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Mushin e Awase, Una Combinazione Perfetta nelle Arti Marziali

Mushin e Awase. Si sono spesi fiumi di parole per descrivere ed esaltare il significato di questi due principi molto importanti nelle arti marziali.

Sarebbe già difficile spiegarli singolarmente, soprattutto in poche parole senza risultare superficiale, ma vorrei focalizzare l’attenzione sul legame che accomuna questi due concetti, una combinazione che messa in pratica ci permetterebbe di migliorare il ns. livello di marzialisti.

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Mushin, comune a molte arti marziali, è una condizione mentale completamente libera da pensieri che ci permette di affrontare l’attimo senza considerazioni o prevenzioni, la reazione naturale istantanea nel momento in cui riceviamo l’azione, potremmo associarlo all’istinto: la capacità di reazione ideale nell’affrontare una circostanza nell’istante in cui si verifica, senza esserne specificatamente preparati, in effetti il tempo di pensare non è mai disponibile nella realtà.

Questa abilità è frutto di un lungo allenamento, a questo serve il renshuu, a questo serve lo sparring: il ns. corpo rende propri movimenti e atteggiamenti senza dovere pensarli prima, che diventano così naturali.

AWASE invece è un concetto tipico dell’AIKIDO che ben si sposa con i suoi principi fondamentali e filosofici che escludono lo scontro diretto . Per quanto se ne senta sempre parlare dal maestro o dai senpai, all’inizio e per molto tempo, rimane solo una parola finché, attraverso la pratica, un giorno ne riusciamo a cogliere il significato in un gesto.

Il braccio di uke inizia il suo attacco, senza sapere cosa lo aspetta, tori entra nel suo movimento e lo segue in maniera ravvicinata, come se ci fosse un ipotetico filo che unisce gli arti dei due praticanti, uke completa il suo attacco, tori lo può controllare, far proseguire o sbilanciare, nessuna reazione viene decisa prima ma si plasma sull’evento. Tori potrebbe anche non fare completare l’attacco ad uke ma subentrare nel movimento per guidarlo in un’altra direzione; in entrambi i casi tori sfrutta la forza che uke sta utilizzando per il suo attacco. Due esempi di numerose possibilità.

Osservando un match di boxe mi sono soffermata ad ammirare la maniera perfetta con cui gli atleti riescono a schivare i colpi: arriva l’attacco e l’opponente abbassa il capo facendo poi un movimento circolare per evitarlo per tutta la sua estensione senza però allontanarsi, per poter così rispondere all’attacco a sua volta. Un movimento complesso ma essenziale, nessun eccesso. Semplicemente perfetto: Mushin e Awase.

L’insegnamento dell’Aikido si basa molto sul principio dell’awase ma non è certamente facile da mettere in pratica perché dovrebbe essere praticato in Mushin, un’altra condizione che richiede tanta dedizione all’arte. Realizzare questa unione è una combinazione perfetta.

Scritto da:

Nadia Valeruz

4° dan DANTAI, Takemusu Aikido

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