di rapporto aperto col proprio intimo. Per concentrarvi dovrete semplicemente distendervi, senza dare adito ai pensieri che vi hanno “assillato” tutto il giorno. Dovrete cercare di riposarvi, di ristorarvi, mantenendo al contempo un certo entusiasmo , una certa vitalità nervosa, che vi permette di percepire le vostre sensazioni corporee interne e le emozioni che a queste si collegano.

COME UNIRE RESPIRAZIONE E CONCENTRAZIONE

Durante l’allenamento, poniamo il pensiero sulla regione del corpo che stiamo allungando. In particolare, ad ogni espirazione, ricerchiamo fisicamente e mentalmente il volontario allungamento della regione corporea interessata. Nei momenti iniziali dovremmo accogliere i pensieri che ci assillano, riconoscerli e quindi metterli da parte, in modo da lasciare la mente libera e quindi pienamente attiva verso “l’ascolto del corpo”. È così quindi, che il lavoro in sinergia di concentrazione e respirazione ci permettono di eseguire gli esercizi di stretching con la giusta efficacia…. ed armonia!

Buon ABC Allenamento

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