💪🏻 SCONTO del 30% su tutti i tuoi acquisti! Codice sconto ABC30

Certificato Medico Sportivo – Obbligatorio o Facoltativo?

Il caso di Mattia Dall’Aglio, nuotatore professionista di 24 anni, deceduto per un arresto cardiocircolatorio, mentre si allenava in sala pesi nella palestra, nei pressi della piscina dei vigili del fuoco di Modena, ha suscitato scalpore e ci porta inevitabilmente a porci una domanda: è utile fare il controllo medico sportivo? Ma soprattutto, questo controllo è sufficiente per escludere tutte le patologie e possiamo quindi allenarci tranquillamente?

Questo è un argomento che interessa tutti noi come sportivi, ma anche i titolari delle palestre e comunque di tutte le realtà sportive, che spesso per ignoranza o per non essere troppo rigidi permettono ai loro clienti e atleti di allenarsi senza il certificato medico sportivo che ne attesta appunto l’idoneità. Se poi succede l’inconveniente (e già di per sè sarebbe una tragedia), e l’atleta era sprovvisto di certificato medico specifico sono problemi.

QUANDO È OBBLIGATORIO

Prima di tutto è importante sapere quando, per legge, è necessario il certificato medico sportivo. Il Ministero della Salute, distingue tre tipologie di attività fisico-sportiva:

– l’attività ludico-motoria
– l’attività non agonistica
– e l’attività agonistica

Per attività ludico-motoria si intende quell’attività collettiva o individuale, praticata da soggetti che non sono tesserati a Federazioni sportive, finalizzata al raggiungimento del benessere psico-fisico, non regolamentata da organismi sportivi, e comprende anche l’individuo che si allena da sè per intenderci. Per questa attività non è obbligatorio il certificato medico sportivo. In sostanza per andare a giocare a calcetto o a fare una nuotata in piscina non è necessario il certificato medico, anche se molte strutture lo richiedono lo stesso per la propria tutela.

Per l’attività agonistica e non agonistica, ovvero quelle attività sportive praticate da tesserati e organizzate da società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali invece è obbligatorio.

PERCHÈ È COSÌ IMPORTANTE E QUALI ESAMI SONO NECESSARI

La visita periodica sportiva purtroppo è un momento che troppi atleti, o comunque praticanti, continuano a sottovalutare e a non considerare nella giusta ottica, invece di essere vissuta come un esame necessario alla tutela della propria salute. Spesso questo accade perchè della visita di idoneità viene vissuta solo la parte negativa, ovvero la paura della non idoneità, che in realtà ricopre solo una piccolissima percentuale degli sportivi visitati.

Questi esami sono utilissimi in primis ai giovani aspiranti atleti per scoprire la presenza di eventuali patologie congenite sconosciute, in quanto sparita la visita di leva e la medicina scolastica, la medicina dello sport rimane quindi l’unico screening a cui si sottopongono i ragazzi.

Per motivi di comodità la visita medico sportica viene presa poco seriamente, non sono rari infatti i casi di medici che fanno visite negli spogliatoi delle palestre o addirittura dentro la sala della palestra stessa.

Questa pratica è illegale, infatti la legge regola in modo accurato con un protocollo come deve essere fatta, ovvero un’accurata anamnesi personale e famigliare per inquadrare le scelte diagnostiche, una visita clinica, una spirometria, l’elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo, e in qualche caso anche l’elettroencefalogramma.

La legge non fa distinzioni di età, ma chi ha passato i quarant’anni farebbe bene effettuare un test da sforzo massimale per valutare con maggiore attenzione la capacità cardio-vascolare. Quindi, se lo step-test da tre minuti è sufficiente come screening di primo livello è consigliabile eseguire un ulteriore test su cicloergometro o tappeto. Per finire le analisi delle urine. Non è previsto per legge nessun esame del sangue, ma tutti gli atleti, nessuno escluso, farebbero a bene sottoporsi una volta all’anno anche a questo tipo di analisi per controllare glicemia, colesterolo, trigliceridi e funzionalità renale.

TECNOLOGIA E ALLENAMENTO

Non è poi così raro vedere atleti che durante le competizioni sportive vengono colpiti da malori. Ma allora, saranno sufficienti i controlli a cui ci sottoponiamo?

Gli esami di cui abbiamo parlato sono in grado di evidenziare patologie minisconosciute, ma sicuramente non tutte. Poi ci si mettono gli atleti stessi a complicare le cose, in quanto tendono troppo di frequente a sottovalutare i primi campanelli d’allarme e a non comunicarli tempestivamente.

Negli ultimi decenni anche nel mondo dello sport la tecnologia ha fatto passi da gigante, con l’uso dei cardiofrequenzimetri, utili ai runner ma comunque a tutti gli atleti che utilizzano la corsa come parte integrante del proprio allenamento.

Sono diversi gli strumenti a disposizione per i test di valutazione funzionale, anche se spesso però c’è poca flessibilità da parte degli atleti a sottoporsi alle prove. È un errore, perchè i test aiutano a conoscere meglio il proprio “motore” e a ottimizzare gli allenamenti in funzione delle caratteristiche personali, e questo è un atteggiamento purtroppo molto comune, non solo tra gli amatori ma anche tra i professionisti.

approfondimenti recenti
LE NOSTRE SCHEDE DI ALLENAMENTO
[]
×