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Massa Muscolare, Mitocondri e Dimagrimento

I motivi principali che favoriscono l’accumulo di massa grassa sono principalmente la cattiva alimentazione e la sedentarietà, ma sotto un punto di vista scientifico quali sono i meccanismi che portano a sviluppare il grasso, o meglio il tessuto adiposo sottocutaneo?

Per capire bene questi meccanismi dobbiamo entrare un pochino nel campo della biologia, dove i protagonisti di questo processo si chiamano adipociti e mitocondri; questi ultimi in particolare, sono dei piccoli “forni” localizzati in prevalenza all’interno delle fibre muscolari, che hanno il compito di ossidare gli acidi grassi saturi.

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Da qui possiamo facilmente dedurre che, meno massa magra muscolare si ha, meno mitocondri sono attivi nel nostro organismo, per cui una persona con più muscoli riesce a dimagrire più facilmente, perchè possiede più mitocondri per bruciare gli acidi grassi saturi.

Cosa succede se abbiamo poca massa magra muscolare

La diminuzione del numero delle cellule metabolicamente attive, cioè delle fibre muscolari, riduce la capacità di “metabolizzare” il carico alimentare giornaliero, che viene trasformato nel fegato in trigliceridi, che a loro volta vengono accumulati all’interno degli adipociti bianchi, magazzini di stoccaggio dell’energia non utilizzata.

L’ingresso dei trigliceridi all’interno degli adipociti causa il loro progressivo aumento del volume; questa sorta di cambiamento è visibile anche dall’esterno, con la pancia che diventa sempre più voluminosa e tutto il corpo che ingrassa a causa dell’espansione del grasso addominale e sottocutaneo.

Ovviamente gli adipociti non possono ricevere una dose illimitata di trigliceridi al loro interno, altrimenti “esploderebbero” come un palloncino con troppa aria al suo interno. Ma entriamo ancor più nel dettaglio.

Gli adipociti sono delle cellule intelligenti, capaci di controllarsi: per evitare di “esplodere”, quindi di morire, raggiunto il loro volume critico, organizzano una nuova sintesi proteica producendo particolari proteine infiammatorie, le citochine, finalizzate a impedire l’ulteriore inserimento di trigliceridi al loro interno.

Nell’organo adiposo infiammato sono attivi anche i macrofagi. Queste proteine hanno un’azione protettiva e vitale per gli stessi adipociti, ma svolgono un’azione infiammatoria su tutto il resto dell’organismo, causando le patologie degenerative croniche e invalidanti quali diabete mellito di tipo 2, aterosclerosi, ipertensione arteriosa, ecc.

In poche parole tutto questo processo provoca una vera e propria infiammazione cronica sistemica, estesa su tutto l’organismo, provocando una trasformazione antiestetica del nostro corpo.

Si riduce la massa magra muscolare e la massa ossea, e si perde acqua, che si accumula nel tessuto connettivo degenerato, formando la famosa ritenzione idrica, edemi a gambe e mani, gonfiori, cellulite.

Ma non è tutto, infatti si modificano i valori della pressione arteriosa, perchè l’acqua, uscendo dalle cellule, entra nel connettivo per finire all’interno dei vasi sanguigni aumentando i volumi idrici circolanti.

L’incremento dell’acqua all’interno del sistema vascolare determina un aumento anche della pressione venosa con la comparsa di capillari cutanei dilatati, vene varicose, edemi e cellulite.

Si può ottenere un miglioramento dei sintomi e segni clinici ed estetici, ma se non ci si mette seriamente modificando il proprio regime alimentare e svolgendo regolarmente attività fisica non si interromperà questo processo, pertanto il quadro clinico ed estetico permane e si cronicizza.

Cosa porta l’infiammazione del tessuto adiposo

L’infiammazione del tessuto adiposo porta allo stress ossidativo con produzione di radicali liberi dell’ossigeno, prodotti di scarto del metabolismo cellulare, aggressivi e tossici se non prontamente bloccati.

Tutto questo processo biologico quasi sempre si evidenzia in modo improvviso, ma inizia molto tempo prima ed è il risultato di una ridotta attenzione verso il proprio corpo, di una limitata conoscenza dell’anatomia e fisiologia del nostro organismo.

In conclusione, comprendere l’importanza del ridurre la massa adiposa corporea e perché no, aumentare quella magra, significa volersi bene e piacersi di più.

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