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Muay Thai Boran

La Muay Thai Boran (metodo tradizionale di combattimento Thailandese) è la madre della Thai Boxe o Muay Thai; la seconda si è sviluppata di recente (1932) in uno sport da combattimento che è apprezzata e praticata in tutto il mondo.

Le origini

Originariamente “Muay” era l’arte e la scienza di combattere, come era poi interpretato e sviluppato dagli antichi Maestri siamesi.

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La Muay Thai tradizionale deve le sue origini a metodi di combattimento ancestrali del popolo del Siam, elaborati e raffinati grazie ad un processo continuo di sperimentazione e di revisioni del sistema.

Pichaiyuth, Dti Muay, Pahuyuth, Sillapha Muay, Mai Muay Thai e Muay Kard Chiek: queste sono le varianti delle tecniche a mani nude, sistemi che si sono sviluppati nei secoli precedenti, e oggi unito con il nome comune di Muay Boran.

Consecutivamente, in tempo di pace si è imposto uno sviluppo più “sportivo” dell’arte, selezionando mano a mano le tecniche che più vi si addicevano in un confronto sportivo in un ring.

Quello che è generalmente chiamata Muay Boran è in realtà un miscuglio sapiente di elementi caratteristici delle diverse impostazioni tecniche definite dagli studiosi come stili regionali (ad esempio, Muay Chaiya, Muay Korat, Muay Lopburi, Muay Luang, Muay Uttaraditt o Muay Ta Sao) e i principi di combattimento seguono una logica comune, al passo con i tempi.

La Muay Thai oggi

In questo senso è corretto dire che oggi la Muay Boran è al tempo stesso una disciplina antica e moderna:

  • antica a causa della sua strategie e tecniche tradizionali che risalgono a tempi antichi
  • moderna grazie al background tecnico formato in epoca contemporanea da esperti e studiosi di tradizioni Siamesi, orientata ad una visione più attuale.

Nel 1990, dopo numerosi tentativi il Gran Maestro Thai Chinawooth di Sirisompan ha portato il primo programma tradizionale verso una struttura più coerente.

Il programma è stato articolato e suddiviso in livelli chiamati “Khan” e come tale ha formato la struttura di base del programma ufficiale che è ora seguita da soci della International Muay Boran Academy in tutta Europa e in America.

Il risultato di questa continua stretta collaborazione tra Gran Maestro Sirisompan e l’Arjarn italiano Marco De Cesaris, è quello di avere perfettamente adattato un’arte marziale tradizionale siamese alle esigenze reali degli occidentali:

  1. l’autodifesa
  2. il fitness
  3. fiducia in se stessi
  4. approfondimento culturale
  5. e alla fine un lo sport di combattimento duro.

Quando Oriente e Occidente si incontrano, con rispetto reciproco, il meglio dei due mondi emerge.

Da un punto di vista tecnico la Muay Boran si basa sull’uso scientifico delle nove armi del corpo umano (2 mani, 2 gambe, 2 ginocchia, 2 gomiti e la testa) sia per attaccare che per difendere.

Gli attacchi sono eseguiti colpendo tutte le parti del corpo dell’avversario, inoltre tecniche aggiuntive includono la lotta (grappling), proiettando a terra (take down), presa e torsione degli arti dell’avversario di rompere o danneggiare le articolazioni (le leve articolari).

Le tecniche di Muay Boran

Il bagaglio tecnico di un lottatore di Muay Boran si basa su 4 pilastri tecnici:

  • Nawarthawooth,
  • Chern Muay Muay,
  • Kon Muay Kae,
  • Mae Mai-Look Mai.

Un atleta di Muay Boran deve essere esperto in tutti e quattro gli elementi.

Nawarthawooth

In Siamese la Muay Thai è l’arte marziale delle nove armi naturali (Nawarthawut): mani, gomiti, gambe, ginocchia e la testa sono formati e preparati per essere utilizzati come armi offensive pari a asce, pugnali, lance e mazze. Queste parti del corpo stesse vengono abilmente utilizzate come scudi protettivi per neutralizzare gli attacchi avversari in modo efficiente, e spesso decisivo.

L’allenamento base nella Muay Thai Boran

Nel corso degli anni, i metodi di preparazione dei Thai boxer sono presi come un esempio di efficienza dagli atleti professionisti di altre discipline, perciò sono diventati il modello per molti stili di combattimento sportivo a contatto pieno.

Oltre alle capacità fisiche e psichiche come pure le caratteristiche di ogni atleta, sono tre i pilastri su cui si basa l’efficienza di un pugile thailandese in combattimento.

Questi tre “ingredienti” che non devono mai mancare ad un Thai boxer sono i seguenti:

1. road-work, o la corsa in strada

2. allenamento ai colpitori, guanti da passata, scudi e Pao

3. allenare all’esasperazione il Clinch (cioè la lotta corpo a corpo)

Gli elementi complementari che normalmente gravano tutte le routine di allenamento, sono shadow boxing (stile libero o eseguite in conformità a dei modelli impostati) e sparring (eseguito secondo modalità specifiche).

Grazie ad una applicazione regolare e intensa di questi metodi collaudati da generazioni di professionisti, ogni artista marziale può rafforzare i muscoli e tendini, aumentare la sua resistenza e la resistenza dell’osso, convertendo il suo corpo in un potente strumento di offesa e difesa.

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