Il polo è uno sport di squadra dalle antiche origini, praticato già in età precristiana presso popoli di grande cultura e tradizione, specialmente in Asia. L’affiatamento tra cavallo e cavaliere è d’obbligo come la tecnica e la preparazione atletica.
Le origini
Originario dell’India, già praticato nel 300 a.C. con il nome di sagol kangjei, si diffuse prima in Persia e successivamente in gran parte dell’Asia; scoperto dagli Inglesi nel Settecento, venne importato in Europa ne corso del secolo seguente.
Da sempre sport elitario, diffuso negli ambienti nobiliari e militari, è molto praticato soprattutto in Inghilterra e in Argentina.
L’introduzione in Italia, avvenuta agli inizi del Novecento, si deve a diplomatici e dignitari stranieri; nel 1924 nacque la scuola di Brioni, dove si formarono i primi giocatori italiani, e nel 1930 si costituì a Roma il primo Polo Club, mentre il primo campionato italiano è del 1967. Regolamentato dal Gruppo Italiano Polo (GIP) affiliato alla FISE e riconosciuto dal CONI, non è sport olimpico pur essendolo stato nella prima metà del Novecento.
La pratica del polo
Si tratta di uno sport di squadra giocato all’aperto su campi erbosi: 2 squadre di 4 giocatori a cavallo ciascuna, utilizzando una lunga stecca di legno, devono colpire una pallina in legno o materiale sintetico (diametro 8,5 cm 121-135 gr di peso) cercando di mandarla nella porta avversaria, collocata sulla linea di fondo campo.
Le partite durano 4-8 tempi di 7,5 min. e, grazie all’artificio degli handicap, con il quale viene attribuito uno svantaggio di partenza ai giocatori più abili, possono giocare insieme atleti di diverso livello.
Dove si pratica
Le partite vengono disputate su un campo erboso ben rasato di 275×183 m (misura massima) con porte larghe 7,45 m e alte almeno 3,10 m.
A chi è adatto
Attività piuttosto impegnativa e pericolosa, necessità di particolari doti di attenzione e destrezza e, come l’equitazione, consente di instaurare un rapporto di grande affiatamento con il cavallo.
I giovani possono essere avviati a questo sport già a 13-14 anni di età, mediante una moderata attività didattica; esistono corsi collettivi di varia durata (anche full immersion, per un fine settimana o una settimana intera) ma è opportuno affiancare della ginnastica formativa e di compenso, oppure abbinare uno sport di grande movimento.
Caratteristiche fisico-motorie
Classificabile come sport di destrezza, richiede un impegno fisiologico-muscolare di media entità, a scopo prevalentemente posturale e direzionale; impiega in particolar modo gli arti inferiori, nell’assecondamento del moto ondulatorio del cavallo (quadricipiti) e nella tenuta della posizione in sella (adduttori), sollecitando moderatamente i meccanismi aerobici e anaerobici, con prevalenza dei secondi.
L’intervento muscolare e le capacità coordinative richieste aumentano in maniera proporzionale al crescere del livello di gioco e al carattere del cavallo.
Particolarmente importante il tono della muscolatura del busto (addominali e lombari) e la sua mobilità articolare, fondamentale per riuscire a flettersi e ruotare sporgendosi dalla sella durante il colpo, oltre che la resistenza dell’arto che tiene le redini, utilizzato per frenare e voltare il cavallo.
Sviluppa:
- capacità di apprendimento,
- controllo e adattamento del gesto motorio,
- percezione spazio-temporale e visione periferica,
- equilibrio statico e dinamico,
- coordinazione oculo-manuale,
- controllo del corpo e dei suoi segmenti,
- reazione motoria a improvvisi stimoli esterni.
Preparazione atletica nel Polo
Per il mantenimento di un buon tono muscolare e di un peso corporeo moderato –maggiore preparazione atletica è richiesta solo in caso di elevato livello di gioco- si consiglia di correre o svolgere altra attività aerobica (canottaggio, sci di fondo, ecc.) per circa 30 minuti almeno 2-3 volte alla settimana, associando esercizi di tono muscolare per addominali e lombari.
La pratica dello stretching è particolarmente indicata per l’inserzione degli adduttori sul pube e la zona lombare, mentre per aumentare la forza e la resistenza muscolare, è opportuno praticare piegamenti su braccia e gambe associati a trazioni alla sbarra.
Esercizi specifici di forza e resistenza per avambracci (con molle) e gambe (molleggi e balzelli prolungati) sono indispensabili nella preparazione di livello più elevato.
È consigliata la pratica di sport che comportano alte velocità, con impegno fisico di resistenza e destrezza (mountain bike, sci di discesa, motocross, ecc…) e di quelli che prevedono l’utilizzo di racchetta (tennis, squash, paddle, ecc…).
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