Ayrton Senna, il pilota brasiliano, oggi avrebbe compiuto 56 anni. La morte di Ayrton Senna, a differenza di quella di Gilles Villeneuve, non ha amplificato le sue qualità: emozionava già da vivo e, a differenza del pilota canadese, portava le auto al traguardo e saliva molto spesso sul gradino più alto del podio.
BIOGRAFIA di AYRTON SENNA
- Ayrton Senna nasce il 21 marzo 1960 a San Paolo (Brasile)
- Debutta nel motorsport a 13 anni con i kart.
- Le prime soddisfazioni arrivano nel 1977, all’età di 17 anni, con la conquista del campionato sudamericano
- Tra il 1978 ed il 1982 partecipa al Mondiale senza tuttavia mai riuscire a vincerlo.
- L’esordio con le monoposto risale al 1981 con la Formula Ford: sorprende tutti aggiudicandosi il titolo britannico (con 12 vittorie su 19 gare) e due anni più tardi, al debutto in F3, diventa campione britannico e vince il prestigioso GP di Macao.
La Formula Uno
Ayrton Senna debutta nel Circus nel 1984 al volante della monoposto britannica Toleman:
- Conquista i primi punti già al secondo GP con un 6° posto in Sudafrica, surclassando i compagni di scuderia, il venezuelano Johnny Cecotto e lo svedese Stefan Johansson.
- Ottiene addirittura 3 podi: un secondo posto a Monte Carlo (gara interrotta per pioggia mentre il pilota brasiliano sta addirittura per soffiare la vittoria a Prost) e due terzi posti in Gran Bretagna e in Portogallo.
Con il passaggio alla Lotus Ayrton Senna può affrontare il campionato 1985 con una monoposto più competitiva e impiega poco tempo per mostrare al mondo le sue doti vincendo il suo primo GP in carriera nella seconda prova stagionale in Portogallo.
I 3 Titoli Mondiali di Ayrton Senna
Nel 1988 Ayrton passa alla McLaren, una monoposto che può permettere finalmente al pilota brasiliano di conquistare il titolo mondiale piloti.
Ci riesce, a sorpresa, già al primo colpo, con 8 vittorie (San Marino, Canada, Detroit, Gran Bretagna, Germania, Ungheria, Belgio e Giappone), superando il compagno di squadra, il francese Alain Prost, classe 1955. Tra i due scoppia una rivalità accesa.
Rivalità che si inasprisce nel 1989: nonostante sei vittorie (San Marino, Monte Carlo, Messico, Germania, Belgio e Spagna) contro quattro Ayrton Senna deve cedere il titolo a Prost.
Nella penultima gara stagionale, in Giappone, rimane coinvolto in un incidente causato proprio dal rivale francese, riesce a tornare in pista a differenza del collega, taglia il traguardo per primo ma viene squalificato ingiustamente per essere rientrato sul tracciato tagliando la chicane (anche se non c’erano altre soluzioni).
Nel 1990 Ayrton conquista il secondo Mondiale sconfiggendo Prost (passato alla Ferrari), portando a casa 6 successi (USA, Monte Carlo, Canada, Germania, Belgio e Italia) e surclassando il nuovo compagno di scuderia: l’austriaco Gerhard Berger. Al via del GP del Giappone, nella stessa curva del circuito di Suzuka location dell’incidente dell’anno prima, “ricambia il favore” a Prost ritardando la frenata e speronandolo.
Ayrton Senna conquista il terzo (e ultimo) Mondiale in carriera nel 1991: sempre più veloce del compagno Berger, ottiene sette vittorie (USA. Brasile, San Marino, Monte Carlo, Ungheria, Belgio e Australia).
1994 – Imola, la Disgrazia
Anche nell’ultimo GP della sua vita, quello di San Marino dell’1 maggio 1994, parte davanti a tutti.
Al settimo giro sul circuito di Imola, mentre si trova al comando, esce di pista alla curva del Tamburello a causa di un cedimento del piantone dello sterzo. Il puntone della sospensione anteriore destra si spezza e penetra attraverso il casco del pilota brasiliano. Ayrton perde la vita dopo il trasferimento all’ospedale di Bologna.
Alle ore 18:40 Ayrton Senna viene ufficialmente dichiarato morto.
L’autopsia chiarisce la dinamica dei fatti. A causare la morte sono state le gravissime ferite riportate alla testa, non originate dalla semplice decelerazione, come nel caso di Ratzenberger, ma da una circostanza incredibilmente sfortunata: nell’urto un oggetto acuminato, probabilmente un pezzo della sospensione anteriore destra rimasto attaccato alla ruota, è stato scaraventato violentemente verso l’abitacolo perforando la parte superiore della visiera del casco e il cranio del pilota, come una lunga e letale lama.
Il contraccolpo ha inoltre causato estese fratture alla base cranica. Il danno è stato tale da arrestare sul colpo ogni funzione cerebrale provocando inoltre una estesissima emorragia; l’ora della morte cerebrale è stata ufficialmente fissata alle 14.17.
Il telaio in carbonio ha protetto molto bene il corpo del pilota, che non ha riportato lesioni degne di nota, quindi pochi centimetri di diversità nella direzione di rimbalzo di una ruota avrebbero potuto cambiare il destino di Ayrton e farlo uscire sostanzialmente incolume dal pauroso incidente. Ma purtroppo così non è stato.
Vogliamo ricordare questo grande pilota nel giorno della sua nascita come omaggio alla sua carriera.
IL FILM DI AYRTON SENNA
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Step 1 – Capillarizzazione
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Step 1 – Forza
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