Il settore del fitness salta costantemente da una tendenza all’altra. Gli allenatori hanno però bisogno di sviluppare i loro valori fondamentali su basi e principi scientifici e far fede a loro. Quando esce una novità, si ha bisogno di valutare questo proposito, vedere cosa si può fare con i propri atleti, applicarlo e raccogliere i dati per vedere se funziona o no.
Una delle tendenze attuali è l’allenamento in uno stato di digiuno per la perdita di peso. Per sottolineare nuovamente l’ultima parte, questa tattica viene utilizzata solo per la perdita di peso. Quelli di voi che cercano di aumentare le prestazioni otterranno migliori risultati non applicando questo approccio. Per quelli di voi che invece stanno cercando di perdere qualche chilo, andiamo avanti e vediamo cosa ci dice la scienza.
Studi Scientifici a Riguardo dell’Allenamento a Digiuno
Uno studio effettuato nel 2010 ha confrontato l’allenamento a digiuno all’allenamento alimentato nel corso di un periodo di sei settimane. I ricercatori hanno esaminato alcuni settori chiave e hanno confrontato i due gruppi. L’allenamento è stato effettuato sempre di mattina e consisteva in due sessioni di allenamento da sessanta minuti e due sessioni di novanta minuti.
“Sia il gruppo a “digiuno” che il grippo “nutrito”, ha aumentato la propria tolleranza al glucosio, ma nel gruppo a digiuno l’aumento era sostanzialmente maggiore.”
Al gruppo alimentato era stata data una colazione di 675 calorie, costituita da 70% di carboidrati, 15% di proteine e 15% di grassi. Inoltre è stato dato in aggiunta 1g di maltodestrine per kg di peso corporeo circa 90 minuti prima dell’allenamento. Il gruppo a digiuno ha ricevuto lo stesso lo stesso cocktail nella metà pomeriggio. Le aree che i ricercatori hanno confrontato sono state la tolleranza al glucosio, GLUT4, glicogeno muscolare, enzimi metabolici, composizione corporea e la capacità di esercizio. I risultati dello studio sono stati molto interessanti.
Come già detto, entrambi i gruppi hanno aumentato la loro tolleranza al glucosio, ma nel gruppo a digiuno l’aumento era maggiore. Il GLUT4 è un trasportatore di glucosio, che consente al glucosio di entrare nelle cellule muscolari. Maggiore è questo livello, maggiore è il glucosio che viene preso nei muscoli, invece che essere immagazzinato come grasso. I trasportatori di GLUT4 erano aumentati del 28% nel gruppo a digiuno e solo del 2-3% nel gruppo alimentato.
Le riserve di glicogeno sono aumentate maggiormente nel gruppo a digiuno rispetto al gruppo nutrito, ma non vi era alcuna differenza significativa di lipidi intramuscolari immagazzinati. L’aumento di immagazzinamento dei lipidi intramuscolari sono visti come promotori di obesità e possono portare ad insulino-resistenza e disfunzione mitocondriale. (1)
Le uniche differenze tra enzimi metabolici sono state osservate in traslocasi / CD36 e carnitina palmitoiltrasferasi (1). Questi due enzimi svolgono un ruolo nella nostra capacità di metabolizzare grassi e glucosio. Il gruppo a digiuno ha visto un incremento di circa il 30% mentre il gruppo nutrito non ha visto alcun aumento. Tutti gli altri enzimi metabolici testati sono rimasti invariati.
Come previsto, il gruppo nutrito ha avuto un maggiore aumento del VO2max, ma il gruppo a digiuno ha mostrato un maggiore aumento dell’ossidazione dei grassi. Come detto in precedenza, il cardio a digiuno non è un modo per aumentare le prestazioni, ma per perdere peso.
Con meno glucosio presente, non è una sorpresa che il gruppo a digiuno ha mostrato una maggiore ossidazione degli acidi grassi a scopi di produrre energia.
Il lato pratico dell’Allenamento Cardio a Digiuno
Ci sono altri studi come quello presentato in questo articolo che mostrano risultati simili, quindi diremo che si può essere pronti ad eseguire un allenamento Cardio a digiuno, per favorire la perdita di peso – anche se non è per tutti.
“Le aree chiavi da valutare prima sono il sonno, la vitamina D, i livelli di stress, routine di allenamento e la dieta. Se tutti questi sono perfettamente organizzati ed inquadrati, allora si può dare inizio alla prova cardio a digiuno.”
Tenete presente che:
Questo studio è stato eseguito in mattinata e vi consigliamo a fare lo stesso. Attendere fino al pomeriggio o alla sera dopo aver lavorato e digiunato tutto il giorno è improponibile, sarebbe troppo un fattore di stress che porterebbe ad avere l’opposto degli effetti desiderati.
Inoltre, non bisognerebbe fare un allenamento intenso a digiuno. L’attività aerobica ad un livello tra il 70-80% del VO2max dovrebbe essere sufficiente. Qualcosa di più intenso, oltre che diventare un fattore di stress, può portare anche a lesioni muscolari.
Assicuratevi poi di assumere carboidrati al primo pasto successivo e di valutare l’utilizzo di alcuni integratori per preservare la massa muscolare magra.
Riferimenti:
1. Consitt, LA, et.al., “Intramuscular lipid metabolism, insulin action, and obesity.” IUBMB Life 2009. Retrieved on February 26, 2015.
2. Van Proeyen, K, et.al., “Training in the fasted state improves glucose tolerance during fat-rich diet.” Journal of Physiology 2010. Retrieved on February 26, 2015.
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