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INSONNIA E SPORT, QUANDO IL SONNO PUÒ ESSERE UN OSTACOLO AI NOSTRI PROGRESSI

Sonno e sport sono strettamente correlati.

Chi ha un sonno regolare e di qualità sarà favorito sotto il punto di vista performante e per quello che riguarda il recupero sia psico-fisico che energetico.

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Su quanto sia importante il riposo (inteso come ore di sonno) nel mondo dello sport tutti sono concordi, a tal punto che numerosi team nel mondo della pallacanestro a livelli professionistici hanno a disposizione un esperto del sonno, chiamato sleep coach, che regola e monitora il ritmo del ciclo sonno-veglia di ogni singolo atleta, in modo tale da massimizzarne le prestazioni.
Allo stesso tempo però, se una bella dormita è in grado di ottimizzare le prestazioni sportive, livelli esagerati e mal disposti di allenamento possono essere la causa di un sonno disturbato. Se il ciclo di allenamento che si sta seguendo è intenso, con uno stato di affaticamento acuto e che non prevede tempi di recupero proporzionati, in primo luogo vi sarà nell’atleta un’inevitabile calo prestazionale dettato dalla stanchezza, poi a risentirne sarà il sonno notturno, che è poi la forma di recupero per eccellenza. Una volta innescato questo meccanismo è come il cane che si morde la coda.

Per questo è bene saper bilanciare le cose, ovvero orari di riposo e intensità e frequenza dell’allenamento.

Ma allenamento a parte sono molteplici le condizioni che minano la qualità del sonno notturno; rapporti travagliati, problemi lavorativi, scolastici e interpersonali o comunque fattori stressanti di vario genere. Se le crisi d’insonnia sono frequenti è quindi logico sentirsi irritabili, depressi, incapaci di concentrazione e stanchi, compromettendo tutte le attività giornaliere, allenamenti compresi.
La medicina ufficiale, a parte ovviamente i casi più gravi, andrebbe accantonata. Troppo spesso infatti vengono prescritti farmaci sedativi ipnotici, che possono dare assuefazione e che andrebbero considerati solo in casi di emergenza e comunque per brevi periodi.

Non di rado infatti si crea una tolleranza sempre maggiore ai sonniferi e occorre aumentare le dosi per riuscire ad avere effetti positivi, entrando sempre di più in una sorta di circolo vizioso. Oltre a questo poi, questi sonniferi, in combinazione con altri farmaci possono trasformarsi in mix pericolosissimi per il nostro organismo.
Per questa ragione, se l’insonnia non è diventata una vera e propria patologia, dopo aver consultato uno specialista è sempre meglio orientarsi verso terapie o soluzioni della medicina naturale che vi illustriamo brevemente qui in seguito.
Questa sorta di terapia tratta in particolare alcuni punti dei meridiani del cuore, della milza, del pancreas e della vescica; l’agopuntore, lavorando su punti ben precisi, tenta quindi di calmare l’inquietudine di chi soffre di crisi di insonnia
L’infuso di camomilla, bevuto poco prima di andare a dormire, è un ottimo calmante.

  • Per prepararlo lasciate in infusione per dieci minuti 25 g di fiori secchi in un litro di acqua bollente

L’erba gatta (nepeta cataria), combatte l’eccessivo nervosismo che non permette di dormire bene. Si può bere un infuso (40 g di sommità fiorite essiccate in un litro di acqua bollente per dieci minuti) due volte al giorno
Un bagno caldo prima di coricarsi aiuta a rilassare i muscoli e la mente. Attenzione però, perchè per qualcuno i bagni molto caldi possono risultare stimolanti
Anche l’ipnosi e l’autoipnosi possono essere molto utili in tal senso
Ci sono posizioni ed esercizi dello yoga, come per esempio quello del cadavere, che favoriscono il sonno
L’insonnia risponde in particolare al trattamento di punti situati sulla fronte e alla base del cranio
I rimedi più utilizzati sono Arsenicum per ridurre l’ansia, Passiflora per il sonno disturbato, coffea qualora la veglia sia accompagnata da continua attività mentale


PREVENZIONE E DIETA
Ciò che mangiamo può anche farci dormire meglio. Una dieta corretta ed equilibrata può infatti fare miracoli. Una attenta analisi sulla nostra dieta da parte di un nutrizionista può in tal senso evidenziare eventuali fonti “nascoste” di caffeina, per esempio in bevande a base di cola, nel tè, nel cioccolato e in qualche caso persino in alcuni farmaci.

Un consiglio può essere quello di consumare cibi ricchi di triptofano, uno degli aminoacidi costitutivi delle proteine, considerato un sedativo naturale, in quanto stimola il cervello a produrre sostanze che favoriscono il sonno notturno.

Al riguardo, i latticini sono una buona fonte di triptofano.
Al di là dei cambiamenti dietetici quello che può fare davvero la differenza sono le buone abitudini.

Una delle strategie prioritarie infatti è quella di cercare di coricarsi e alzarsi sempre alla stessa ora, cercando di rispettare un minimo di circa sette o otto ore di sonno per notte.

In più sarebbe bene trovare un rituale tranquillo e calmante prima di andare a letto, come lo può essere leggere un libro o bere un bicchiere di latte caldo o di camomilla.

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