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WRESTLING MONGOLO

BOKH LA LOTTA DELLA MONGOLIA DI GENGIS KHAN

Il Wrestling mongolo è noto come bokh ed è uno stile di lotta molto popolare in Mongolia e Mongolia Interna. La parola Bökh significa letteralmente “durata”. In Mongolia oltre alla lotta sono popolari anche l’equitazione ed il tiro con l’arco.

CENNI DI STORIA

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Il Grande Gengis Khan considerava il wrestling un metodo di allenamento fondamentale per mantenere il suo esercito in buona forma fisica per essere poi pronto alle battaglie e combattimenti. Infatti la corte della dinastia dei Qing (1646-1911) ha organizzato in modo regolare eventi di wrestling per tantissimi anni.

Il bokh anche denominato Mongolian wrestling è lo sport nazionale e quando in famiglia nasce un figlio maschio i mongoli sperano che diventi un grande lottatore perchè sarebbe un vanto per tutta la famiglia.

I TORNEI PRINCIPALI

Ci sono molte gare che si svolgono ogni anno in Mongolia, ovest e sud-est della Russia e della Cina settentrionale. La più grande è la gara nazionale denominata Naadam Festival, che si svolge in Mongolia e vanta ben 1024 lottatori.

Le gare principali del Naadam Festival si tengono nella capitale Ulan Bator, all’interno di un prato erboso di un grande stadio locale, mentre le gare minori si possono svolgere anche in periferia in centri sportivi spartani. Poiché non ci sono classi di peso nel Naadam Mongolo, un piccolo lottatore può competere contro un avversario che può essere anche il doppio di lui.

I Lottatori più piccoli di solito pesano circa 70 kg, mentre i più grossi sono oltre 160 kg, il peso medio di un concorrente al Naadam è comunque di 115 kg circa. Tradizionalmente i lottatori sono abbinati in modo non casuale infatti la direzione del Naadam da sempre un vantaggio ai propri atleti favoriti. A volte tali accordi possono causare controversie tra squadre di lottatori avversarie.

COME FUNZIONA IL BOKH MONGOLO L’obiettivo di una Gara è quello di portare l’avversario a toccare con la parte superiore del corpo a terra. Nella versione della Mongolia interna, una qualsiasi parte del corpo tranne i piedi conta per vincere un incontro.

Non ci sono classi di peso , limiti di età o limiti di tempo in una partita. Non è raro vedere un adolescente vincere contro un uomo adulto durante il Naadam. Ogni lottatore combatte una volta per 1 round ed il vincitore passa al turno successivo mentre il perdente è eliminato dal concorso.

Le regole tecniche sono simili a grandi linee a quelle della lotta greco romana e lotta libera, nel senso che in alcune versioni si può accedere alle gambe prendendole con le mani per atterrare l’avversario o proiettarlo, in altre versioni invece non è consentito. L’abito del lottatore è stato sviluppato nel corso dei secoli e prevede: 

Zodog

giacca pesante a maniche corte di colore rosso o blu. Tradizionalmente in lana, i lottatori moderni lo hanno cambiato usando materiali più leggeri come il cotone e la seta. È fissato sul retro con una corda annodata, e la parte anteriore è tagliata via, lasciando il petto del lottatore esposto. Secondo la leggenda, una volta che il lottatore veniva sconfitto tutti gli altri combattenti potevano aprire la zodog per rivelare il suo seno, mostrando a tutti che era una donna.

Shuudag

Piccoli slip attillati di cotone di colore rosso o blu. Questi fanno il lottatore più mobile. Inoltre, impediscono al proprio rivale di prendere facilmente vantaggio da pantaloni lunghi e altresì impediscono di inciampare durante il match.

Gutal

Tradizionali Stivali in pelle Come tutte le arti marziali orientali anche il bokh ha i suoi rituali quasi religiosi, nonchè danze e feste appositamente organizzate nei paesi.

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