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Autodifesa Femminile – Tecnica Illustrata di Soffocamento

Autodifesa Femminile – Tecnica Illustrata di Soffocamento

Anche il submission-grappling o meglio ancora il Brazilian Jiu Jitsu, che sono puri sport da combattimento, possono rendersi utili nella difesa reale. 

Il Brazilian Jiu Jitsu in particolare, che utilizzando il kimono, consente le prese al vestiario, diciamo che si avvicina di più a quello che potrebbe succedere realmente per strada, e anche se quello generalmente studiato per le competizioni non prevede colpi, studia comunque le leve articolari, le proiezioni, le posizioni e le varie uscite, tutte tecniche utili una volta malcapitatamente finiti al suolo. 

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È chiaro che la lotta al suolo è l’ultimo campo dove ci si dovrebbe trovare durante uno scontro reale in strada, specialmente per una donna, ma un corso di autodifesa che non contempla questa distanza si dimostrerebbe incompleto e solo parzialmente efficace.

Almeno imparare le tecniche di base sarebbe utile, come saper usare i piedi e le ginocchia per tenere a distanza l’aggressore, come ripararsi con le mani ed usarle come armi nel caso superi le nostre prime barriere, in sostanza essere in grado di utilizzare il proprio corpo a proprio vantaggio. 

Quindi, quando abbiamo fatto di tutto per rimanere in piedi, ma l’aggressore ci ha comunque portate a terra, le possibilità di difesa aumentano se abbiamo allenato anche questa distanza.

Quando la situazione si complica, e quindi il malvivente ci è praticamente addosso, succede che i piedi e comunque le gambe, non possiamo più adoperarle come arma da percussione; nonostante ciò abbiamo la possibilità, con un pò di pratica, di usarle in altri modi per neutralizzare il nostro aggressore. 

Vediamo allora, come una tecnica di soffocamento presente sia nel Brazilian Jiu Jitsu che nel submission-grappling, può rendersi utile come soluzione ad una situazione particolarmente pericolosa, con l’aggressore che ha già oltrepassato le nostre prime difese (le gambe), che quindi utilizzeremo non più per colpire ma per soffocarlo.

LA TECNICA IN 7 PASSI

1) La ragazza si trova ancora a distanza, con le gambe che può utilizzare ancora come barriera e quindi anche per colpire

2) L’aggressore accorcia la distanza, a questo punto la ragazza userà i piedi per assumere una posizione di controllo, con le mani all’occorrenza pronte ad attaccare e le ginocchia pronte a fare barriera in caso di bisogno 

3) L’uomo si fa sempre più pressante, allunga le braccia per afferrare la ragazza, che di conseguenza adatterà la sua posizione con un ginocchio interno, che le permette di tenere ancora una certa distanza fra lei e l’aggressore. Con la mano sinistra afferra la maglia dell’uomo e con la destra gli “blocca” il polso 

4) A questo punto continuando a tenergli il polso alza il bacino passando la gamba sulla spalla dell’aguzzino e cercando di spingergli in dentro il braccio.

In questo modo riesce ad ottenere quello che vuole, cioè chiuderlo nella morsa delle sue gambe con un braccio incastrato internamente ed uno fuori 

5) In questa foto si vede chiaramente il passaggio principale

6) Una volta superato questo passaggio la ragazza chiude la guardia incrociando i piedi e bloccando in questo modo l’aggressore 

7) Come settimo ed ultimo passaggio la ragazza sistema la sua posizione spostandosi leggermente di lato in modo da ottenere l’angolazione giusta per allacciare la sua gamba sinistra (sotto al ginocchio) con il piede della gamba destra.

Con entrambi i piedi in posizione “a martello” chiude il triangolo.

Più abbasserà il piede che rimane libero e più il triangolo si chiuderà ottenendo il soffocamento dell’aggressore 

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