Fisiologia: Metabolismo Anaerobico Lattacido
Il metabolismo, sistema o meccanismo anaerobico lattacido o anaerobico glicolitico, è uno dei tre sistemi energetici adoperati dal muscolo scheletrico per la produzione di Adenosin tri-fosfato (ATP), ovvero la molecola energetica necessaria per l’attività muscolare.
L’anaerobico lattacido è il sistema energetico utilizzato nelle attività che richiedono forza e resistenza per un tempo attorno al minuto (il culmine è raggiunto mediamente tra i 40-45 s).
Il suo nome è dovuto alla mancata richiesta di ossigeno (O2) per ossidare alcun substrato energetico (anaerobico), e alla produzione acido lattico (lattacido).
I substrati utilizzati in questo sistema sono i depositi di carboidrati endogeni rappresentati dal glicogeno stoccato nel muscolo scheletrico e nel fegato, che viene idrolizzato a glucosio.
Questa via metabolica, banalizzandone le caratteristiche, fornisce delle caratteristiche prestative intermedie tra il metabolismo anaerobico alattacido e il metabolismo aerobico.
Il metabolismo anaerobico lattacido è in grado di supportare l’attività fisica fornendo un notevole supporto energetico nell’ordine dei 120 secondi; un livello prestativo almeno 12 volte superiore al metabolismo anaerobico alattacido ma che comporta come verrà illustrato la produzione di acido lattico.
Per questo motivo il metabolismo anaerobico alattacido è quello che prevale nelle attività che richiedono un elevata erogazione di potenza per tempistiche medio-basse.
Dal punto di vista biochimico il metabolismo anaerobico lattacido è costituito dalle 10 reazioni enzimatiche che implicano la lisi del glucosio, tale processo avviene a livello cellulare nel citoplasma in assenza di O2, per questo viene anche definito glicolisi anaerobica.
Dopo lo Start, dunque, superati gli 80-90 metri (6-8 sec), il nostro atleta avrà consumato tutte le scorte di ATP presenti nel muscolo. Mentre si sta eseguendo la fase anaerobica alattacida, comincia la produzione di acido lattico. In questo momento il muscolo, per continuare ad avere scorte di ATP, deve bruciare substrati. Il primo substrato che viene demolito è il glucosio (gli zuccheri).
Il glucosio processato nei processi litici può derivare dalla circolazione ematica o dalle scorte immagazzinate a livello epatico e a livello muscolare sotto forma di glicogeno, ovvero una catena altamente ramificata che permette di stoccare in spazi piuttosto ridotti una notevole quantità di glucosio.
Nell’intero organismo si stima che possano essere mediamente presenti tra i 500 e i 750 g di glicogeno.
Il Metabolismo Anaerobico Lattacido produce energia per la risintesi dell’ATP (Adenosin- Trifosfato l’unica fonte di energia per la contrazione muscolare) attraverso la GLICOLISI, processo di degradazione del glucosio in assenza di ossigeno (fermentazione), che avviene nel citosol, zona del citoplasma della cellula.
Durante il processo di glicolisi 1 molecola di Glucosio, molecola a 6 atomi di carbonio, viene scissa in: 2 molecole di Acido Piruvico, molecola a 3 atomi di carbonio, liberando energia per la sintesi di 2 molecole di ATP e la riduzione di 2 molecole di NAD+ a NADH.
In assenza di ossigeno le 2 molecole di Acido Piruvico, attraverso l’enzima Lattico Deidrogenasi, vengono trasformate in 2 molecole di Acido Lattico. Da qui il nome di Metabolismo Anaerobico Lattacido.
Quando si ha una prevalenza del metabolismo anaerobico lattacido, le ingenti richieste energetiche non permettono all’organismo di assumere e distribuire sufficienti quantitativi di O2, quindi non sarà possibile utilizzare l’acido piruvico nella decima reazione glicolitica, che permetterebbe di ottenere Acetil-CoA da veicolare in quelle che saranno poi le fasi del metabolismo aerobico. Per questo dall’acido piruvico viene prodotto acido lattico.
Quando prodotto, l’acido lattico diffonde rapidamente attraverso la membrana plasmatica e mediante la circolazione viene inviato al fegato dove mediante il ciclo di Cori verrà utilizzato per produrre nuovamente glucosio (processo definito gluconeogenesi).
Qualora il lavoro muscolare raggiunga un intensità tale da avere un ritmo di produzione di lattato, notevolmente superiore al ritmo di smaltimento è possibile che si verifichi un accumulo a livello della fibra muscolare, la natura acida del composto altera notevolmente l’ambiente cellulare compromettendone la capacità contrattile anche fino a un livello incompatibile con l’attività fisica.
In condizioni fisiologiche, una volta terminata l’attività fisica, l’acido lattico viene normalmente rimosso dal muscolo e metabolizzato con tempistiche che vanno da 30 a 120 minuti in relazione all’attività svolta e alle modalità di recupero: i tempi saranno più lunghi in caso di completo riposo mentre saranno più brevi in caso di recupero attivo. (inteso come leggera attività aerobica).
Questo sistema viene utilizzato nelle gare di breve durata (eccetto quelle della velocità pura che per larga percentuale attingono al sistema anaerobico alattacido) e può essere definito anche con il termine di anaerobico (in assenza di ossigeno) glicolitico.
Le distanze che usano principalmente questo meccanismo sono quelle che vanno dalla velocità prolungata (400 metri) fino ai 1500 metri. La distanza degli 800 metri è un crocevia di fonti e per questo risulta una gara che richiede allo specialista una completezza di caratteristiche ed una versatilità straordinaria sul campo di allenamento.
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