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RISCALDAMENTO CORRETTO PER L’ALLENAMENTO PESI

Come avevamo già spiegato nel nostro articolo precedente poca gente dà la giusta importanza al riscaldamento di tipo aerobico (per intenderci la corsetta e lo stretching dinamico) specie nel mondo del bodybuilding. 

Questa fase del riscaldamento è in genere la più trascurata, e se ignorata oltre a provocare spiacevoli infortuni è in grado di ridurre in modo significativo la nostra prestazione.

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Moltissimi avventori, soprattutto coloro che chiedono meno dall’allenamento in termini di prestazioni, arrivano in sala pesi caricano il bilanciere, con il carico target, ed iniziano a macinare ripetizioni, senza nessuna forma di riscaldamento generale e specifico, niente di più sbagliato.

Questa prima fase di riscaldamento ci permette di aumentare la temperatura corporea interna, stimolando la circolazione a livello sistematico in maniera tale da preparare il nostro corpo alla seconda fase, non per questo meno importante, quella del riscaldamento diretto.

È in questa seconda fase che in molti esagerano, e facendo ciò non si rendono conto che:

  • riducono di gran lunga le loro prestazioni
  • compromettono le loro capacità di recupero complessiva
  • e ritardano la crescita muscolare

Quindi riscaldamento sì, ma nella misura giusta. Se effettuiamo troppe ripetizioni nelle serie dedicate al riscaldamento non facciamo altro che esaurire le riserve energetiche muscolari causando un’inevitabile accumulo di acido lattico, cosa che a sua volta è in grado di ridurre la forza.

Il riscaldamento diretto è molto importante perchè provoca un aumento di flusso di sangue e nutrienti ai muscoli e alle articolazioni coinvolte nell’esercizio, oltre a conferire un’ottima connesione mente-muscolo e l’attivazione del sistema nervoso centrale per il tipo di esercizio che abbiamo intenzione di fare successivamente.

Facendo qualche ripetizione con poco peso non facciamo altro che mandare un chiaro messaggio al sistema nervoso centrale, ai muscoli e ai tessuti connettivi circa il tipo di intensità e movimento che dovranno compiere subito dopo.

Non sono necessarie decine di ripetizioni, non dobbiamo sfinirci prima di cominciare.

Un riscaldamento come si deve non deve ostacolare in alcun modo la nostra prestazione, non deve causare in alcun modo un eccessivo accumulo di acido intracellulare e deve preparare efficientemente le nostre articolazioni e i nostri muscoli controllati dal sistema nervoso centrale all’onere a cui si sottoporranno.

Vediamo un esempio di riscaldamento ottimale per la distensione su panca.

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Un buon riscaldamento significa miglioramento delle nostre prestazioni e del recupero post-allenamento, quindi un allenamento che possiamo definire produttivo, in poche parole quello che vogliamo.

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