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La Frattura delle Costole Negli Sport Da Combattimento

La frattura alle costole è un infortunio abbastanza frequente negli sport da combattimento, specie in discipline quali la Thay boxe, la Muay Thay o nelle Arti marziali miste, ma anche in sport da contatto che comunque non prevedono colpi ma torsioni improvvise, pressioni e proiezioni come la lotta.

Questo articolo può esservi molto utile, perché se l’infortunio si verificasse in palestra diverrebbe molto importante saper riconoscere l’entità del danno subito dall’atleta stesso, per potersi muovere di conseguenza, evitando di sottostimare la situazione e peggiorarla.

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COS’È LA FRATTURA DELLE COSTOLE

La frattura delle costole in sostanza è una lesione delle ossa che formano la gabbia toracica, e la gravità di tale infortunio è determinata dalla difficoltà respiratoria che la frattura stessa produce.

L’atleta che subisce una frattura di questo tipo ha una capacità di movimento molto limitata, in quanto ogni movimento gli provocherà dolore che la vittima a sua volta cercherà di ridurre limitando la profondità della respirazione.

Inoltre, i muscoli respiratori, essendo in parte legati alle costole hanno movimenti ed efficacia molto ridotti.

È importante non sottostimare mai la situazione, per cui quando si sospetta una frattura alle costole è bene rivolgersi immediatamente al medico o recarsi al pronto soccorso, perché tale frattura può interessare anche organi e tessuti più profondi quali la pleura e i polmoni.

Possiamo classificare due tipi di fratture alle costole, quali:

  • le fratture semplici, che possono interessare più costole, ma che non modificano le forma e la funzione della gabbia toracica,
  • e il lembo costale, una forma di frattura multipla nella quale ogni movimento respiratorio mobilita una parte della gabbia toracica lasciando ferme le altre costole, proprio come un lembo che si apre e si richiude

COME RICONOSCERE UNA FRATTURA SEMPLICE

Come abbiamo già detto negli incidenti sportivi la causa della rottura delle costole può essere provocata da uno scontro con l’avversario per trauma diretto al torace, come lo può essere un middle kick o una ginocchiata, ma anche da una caduta o una proiezione.

Dal momento che l’atleta subisce una di queste azioni e prova intenso dolore con capacità limitata di movimento è bene sospettare da subito una lesione alle costole.

Non vi sono fratture alle costole senza dolore, più o meno forte che sia.

Il dolore come abbiamo detto si manifesta durante i movimenti respiratori, profondi o superficiali, e viene avvertito anche con una leggera palpazione del torace che esplora le costole una ad una, oppure attraverso una leggera pressione sull’insieme del torace a mani piatte.

Talvolta appare anche una tosse da irritazione. L’atleta infortunato, sopraffatto dal dolore cercherà comunque spontaneamente una posizione più confortevole. In questo caso siamo di fronte ad una frattura semplice.

LEMBO COSTALE

In questo caso ogni movimento respiratorio provoca una deformazione della gabbia toracica, una parte della quale si contrae quando l’infortunato inspira e si espande quando espira.

In questo caso la respirazione è molto difficoltosa, superficiale e tuttavia molto dolorosa, ed i sintomi che si manifesteranno in breve tempo saranno cianosi delle estremità, difficoltà circolatoria con polso rapido e debole, sudore ed estremità fredde.

QUANDO LA SITUAZIONE PUÒ ESSERE GRAVE

Quando i sintomi inducono a sospettare una frattura costale, la presenza di tosse con sangue nell’espettorato può essere il sintomo di una lesione polmonare prodotta da un frammento osseo, ed in questo caso la situazione si fa più critica.

In altri casi l’attività dei muscoli respiratori non sembra efficace e il volume d’aria sembra troppo scarso, e ciò deve indurre il soccorritore a sospettare la presenza di aria nella pleura, cioè un pneumotorace.

Se da una lesione in corrispondenza della frattura fuoriescono bolle di sangue la lesione della pleura e del polmone è certa.

Queste due complicanze sono molto pericolose e trasformano una frattura costale in un’emergenza medica che richiederebbe l’immediato ricovero ospedaliero.

COME CI DOBBIAMO COMPORTARE IN CASO DI INFORTUNIO?

Nel caso di frattura semplice delle costole l’atleta deve assumere la posizione in cui soffre meno, che generalmente è in posizione semiseduta, fino all’arrivo dei soccorsi.

In attesa del medico o nel tragitto fino all’ospedale si può alleviare il dolore applicando sulla zona della ferita del ghiaccio o sacchetti di ghiaccio istantaneo di cui solitamente le palestre sono fornite.

È utile sapere che prima dell’intervento del medico è sconsigliato fasciare il torace con bende o qualcosa di simile, perché da una parte se non fosse troppo stretta sarebbe inutile, dall’altra se lo fosse troppo impedirebbe la respirazione, già compromessa dal dolore.

Anche in caso di fratture più complesse la vittima può attendere i soccorsi in posizione semiseduta, chiaramente se questo può alleviare il dolore. In presenza di difficoltà respiratoria con cianosi delle estremità i soccorritori somministreranno ossigeno all’atleta infortunato, che è in dotazione a tutte le ambulanze.

L’evacuazione dell’atleta in questo caso deve essere prioritaria ed effettuata da personale qualificato in campo medico.

In conclusione è bene non trascurare mai una contusione toracica; al momento dell’infortunio il dolore avvertito dall’atleta in alcuni casi può essere moderato, non lasciando quindi sospettare possibili complicazioni, ma poi la situazione potrebbe precipitare, per cui è consigliabile sospendere ogni attività, non sottostimare mai il problema e sottoporsi a controlli il prima possibile.

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