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Dimagrimento Corporeo: Corsa oppure Camminata?

C’è chi corre, semplicemente perchè gli piace di più, o chi cammina, perché per varie ragioni non riesce a correre. Il Walking termine anglosassone che significa camminata, in sostanza è una pratica sportiva nata non tanto tempo fa negli Stati Uniti, è più alla portata di tutti e non è altro che un perfezionamento del movimento della camminata.

DISPENDIO ENERGETICO

Ma in termini di dimagrimento, è meglio correre o praticare fitwalking?
Per quello che riguarda il dispendio energetico, la minor massa muscolare delle gambe impegnata nel movimento incide senz’altro sui consumi, ma ancora oggi non esistono studi scientifici che abbiano calcolato le differenze energetiche tra il cammino sportivo, ovvero il Walking, e la corsa vera e propria.

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  • Circa il consumo calorico del Walking, è stato rilevato che camminando a una media da 3 a 5 Km/h si consuma veramente poco, e che esiste un intervallo di velocità, da 5 a 8 Km/h, dove il consumo è inferiore del 20% a quello della corsa.

Prendendo a riferimento la corsa a livello amatoriale, possiamo senza dubbio affermare che questi consumi si equivalgano dal punto di vista calorico, ma è altrettanto evidente che, a parità di peso, il Fitwalker ha la necessità di prolungare il suo esercizio per recuperare quel gap del 20% rispetto al runner, se il suo interesse è quello di ridurre o di tenere sotto controllo il peso corporeo. Se invece l’interesse è quello di coprire lunghe distanze quel 20% in meno di consumo concorre a migliorare la resistenza.

Inoltre, è abbastanza logico che se si procede più lentamente dei 9-10 Km/h, la corsa è più dispendiosa del cammino mentre quando si va più forte di quelle velocità è il cammino a registrare i maggiori consumi, a causa dell’elevata frequenza che si deve mantenere per far girare le gambe e le braccia che nella corsa, invece, restano più rilassate, in virtù dell’aiuto che la meccanica del movimento riceve dalla fase aerea.

L’ALLENAMENTO NEL FITWALKING

Come possiamo migliorarci nel walking?

Per sviluppare la forza nel cammino, diventa indispensabile effettuare delle salite che impegnino le funzionalità muscolare, cardiaca e respiratoria, indipendentemente dalla velocità, che resta relativamente bassa in rapporto alla qualità dell’allenamento effettuato. Non è difficile però raggiungere velocità da runner o superare podisti che non sono abituati a camminare, né in salita, né in piano.

Gli allenamenti in pianura invece sono simili a quelli della corsa: è infatti possibile fare lavori specifici con ripetute lunghe o corte, variazioni di ritmo, sedute di corto veloce, fondo medio e allunghi.

C’è da tenere presente che le differenze dei ritmi (minuti al chilometro) tra i vari allenamenti di qualità sono minime ed è importante effettuare queste sedute lasciandosi guidare dal cardiofrequenzimetro, che dà la possibilità di centrare meglio il ritmo in rapporto alla frequenza cardiaca. Con il tempo e l’esercizio, la sensibilità ai ritmi migliora rendendo progressivamente meno indispensabile l’utilizzo di questo strumento.

FITWALKING E INFORTUNI

Il fitwalking beneficia di un minor rischio di infortuni muscolo scheletrici grazie alla riduzione drastica, rispetto alla corsa, dei carichi sulle articolazioni. Per questo, questa pratica sportiva può rendersi utile anche al runner, che se colpito da alcuni infortuni non troppo compromettenti, può comunque allenarsi col fitwalking, riducendo in maniera sensibile il decadimento dello stato di forma.

CORSA O CAMMINATA?

Maggiore è lo sforzo, maggiore è l’utilizzo di carboidrati. Diminuendo l’intensità del movimento, invece, l’organismo attinge sempre meno dai carboidrati per preferire come fonte energetica i depositi adiposi.

  • Un esempio pratico è dato da una persona sovrappeso di 70 kg che cammina per 40 minuti a 4 km/h bruciando 150 calorie e 6 g di grasso.
  • Se la stessa persona, però, cammina a 6 km/h, brucia le stesse calorie nel tempo inferiore di 27 minuti, ma i grassi consumati si riducono a soli 3 grammi.

Questi dati però si riferiscono all’allenamento fine a se stesso! Ricordate che anche dopo l’allenamento il corpo continuerà a bruciare energie, soprattutto se l’allenamento è stato intenso. Gli scienziati chiamano questo effetto del bruciare grassi anche dopo l’esercizio “EPOC”.

L’EPOC, o eccesso di consumo d’ossigeno post esercizio, è il fenomeno che permette di ritornare all’omeostasi a livello dei substrati energetici corporei. Ècaratterizzato da un innalzamento del metabolismo basale che si mantiene anche a riposo ed è indice di aumento del consumo di ossigeno a seguito della intensa attività, destinato a soddisfare il “debito di ossigeno” del corpo. In parole povere il corpo utilizzerà grasso come energia dopo l’allenamento.

In conclusione ci permettiamo di darvi dei consigli:

  • Se siete sportivi di un certo livello, la corsa è sempre da preferire alla camminata.
  • Se ci tenete alla massa muscolare bisogna guardare la qualità della corsa e non alla quantità: pertanto sono da preferire gli sprint da effettuarsi in sedute brevi piuttosto che corse che superano anche l’ora di permanenza.
  • Per effettuare gli sprint bisogna essere in forma ed in salute, in quanto sono molto impegnativi.
  • Per le persone sedentarie, che si apprestano ad effettuare camminate come forma di allenamento, consigliamo di NON camminare dopo cena.
  • Se volete ottimizzare il lavoro pesi con il lavoro cardio, consigliamo di recarvi in palestra a piedi, di svolgere la vostra seduta di pesi e poi di tornare a casa a piedi. Magari nei giorni OFF dai pesi effettuate qualche corsetta nel parco. Questo sarebbe un’ottimo modo per ottimizzare il vostro tempo.

Sicuramente perderete grasso. No Pain No Gain.

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