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Perdere Grasso Con o Senza Carboidrati

Le diete popolari consigliano quantità diverse di carboidrati. Ad una estremità, ci sono le diete povere di grassi e ricche di carboidrati (che prevedono almeno il 60% di questi nutrienti, in particolare quelli ricchi di fibre, come frutta, verdura e cereali).

L’idea è che i grassi sono la fonte calorica più densa (9 per grammo), contro le 4 calorie per grammo presenti in carboidrati e proteine.

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Tuttavia la maggior parte delle diete ricche di carboidrati e povere di grassi prevede dosi basse o moderate di proteine, quindi esse non sono molto popolari fra chi cerca di aumentare i muscoli.

Le proteine ed i grassi, infatti, influenzano positivamente il flusso di ormoni anabolici, come il testosterone e l’ormone della crescita, che permette la crescita muscolare.

Per la maggior parte dei bodybuilder che desidera perdere grasso corporeo, quindi, le diete povere di carboidrati sono la scelta migliore. Una delle ragioni per cui le diete povere di carboidrati sono efficaci è che riducono i livelli di insulina.

Infatti, sebbene questa sostanza abbia effetti anabolici nei muscoli, essa fa “ingrassare” nel senso che stimola tutti i meccanismi conosciuti che aumentano i livelli di grasso corporeo. A tal proposito i carboidrati stimolano l’insulina in un modo maggiore rispetto a grassi e proteine.


Tuttavia, anche nella schiera dei difensori delle diete povere di carboidrati si discute animatamente su quale sia la quantità necessaria di questi nutrienti.

Diete popolare come la Atkins e la Protein Power consigliano di iniziare con una dose molto ridotta di carboidrati (circa 30 grammi al giorno), per ridurre il livello di insulina a riposo.

Dato che la maggior parte delle persone sovrappeso ha una risposta insulinica più alta del normale ai pasti e a riposo, ridurre l’insulina mette in moto la perdita di grasso.

Con un apporto minimo di carboidrati, la riduzione iniziale rapida del peso è principalmente dovuta ad una perdita di acqua, ma fornisce comunque uno stimolo psicologico per rispettare la dieta.

Altri dietologi consigliano di assumere una dose moderata di carboidrati, uno di essere è il famoso biochimico BARRY SEARS, Inventore della dieta a zona.

La dieta a zona prevede l’assunzione di carboidrati a basso indice glicemico e ricchi di fibra.

Fatto questa premessa, c’è da dire che quando una persona si allena, fa un lavoro faticoso ha anche fame!! Non è forse verso?

Quale tipi di dieta tiene a freno il demone della fame?

TEST

Uno studio recente ha confrontato gli effetti di una dieta molto povere di carboidrati e di una con apporto moderato di questi nutrienti, simile a quella Zona.

17 uomini obesi hanno seguito una delle seguenti diete:

  1. una dieta povera di carboidrati pari al 4%- chetogenica
  2. una dieta con apporto moderato di carboidrati pari al 35% delle calorie totali

Nei limiti nutrizionali consentiti potevano mangiare ciò che volevano.

RISULTATI

Nella dieta povera di carboidrati, i soggetti hanno assunto meno calorie che nell’altro gruppo.

Inoltre erano meno affamati, quindi mangiavano meno! La dieta chetogenica deve il suo nome al fatto che favorisce un aumento del livello di chetoni nel sangue. I chetoni sono sottoprodotti del metabolismo dei grassi che possono essere usati come fonte alternativa di energia, quando le riserve di carboidrati non sono sufficienti.

Sia i muscoli che il cervello possono usare facilmente i chetoni per produrre energia e studi condotti su animali mostrano che un’abbondanza di queste sostanze agisce sulla chimica cerebrale, riducendo l’appetito.

Le diete povere di carboidrati sono spesso criticate per il fatto che chi le segue mangia meno con piatti poco appetitosi.

La dieta con contenuto moderato di carboidrati ha ridotto maggiormente il colesterolo delle lipoproteine a bassa densità (LDL), collegato a varie malattie cardiovascolari. D’altra parte, una dieta povera di carboidrati è un metodo efficace per ridurre i trigliceridi ematici, precursori della sintesi delle LDL nel fegato.

Inoltre, uno studio ha mostrato che, quando i soggetti seguivano diete povere di carboidrati con l’aggiunta di uova (ricche di colesterolo) hanno sperimentato aumenti significativi del colesterolo delle lipoproteine ad alta densità che offre effetti protettivi contro i disturbi cardiovascolari.

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