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Intervista a Sifu Victor Gutierrez

ABC: Buongiorno Sifu Victor, Lei è uno degli esponenti più in vista nel panorama delle Arti Marziali in Europa e nel mondo; ci vuole raccontare come ha iniziato il suo cammino in questo settore e cosa lo ha spinto ad iniziare a praticare wing chun?

SIFU VICTOR: Buongiorno a tutti, sono molto onorato e felice di parlare con voi. Partiamo dall’inizio…

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Sono nato l’8 maggio 1964 a Leòn in Spagna e all’età di appena otto anni, mio padre si dovette trasferire ad Aachen (Germania).

La mia infanzia da straniero in un paese come la Germania non fu certo facile; infatti ero spesso costretto a difendermi per non essere sottomesso dai bulli della zona. Dopo aver visto “abusivamente” al cinema “Enter the Dragon” di Bruce Lee – abusivamente perché all’epoca era vietato ai minori di 18 anni! – decisi di imparare le arti marziali per potermi difendere più facilmente.

All’epoca, nella città dove vivevo si trovavano scuole di Judo, Karate e Tae Kwon Do (all’epoca era chiamato anche Karate Coreano).

Nel 1976 all’età di 12 anni quindi, iniziai con il Tae Kwon Do e mi allenai in quella palestra fino all’età di 16 anni; contemporaneamente in un’altra palestra integravo con lotta e pugilato.

Ero intenzionato ad imparare tutto ciò che si poteva per migliorare la mia difesa personale, ma mi resi conto da subito che i calci alti del Tae Kwon do non mi aiutavano molto dal difendermi dai teppisti.

ABC: Iniziò quindi a cercare qualcosa di diverso immagino… Quando iniziò a praticare Wing chun? Quando aprì la sua prima scuola e chi furono i suoi primi studenti?

SIFU VICTOR: Infatti fu proprio così. Cercai qualcosa di diverso da quello che già facevo e nel 1979 vidi un volantino di Kernspecht e nel gennaio del 1980 iniziai Wing Chun ad Heidelberg che distava circa 300 chilometri da casa.

Nel 1984 dopo appena quattro anni di formazione aprii una scuola ad Aquisgrana (Aachen) insieme al mio compagno di allenamento Salih Avci. Ho aperto la mia prima scuola con sei allievi: Christoph, Ralph, Bairan ed i miei tre fratelli Javier, Enrique e José.

Nel 1986, appena due anni dopo, le mie scuole contavano già 200 alunni. In quell’anno arrivai al primo grado tecnico del Sistema Leung Ting.

L’anno dopo (quindi ai tempi molto presto!) Kernspecht mi diede già il secondo grado tecnico in seguito ad aver picchiato un compagno di allenamento al Castello perché mi provocava continuamente. Egli era già secondo tecnico, quindi…(risata).

ABC: Con chi si allenava più frequentemente al Castello in Germania?

SIFU VICTOR: Al Castello c’era un gruppo chi si allenava intensamente con caschetti, guantini e protezioni, in pratica “se le davano di santa ragione”, lavoravano seriamente.

Io facevo parte di quel gruppo. Con me c’erano molto spesso Salih Avci, Emin Boztepe, Hans Remmel e Hans J. Reimers.

Ho dei bei ricordi con i miei compagni di allenamento, c’era affiatamento e voglia di emergere, ma soprattutto voglia di imparare.

ABC: Lei come tutti sanno, era nei “piani alti” dell’organico della EWTO. Ci può raccontare il suo esordio di Caposcuola in Spagna?

SIFU VICTOR: Sifu Kernspecht si rese presto conto delle mie capacità sia tecniche che organizzative ed un bel giorno mi propose di tornare in Spagna a diffondere il Wing Chun Sistema Leung Ting; fu così che nel 1989 firmai il contratto di Responsabile Nazionale di Spagna.

Appena arrivai in Spagna (nel dicembre del ’89) esordii con un’esibizione a San Sebastian; qui feci una dimostrazione in pubblico: parteciparono al corso solamente tre persone; in seguito ne feci subito un’altra più a sud, ad Alemerìa ad anche lì parteciparono sei persone; qualcuna in più (sonora risata).

ABC: Sifu Victor, lei è diventato famoso nel panorama marziale in Europa anche per merito delle sue opere, come Videocassette e libri sul Wing tsun; la divulgazione di materiale non era facile ai quei tempi, infatti furono pubblicati negli anni ’80 e ’90 in un’epoca dove ancora internet non era diffuso come oggi.

Quale fu la sua prima opera e quella che ebbe più successo?

SIFU VICTOR: La mia prima Videocassetta (VHS) che pubblicai aveva come titolo “Tecniche di Combattimento”. È in vendita ancora oggi e illustra tecniche di mani, gambe, lat-sao e chi-sao con esempi di combattimento libero.

Fu anche il più venduto, forse per la sua varietà e i suoi temi di carattere generico, quindi più popolari.

ABC: Un’ultima domanda di tipo tecnico. Nel sistema Leung Ting è stato introdotto una parte della lotta chiamato “antigrappling”. Qualcuno dice che ne è stato lei il fondatore: è così?

SIFU VICTOR: Non mi posso certo prendere meriti che non ho. L’anti-grappling è un sistema geniale ed efficace nella lotta da strada che ho studiato e sviluppato anch’io, ma non ne sono io l’ideatore, infatti l’antigrappling l’ha sviluppato Emin Boztepe.

