La velocità è la qualità ricercata maggiormente dagli sportivi di prestazione.
La massa muscolare ti da imponenza e struttura, fino a che punto non si ostacolano a vicenda?
Cominciamo con la definizione di velocita: “La velocita e il rapporto tra lo spazio percorso da un corpo mobile e il tempo impiegato per percorrerlo.”
La velocità come qualità fisica è la capacità di realizzare un gesto motorio nel minor tempo possibile considerano pertanto espressioni di velocità solo quelle che hanno tempi d’azione relativamente brevi (meccanismo anaerobico-alattacido) e che pertanto non provocano l’affaticamento (produzione di acido lattico).
Tale qualità fisica è condizionata più che altro dalla funzionalità e dall’efficienza sia del sistema nervoso che di quello muscolare.
Pertanto due saranno le componenti che influenzeranno la qualità del gesto:
Velocità della reazione motoria del sistema nervoso
È il tempo che intercorre tra lo stimolo e la reazione cinetica. Infatti lo stimolo segue queste tappe:
- – recessione sensoriale;
- – trasmissione al sistema nervoso centrale;
- – analisi ed elaborazione della risposta a livello corticale o sottocorticale;
- – invio del segnale efferente di comando.
Pertanto il tempo globale in cui avverranno tali processi dipenderà dalla funzionalità e dall’efficacia di ogni parte del sistema nervoso centrale; a tale proposito ovviamente saranno importanti le predisposizioni genetiche, che però vengono o non vengono sfruttate appieno se non continuamente sollecitate (questo processo lo conosciamo come “allenamento”).
Il tempo di reazione del sistema nervoso diminuisce con l’accrescere dell’età e raggiunge la migliore espressione di efficienza tra i 18 e i 25 anni di età.
È inoltre quasi identico nei due sessi, o leggermente inferiore per i maschi.
Velocità di contrazione del sistema muscolare
Dipende dalla costituzione biochimica del muscolo scheletrico, in particolare dalla quantità di materiale energetico a pronto impiego che il muscolo ha a sua disposizione; e talvolta dal tipo e dalla quantità delle innervazioni.
Le fibre muscolari che posseggono tali requisiti vengono definite comunemente fibre bianche.
Tali predisposizioni al lavoro veloce è indubbio siano di natura costituzionale perciò assai poco allenabili.
La velocità delle espressioni motorie non dipende solo dai fattori costituzionali sopra citati, ma è integrata e completata da doti di coordinazione neuromuscolare e agevolato dall’ ampiezza dei movimenti (la cosiddetta mobilità articolare), inoltre è in stretto rapporto con le possibilità potenziali della forza muscolare (forza veloce).
Per queste ragioni è pertanto possibile, con pratiche di allenamento, aumentare la velocità migliorando le qualità ad essa collegate:
- forza veloce,
- articolarità,
- padronanza della tecnica,
- destrezza e coordinazione.
Durante le pratiche di allenamento i vari esercizi saranno eseguiti a ritmi massimali.
La ripetizione del gesto deve durare sino a che la velocità è costante: è opportuno interrompere l’attività quando, per l’insorgere della fatica, l’attività subisce una decelerazione.
Tra una ripetizione e l’altra si dovranno eseguire esercizi di recupero attivo.
Inoltre, negli allenamenti di velocità, non bisogna insistere troppo sulle metodiche ripetizioni in serie infatti questo porterebbe ad una stabilizzazione della velocità
(la cosiddetta barriera della velocità), o ad un’ipertrofia che rallenterebbe il gesto.
È opportuno poi inserire negli allenamenti di velocità esercizi che permettano una maggiore sollecitazione a livello muscolare e nervoso.
Es, corsa in discesa o in salita, attrezzi più o meno pesanti, eccetera.
Come allenare la velocità insieme alla costruzione muscolare
È stato osservato che il lavoro muscolare mirato all’ipertrofia negli atleti ha portato più vantaggi che svantaggi.
Naturalmente il lavoro non deve essere portato all’esasperazione e le mire non devono essere quelle di diventare GROSSI a tutti i costi.
Un atleta completo, sano è robusto, ben messo muscolarmente ma non eccessivamente grosso.
Un buon equilibrio muscolare fa bene a giunture, parti deboli come ginocchia e spalle (soprattutto in atleti piuttosto anziani) e quindi il lavoro mirato ad irrobustire tutto il corpo in armonia DEVE essere fatto.
Il corpo si adatta a qualsiasi regime di allenamento nel tempo, quindi le prescrizioni del tempo dovrebbero essere variate come qualsiasi altra variabile di allenamento.
Quando inizi nel bodybuilding, trovare modi per sovraccaricare i muscoli e aumentare l’intensità è facile.
Francamente, per un principiante tutto è tutto un sovraccarico.
Man mano che si diventa più avanzati, diventa più difficile continuare la progressione verso l’alto con i pesi.
È più o meno universalmente d’accordo che il metodo più efficace di sovraccarico progressivo è l’aggiunta di peso.
Se ti stai preparando per una gara, spesso devi cercare modi diversi per intensificare i tuoi allenamenti perché aggiungere peso con lo stress del cardio quotidiano, delle diete a basso contenuto di carboidrati e ipocaloriche è più facile a dirsi che a farsi.
Inoltre, spingere verso il record personale di forza per tutto l’anno porta inevitabilmente ad infortuni.
Quindi, come fai per continuare a colpire i tuoi muscoli e ad aumentare l’intensità dei tuoi allenamenti senza aggiungere ancora peso?
Facile: puoi far sentire lo stesso peso più pesante con il tempo e la manipolazione della tensione, sia rallentando significativamente le ripetizioni oppure aumentando l’intensità aumentando il numero delle ripetizioni.
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