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La Creatina Fa Male?

La Creatina Fa Male?

Quante volte avete sentito in palestra ragazzi porre queste domande agli istruttori e/o personal trainer:

  • La creatina fa male ai reni? 
  • La creatina fa male alla salute? 

A tutt’oggi, due riferimenti nella letteratura medica esistente indicano possibili problemi ai reni che potrebbero derivare a seguito dell’assunzione di un noto integratore, la creatina. In ogni caso, ambedue questi casi interessavano uomini con preesistenti affezioni di natura renale. 

L’idea che la creatina potesse, nel tempo, risultare dannosa per la funzionalità renale deriva dal fatto che il principale prodotto di demolizione del metabolismo della creatina, la creatinina, viene escreto attraverso i reni.

In effetti, una comune analisi del sangue per verificare la funzionalità renale interessa l’indice di depurazione (clearance) della creatinina. Questo indice è abbastanza costante e, se dovesse subire delle alterazioni, questo potrebbe essere un segnale di possibili problemi ai reni. 

In ogni caso, sia l’assunzione di integratori di creatina che il consumo di una dieta iperproteica fanno aumentare l’indice di depurazione della creatinina. Una ricerca presentata da scienziati dell’Università Femminile del Texas ha esaminato se l’integrazione di creatina e di glutammina, un altro noto integratore di aminoacidi, facesse peggiorare la progressione di una esistente affezione renale. 

I soggetti di questo studio erano dei topi con patologie policistiche ai reni. Ai topi fu fatto seguire delle alimentazioni integrate o meno con creatina e glutammina extra, i cui dosaggi giornalieri imitavano il tipico apporto umano di questi integratori. 

I risultati mostrarono che dopo 6 settimane di integrazione, il peso dei reni era aumentato del 10%, mentre il contenuto fluido renale era più alto del 12% nei topi per cui era prevista l’integrazione rispetto agli animali che non avevano consumato nessuna dose extra di creatina e di glutammina. 

La clearance della creatinina risultò inferiore del 30% nei roditori che assumevano gli integratori, indicazione questa di un declino della funzionalità renale. I risultati ottenuti mostrarono che, in una patologia già esistente di problemi ai reni, l’aggiunta di creatina e di glutammina alla dieta andava ad aggravare il peso già presente sui reni.  

E per quanto riguarda le persone senza affezioni di tipo renale, la creatina può forse rappresentare uno sforzo per la corretta funzionalità renale di questi individui?

A questa domanda hanno cercato di rispondere scienziati dell’Università di Memphis, con l’aiuto di 53 calciatori universitari. 

Trentaquattro atleti assunsero per 5 giorni un integratore di creatina in grado di fornirne 15,75 grammi giornalieri, seguiti da 5,25 g di creatina per 20 giorni durante la fase di condizionamento pre-stagionale. 

Gli altri 19 atleti consumarono solo un integratore a base di proteine e carboidrati, senza alcuna aggiunta di creatina. 

Nella seconda fase del condizionamento, i soggetti che assumevano la creatina continuarono a prenderla (8,3 g al giorno), unitamente ad un integratore di proteine e carboidrati.

I risultati mostrarono che i livelli di creatina del siero e delle urine erano significativamente più elevati in chi prendeva l’integratore di creatina. 

La creatinina sierica si ridusse in fase di allenamento negli atleti che non facevano uso di creatina, ma non in quelli appartenenti al gruppo a creatina. 

Non si notarono particolari differenze tra i gruppi nelle misurazioni della clearance, ovvero escrezione, della creatinina, indice questo del fatto che la creatina non influenza negativamente i marcatori di stress renale. 

Possiamo quindi concludere che il suo utilizzo da parte di persone con una normale funzionalità renale è sicuro. 

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