Io sì, ho pubblicato una videocassetta con il titolo “Antigrappling”, al tempo però il mio amico Emin non apprezzò particolarmente.

ABC: Come tutti sappiamo, oggi Lei non fa più parte della EWTO ma ha fondato un nuovo sistema: il Wing Fight. Ci può illustrare come è nato?

SIFU VICTOR: Il Wing Fight nacque all’incirca nel 2002/3.

Non ti posso indicare una data precisa perché in senso tecnico, il passaggio fu molto, ma molto graduale.

Fu graduale, perché nacque in base ai dubbi ed alle domande che i miei studenti mi ponevano in continuazione. Nel Wing chun tradizionale in verità io vedevo tanti “buchi”, tante cose che non tornavano; alcune cose funzionavano altre neanche un po’. La corta distanza era curata alla perfezione (il chi-sao, ndr), ma mancava un aspetto che era evidente a tutti ma nessuno lo ammetteva; su questo aspetto si “nascondeva la testa sotto la sabbia”.

Mancava cioè l’anello mancante tra la corta e la lunga distanza; non esisteva nel Wing Tsun una tattica efficace per prendere il contatto con un avversario “non collaborativo”, cioè un avversario che cioè sapeva tirare davvero pugni e calci e non aspettava i tuoi comodi.

Nel novembre del 2008, dopo anni di studi, si concretizzò un progetto sul quale lavoravamo da anni: in una riunione con i miei collaboratori, tra i quali anche un professore universitario delle scienze dello sport, è nata una nuova istituzione: il WING REVOLUTION.

ABC: Wing Fight… Wing Revolution, scusi Sifu Victor, sono un po’ confuso… mi può spiegare di cosa si tratta? Sono due cose o una sola con lo stesso nome?

SIFU VICTOR: Wing Revolution è l’istituzione, come la EWTO per intenderci.

Wing Fight è una sua “costola”, dove si allena la difesa personale a mani nude utilizzando il Wing chun. Le altre sezioni accostate al Wing fight sono:

  • Brazilian Jiu Jitsu
  • Wing Weapon, dove si utilizzano le armi
  • Kids, la parte dedicata ai bambini
  • Warrior, per chi si vuole cimentare in competizioni e gare

Abbiamo cercato di creare una istituzione completa atta a soddisfare tutte le aspettative, poi ognuno può optare dove meglio si riconosce.

ABC: Lei è l’Istruttore Capo, è chiaro, ma le prende tutte lei le decisioni?

SIFU VICTOR: Assolutamente no. Io ne sono il fondatore, ma le decisioni importanti si prendono in un consiglio di dodici collaboratori. Sono sempre stato dell’idea che uno da solo non va da nessuna parte: dodici teste sono decisamente meglio di una.

Faccio un esempio: la decisione di portare un sistema con la graduazione a cinture non è una mia idea ma di uno dei mei “consiglieri”.

Ho voluto creare un’organizzazione come avrei voluto fosse la vecchia EWTO…

ABC: A proposito, come mai avete deciso di adottare una graduazione con le cinture? È un sistema anomalo se si parla di wing chun… di solito nel wing chun si parla di gradi allievo e gradi tecnici…

SIFU VICTOR: Abbiamo deciso di adottare una graduazione più universale. Un sistema di cinture è solamente più popolare. Anche la vecchietta che abita di fronte a te sa sicuramente cos’è una “cintura nera” (ride).

ABC: ci può illustrare brevemente la struttura del Wing Fight? Potrebbe interessare ai nostri lettori, anche già praticanti di Wing Chun.

SIFU VICTOR: Brevemente? D’accordo. Le cinture sono come quelle tradizionali del Karate: bianca, gialla, arancione, verde, blu, marrone e nera; la nera arriva al quinto Dan. Fino a qui ogni cintura ha il suo programma da studiare e sviluppare. Dal quinto a decimo Dan si arriva per anzianità e merito. Ogni programma (quindi ogni cintura ndr) sviluppa sei punti:

  1. tecniche di pugno
  2. tecniche di calcio
  3. tecniche al suolo
  4. chi-sao (chiamato anche “Propriocezione”)
  5. studio del combattimento armato
  6. Difesa Personale.

Per passare alla cintura superiore ogni praticante deve dimostrare di saper unire i tre punti che noi chiamiamo:

  1. Tecnica
  2. Abilità
  3. Competenza.

MI spiego meglio… i programmi NON devono intendersi come dei comparti stagni; la tecnica non serve a nulla senza saperla metterla in pratica con un avversario non collaborativo (abilità), al momento giusto (competenza).

Spero di essere stato chiaro…

ABC: Chiarissimo Sifu Victor. Un sistema molto geniale e molto pratico. Un’ultima domanda: quanti praticanti ci sono tutt’ora nel mondo che praticano il suo sistema?

SIFU VICTOR: Al momento abbiamo 160 scuole in spagna, 60 scuole in Germania, ma siamo presenti anche in Portogallo, Francia, Italia, Olanda, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Svezia, Argentina, Bulgaria o ultimamente anche Egitto.

ABC: Sifu Victor, La ringraziamo per la sua disponibilità dimostrataci e per averci concesso questa intervista. Ringraziamo anche Sifu Stefano Biagini qui presente per la traduzione e Le auguriamo un futuro prosperoso per Lei e la Sua Organizzazione.

SIFU VICTOR: Grazie a voi e a tutto lo staff di abc allenamento.

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