Quando Le Tisane Fanno Male?
Generalmente si pensa che se un prodotto è naturale è innocuo. Questa è una convinzione assai pericolosa; non per niente alcuni veleni anche mortali provengono proprio dal regno vegetale, mentre alcuni tra i più potenti farmaci tutt’ora in circolazione derivano da piante tossiche già allo stato naturale.
Questa “falsa convinzione” si radica sempre di più nell’era tecnologica dei nostri giorni, dove i falsi miti e la scarsa informazione ci portano addirittura a pensare che i farmaci di sintesi siano moderni e quindi efficaci, mentre quelli estratti dalle piante siano antiquati e poco efficaci.
La potenza delle piante
La stessa scienza moderna non ignora l’uso delle piante per curare e prevenire le malattie. L’industria farmaceutica è nata proprio sulla base di questo sapere medico tradizionale; ancora oggi molti farmaci non sono altro che estratti vegetali somministrati in dosi controllate e la ricerca di piante selvatiche, le cui proprietà terapeutiche non sono ancora state sfruttate, è incessante.
Per fortuna, anche a causa degli effetti collaterali che producono i farmaci, negli ultimi anni stiamo assistendo ad una rinnovata attenzione verso il potere delle piante e quindi alle cure naturali.
Servirsi una camomilla la sera continua ad essere un aiuto eccellente per dormire bene, l’aloe rimane senza ombra di dubbio efficacissima contro le ustioni, il luppolo ha innegabili effetti sedativi, mentre un componente del peperoncino viene largamente utilizzato nelle pomate analgesiche.
Fanno bene o fanno male?
Ora, una volta presa coscienza di tale potere, è importante tenere presente che anche nella scelta dei rimedi naturali ed erboristici è indispensabile affidarsi alla guida di un esperto.
Anni di uso ed abuso ci hanno insegnato che le piante hanno dei “limiti” e non sono sempre benigne; per comprendere a fondo il giusto utilizzo delle erbe curative, il folklore e l’aneddotica devono lasciare il posto alla conoscenza, quindi alla scienza.
Anche se la menta e la camomilla non sono di certo tossiche come altre piante, qualsiasi trattamento che si decide di seguire deve iniziare con la consapevolezza e la conoscenza approfondita del rimedio scelto.
Mentre nel foglietto illustrativo dei medicinali è riportata l’indicazione di non eccedere nell’uso, nelle tisane che ci vendono sfuse in erboristeria non è riportato alcun accenno al riguardo.
Ma attenzione, questo non significa che possiamo abusarne.
Stiamo ancora una volta cadendo nel tranello; il fatto che non siano scritte controindicazioni o avvertimenti ci fa credere che il prodotto in questione, siccome di origine naturale sia sano, benefico e privo di qualunque effetto collaterale, ignorando perciò le potenziali conseguenze negative che può apportare per esempio il protrarsi dell’assunzione oltre limitati periodi di tempo.
Ci sono tisane lassative che devono essere assunte con moderazione, in particolare quelle contenenti rabarbaro, senna, aloe e cascara, in quanto accelerano la velocità del transito intestinale, causando a loro volta una riduzione dell’assorbimento delle sostanze nutritive a livello intestinale.
Questa sorta di assunzione “fuori controllo” può causare episodi di male assorbimento in grado di determinare addirittura carenze all’organismo molto simili a quelle apportate dalla malnutrizione.
Ma dobbiamo prestare attenzione anche alle tisane contenenti finocchio. Un articolo pubblicato recentemente sulla rivista “Food and Chemical Toxicology” ha evidenziato i risultati di una ricerca Italiana dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran).
Il dito questa volta è stato puntato su una sostanza chiamata estragolo, una sostanza naturale contenuta nei semi e nelle tisane a base di finocchio. Il dato preoccupante e poco conosciuto è che questa sostanza già nel 2001 venne segnalata a livello europeo come sostanza potenzialmente cancerogena e genotossica.
Gli studiosi in questa ricerca hanno scoperto che le tisane al finocchio preparate con i metodi più comuni come bustine, preparati erboristici a base di semi sfusi o tisane solubili contengono quantità elevate di estragolo, molto superiori a quelle ritenute sicure. In sostanza, basterebbe una piccola dose di questa tisana per superare la soglia di cancerogenicità.
In base a questi dati e valutato il rischio, l’Emea (European Medicine Agency) è corsa ai ripari ed ha stabilito che l’utilizzo delle tisane al finocchio non è raccomandato alle donne in gravidanza o in fase di allattamento ed ai bambini sotto i 4 anni. A questo punto quindi, dati alla mano, il consiglio per chiunque rimane quello di limitarne l’uso.
La regola dei 20 giorni
Anche la semplice assunzione delle tisane in genere per un tempo eccessivo non fa bene. Se infatti l’assunzione si protrae per troppo tempo può causare intossicazione; al riguardo buona parte dei fitoterapeuti generalmente invitano ad applicare la regola dei venti giorni, che prevede un limite massimo di appunto venti giorni consecutivi nell’assunzione di infusi, decotti e macerazioni. Dopo una pausa di quindici giorni ad ogni modo si può riprendere in sicurezza l’assunzione.
Con questo non deve passare il messaggio che le tisane non siano un buon rimedio in termini di disintossicazione, chiaramente purché non si ecceda.
Prova lampante di questa affermazione è il caso di una signora britannica che lo scorso anno ha rischiato la vita esagerando con acqua e tisane. Questa signora come metodo di disintossicazione aveva assunto un cocktail di erbe ed integratori, tra cui cardo mariano, molkosan, I-teanina, un composto di vitamina B, verbena e radice di valeriana; oltre a questo mix aveva bevuto moltissima acqua, tè verde e tè di salvia.
Dopo questa esasperata assunzione è finita in ospedale con un collasso (poi superato fortunatamente senza conseguenze), dove gli esami hanno rivelato livelli pericolosamente bassi di sodio nell’organismo.
Quindi sì alle tisane ma con cautela!
Non sono rari i casi in cui sprovveduti consumatori di tisane, infusi ed estratti dai presunti effetti benefici, con i loro eccessi si sono giocati fegato e polmoni, hanno causato aborti o hanno rischiato seriamente la vita moltiplicando la potenza di farmaci già di per sé molto pesanti.
Per questo è bene informarsi bene prima di intraprendere fantomatiche cure dal potere disintossicante, spesso consigliate da amici, parenti o santoni.
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