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Gotta La Malattia Dei Sedentari

La gotta è un disturbo metabolico che si manifesta con attacchi di intenso dolore articolare, in particolar modo alla base dell’alluce, alla caviglia, al piede, al ginocchio, al polso e alle falangi delle dita delle mani. Il primo attacco, che solitamente riguarda un’unica articolazione, dura pochi giorni. Se tale malattia progredisce, altre giunture si infiammano, cresce il dolore e spesso subentrano complicazioni renali. Un sintomo tipico è lo sviluppo di una forma di artrite.

La gotta è conosciuta come la malattia dei ricchi in quanto colpiva prevalentemente le persone che potevano disporre in abbondanza di cibo, ed in particolare di carne, e quindi mangiavano in misura eccessiva conducendo una vita sedentaria. 

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Il miglioramento del benessere ha portato ad ampliare il numero di persone con abitudini alimentari disordinate e attualmente in Italia la malattia è piuttosto diffusa e si stima che le persone ammalate siano circa un milione con una prevalenza tra gli uomini con oltre 65 anni di età. 

I soggetti più a rischio sono tendenzialmente quelli che non praticano alcuna attività fisica, in particolar modo i soggetti obesi e di sesso maschile. Se l’acido urico, sottoprodotto del normale metabolismo delle proteine, non viene smaltito dai reni nel processo digestivo o se viene prodotto in eccesso, si accumula nel sangue, forma cristalli e va a depositarsi in un’articolazione e nei tessuti circostanti, provocando a sua volta l’infiammazione e quindi il dolore tipico della gotta. 

Come abbiamo già detto uno stile di vita sano e sportivo allontana il pericolo di ammalarsi di gotta; di conseguenza nei soggetti sovrappeso e obesi la riduzione del peso corporeo e il cambiamento del proprio regime alimentare devono essere gli obiettivi prioritari. Niente diete o cure fai-da-te, e per non commettere errori inutili è bene sapere che:

  • il digiuno va evitato, in quanto può far aumentare, in proporzione, il tasso di acido urico nel sangue
  • occorre limitare al massimo il consumo di alimenti ricchi di purina, sostanza chimica dalla quale si forma l’acido urico. Tra gli altri il fegato e tutte le interiora, pesci come aringhe e sardine, carne, pollame, legumi, spinaci e asparagi
  • evitate dolci di qualsiasi tipo e ovviamente le bevande alcoliche 
  • fate regolarmente esercizio fisico
  • cercate di ridurre lo stress anche nella vita quotidiana, in quanto può, in individui predisposti, scatenare un attacco di gotta

Per ridurre i dolori articolari nei casi più gravi si interviene somministrando antinfiammatori, e se il dolore è intenso si prescrivono analgesici, molti liquidi e riposo a letto. 

L’allopurinolo è il farmaco utilizzato per inibire la formazione di acido urico, mentre altri farmaci sono usati efficacemente per stimolare la sua eliminazione da parte dei reni.

Medicine a parte, vitamine e minerali possono aiutare; sono raccomandate integrazioni di acido folico (che inibisce la produzione di acido urico), vitamina C, vitamina E e vitamine del complesso B. 

È bene sapere inoltre che oltre ad evitare gli alimenti ricchi di purina (tra questi soprattutto fegato e le interiora) è opportuno aumentare il consumo di carboidrati complessi, di liquidi, di frutta e ortaggi freschi (ad eccezione di asparagi e spinaci).

Anche se non supportato da evidenza scientifica, i medici consigliano di mangiare le ciliege. Su alcuni pazienti il consumo di ciliege da sollievo in caso di gotta, perchè sembra che contengano una sostanza capace di ridurre l’acido urico. 

Molti medici le consigliano, e molti pazienti le trovano efficaci. Al riguardo pare che non ci sia differenza tra le varietà dolci e le amarene, e neppure se le ciliege sono fresche o conservate. Per quello che riguarda la quantità possono variare dalla decina fino a due etti e mezzo al giorno; alcuni soggetti hanno anche registrato successi con un cucchiaino di concentrato di ciliege al giorno.

Se da una parte una vita sportiva e sana allontana la possibilità di ammalarsi, dall’altra se il problema “iperuricemia” è già presente lo sport e uno stile di vita attento al proprio peso corporeo e alla corretta idratazione possono contribuire sensibilmente a migliorare questa condizione. 

Un regime dietetico equilibrato è fondamentale per la riduzione dell’uricemia; limitando le bevande zuccherate ed eliminando gli alcolici, in particolar modo la birra, si semplifica il lavoro del fegato, guadagnandone in salute e benessere.

In chi pratica attività sportiva il consiglio è quello di prestare particolare attenzione ai valori dell’acido urico, perché si deposita su tendini, ossa e articolazioni, creando di conseguenza dolore diffuso e infortuni cronici difficilmente risolvibili.

La gotta è una patologia secondaria all’iperuricemia, cioè alla presenza nel sangue di elevati tassi di acido urico e non all’assunzione di elevate quantità di carne e/o proteine. Quindi il primo consiglio è quello di fare le analisi del sangue per controllare i valori.

  • Alimenti ad elevato contenuto in purine da evitare in caso di gotta (da 150 ad 800 mg/100 g)  Alici o acciughe, sardine, aringa, sgombri, cozze, animelle, fegato, rognone, cervello, estratto di carne, selvaggina
  • Alimenti a contenuto medio di purine (da 50 ad 150 mg/100 g) Carni, pollame, pesce (tranne quello con alto contenuto di purine), ostriche, gamberi, granchi, crostacei, salumi e insaccati in genere; piselli, fagioli, lenticchie, asparagi, spinaci, cavolfiori, funghi, arachidi, prodotti integrali
  • Alimenti a basso contenuto in purine (da 0 ad 50 mg/100 g) Latte, uova, formaggi, verdure, ortaggi (eccetto quelli sopraelencati), frutta, pasta e gli altri cereali (fatta eccezione per germe di grano e prodotti integrali)

In questo articolo potete scoprire la dieta indicata in caso di Gotta: DIETA ANTI-GOTTA

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