L’ipertensione è una patologia subdola, è anche definita per questo il “killer silenzioso”, perché di solito rimane asintomatica fino ad uno stadio avanzato. Possiamo cominciare a parlare di ipertensione quando siamo di fronte ad una condizione in cui la pressione arteriosa risulta superiore ai valori considerati normali.
Poiché questa patologia non causa sintomi fino alla comparsa delle complicanze circa la metà dei soggetti ipertesi non sa di esserlo; questo succede più raramente ai soggetti sportivi, in quanto questi si sottopongono a visita medica in genere una volta l’anno o comunque più spesso.
Come possiamo scoprire se siamo ipertesi?
L’unico modo per accertarlo è farsi misurare la pressione dal medico, oppure misurarsela da soli servendosi di apposite attrezzature. L’ipertensione purtroppo non è accompagnata da sintomi specifici, ad esempio l’emicrania. Tutti gli adulti quindi dovrebbero sottoporsi a controlli periodici.
Quali sono le cause dell’ipertensione?
Sembra che l’ipertensione sia provocata dall’interazione tra fattori genetici (ereditari) e fattori legati allo stile di vita. In generale c’è la tendenza a consumare quantità elevate di sale; anche l’obesità o il sovrappeso, così come un eccessivo consumo di alcol rivestono un ruolo importante. In una ridotta percentuale di pazienti, all’origine dell’ipertensione vi è una patologia renale.
Ma perchè è così importante sapere se soffriamo di ipertensione?
Per comprenderne almeno superficialmente i rischi bisognerebbe conoscerne più a fondo il meccanismo. Possiamo paragonare i vasi sanguigni a tubi di gomma che riforniscono costantemente di sangue l’intero organismo. Le arterie, preposte al trasporto del sangue fuori dal cuore, devono resistere alla notevole forza con cui il sangue viene spinto dal muscolo cardiaco.
Se la pressione sanguigna rimane alta per diversi anni, come succede nel caso dell’ipertensione non trattata, i vasi cominciano a danneggiarsi. Il rivestimento delle arterie si ispessisce e si irruvidisce, finendo con il restringerne il lume. Le arterie diventano meno flessibili ed elastiche, e inizia a svilupparsi un processo noto come “aterosclerosi”. Se un’arteria si restringe troppo, il sangue non può fluire in maniera corretta.
Rischi di infarto miocardico o cerebrale
Nella parte del corpo che per il rifornimento ematico dipende dall’arteria in questione si verifica una carenza di sangue e dell’ossigeno vitale che esso trasporta. In seguito a questo progressivo restringimento dell’arteria, aumenta la tendenza alla formazione di coaguli (trombi), che possono causare la totale ostruzione del vaso e quindi la morte della regione dell’organismo che riforniva. Se le zone interessate sono il cuore o il cervello si parla di infarto miocardico o cerebrale.
I primi passi per ridurre la pressione arteriosa
Ovviamente prevenire è meglio che curare, quindi facendo una vita sportiva, mangiando sano ed equilibrato e non abbandonandosi ai vizi sicuramente si riducono drasticamente le possibilità di soffrire di questa patologia. Nel caso si soffrisse di pressione alta, per ridurla è necessaria una dieta povera di sodio e ricca di potassio; è opportuno inoltre cercare di non aumentare di peso e non consumare alcool. Inoltre è consigliabile misurarsi la pressione costantemente, mantenendo i valori pressori entro livelli accettabili.
Se anche queste contromisure non fossero sufficienti…
Se l’ipertensione non migliora grazie ai soli cambiamenti dello stile di vita e dell’alimentazione occorre il più delle volte ricorrere alla terapia farmacologica. I farmaci antipertensivi sono numerosi e, grazie a tale molteplicità di alternative, il rischio di effetti collaterali si riduce al minimo. Bisogna tenere conto che, se la pressione arteriosa è sotto controllo, il rischio di attacco cardiaco e di ictus viene ridotto in misura significativa.
Esistono integratori utili contro l’ipertensione?
Alcuni integratori possono facilitare la riduzione della pressione sanguigna diminuendo di riflesso il rischio di ipertensione, soprattutto se associati a dieta e sport; tali prodotti non sono consigliati a chi presenta valori di pressione normali (al di sotto degli 85mmHg per la diastolica e al di sotto dei 135mmHg per la sistolica) o a chi segue una cura farmacologica sufficiente a compensare l’eventuale forma ipertensiva.
I diuretici sono integratori utili per abbassare la pressione, contengono molecole (o estratti) utili a promuovere la filtrazione renale.
Va comunque precisato che alcuni vantano concentrazioni notevoli di molecole che, pur essendo diuretiche, hanno anche effetto stimolante ed ipertensivo; per questo tali prodotti NON facilitano l’abbassamento della pressione (ad es. la caffeina e la theina).
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