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La storia della Kick Boxing

STORIA E FILOSOFIA DELLA KICK BOXING

La Kick boxing è una scuola di arti marziali relativamente moderna, il cui programma venne ricavato combinando tra loro tecniche provenienti da discipline più tradizionali come :

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  • kung fu
  • kyokushinkai
  • thai boxe
  • kyokky shinkai
  • taekwondo.

 

Le arti marziali conobbero un boom negli anni settanta, dopo che la loro attenzione si era concentrata soprattutto sul combattimento agonistico. A quell’epoca, gli stili cinesi cominciarono ad assumere tratti più occidentali nel Regno Unito a ancora di più negli Stati Uniti, dove le prime vere scuole di combattimento libero stavano cominciando a perfezionarsi.

A causa di ciò, secondo alcuni, la kick boxing sarebbe nata negli U.S.A. Proprio in quegli anni. Il motivo affermano risiede nel fatto che diversi praticanti di karate americani consideravano frustranti le limitazioni di punteggio dei tornei sportivi. Poichè il karate e le altre discipline erano visti come limitati dalle teorie e dai kata, i praticanti volevano vedere quanto efficaci sarebbero state le loro tecniche al di fuori del loro ambiente scolastico didattico , cioè in un scenario più realistico.

A questo si aggiunse una maggiore attenzione posta sulle tecniche specialistiche, come i calci ed i pugni sferrati con la massima potenza.

Sebbene il Karate Full Contact esistesse già, questo non bastò a ridurre le preoccupazioni per la sicurezza dei concorrenti. All’inizio la Kick boxing non veniva considerata come una disciplina a tutti gli effetti ma additata come amatoriale, diciamo che è un arte marziale relativamente giovane che deve consolidare le proprie fondamenta.

Le specialità di kickboxing previste dal regolamento della Federazione Italiana Kickboxing e Discipline Associate, sono cinque:

  1. semi contact,
  2. light contact,
  3. full contact,
  4. low kick
  5. forme musicali.

A eccezione di queste ultime, si tratta di combattimenti, basati sull’uso di calci e pugni, tra due contendenti.

Semi contact: si può attaccare solo la parte frontale e laterale del tronco e del viso, e la nuca, con colpi di pugno (chiuso o a mano aperta) e di calcio. Vale 1 punto ogni tecnica di pugno o taglio della mano che tocchi il bersaglio in modo controllato, e ogni colpo di calcio, con piede in appoggio, che tocchi il tronco. Vengono assegnati 2 punti se il calcio tirato saltando (quindi senza appoggio) tocca il tronco, e quello che colpisce il volto o la nuca mentre l’altro piede è in appoggio. 3 punti si attribuiscono infine a quella tecnica di calcio che giunge al volto o alla nuca senza che il lottatore abbia alcun piede in appoggio. Come nelle gare di karate, il round viene sospeso ogni qual volta venga portato a segno un colpo. Vince il combattente che a fine incontro ha totalizzato il punteggio più alto.

Light contact: i lottatori possono attaccare solo la parte frontale e laterale del tronco e del viso, con colpi di pugno e di calcio. Ogni tecnica di pugno e di calcio che tocchi il bersaglio deve essere controllata. A differenza del semi contact, nel light contact l’azione fluisce continua, senza interruzioni.

Full contact: i lottatori usano i calci e i pugni. È consentito colpire con l’avampiede, con il taglio del piede, con il collo del piede, con il tallone e con i pugni ben chiusi nella loro parte frontale e dorsale. L’avversario può essere colpito solo nella parte frontale e laterale della testa e del corpo, dalla cintola in su. Essendo una specialità basata sul contatto pieno e sul colpo portato con forza, il full contact prevede il “Ko”, sia effettivo che tecnico. Se nessuno dei combattenti subisce un “Ko”, vince quello che ha ottenuto il punteggio più alto, calcolato sommando il punteggio attribuito dalla giuria in ogni round.

Low kick: è un tipo di combattimento che utilizza tutte le tecniche del full contact, a cui si aggiunge la possibilità di usare la tibia nel calciare in ogni parte del corpo consentito e di attaccare le cosce dell’avversario in ogni loro parte. Giuria e regolamento sono gli stessi del full contact.

Forme musicali: è una specialità in cui la lotta viene solo simulata: le coreografie coniugano la musica con i colpi che l’atleta sferra contro un avversario immaginario. L’atleta si esibisce a mani nude o con armi della tradizione orientale; la vittoria si basa sulle valutazioni di merito espresse dalla giuria.

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