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Può la Tecnica Vincere sulla Potenza?

La tecnica può davvero superare la barriera della differenza di peso?

Questo è un’argomento battutissimo nei forum di arti marziali, chi dedica la sua vita a queste discipline ovviamente crede in quello che fa e di conseguenza risponderà in modo affermativo a questa domanda. 

Chi è del mestiere, sa bene che la tecnica bisogna padroneggiarla davvero per metterla in pratica nella realtà, saperla applicare in situazioni diverse e al momento giusto non è facile, e quando entrano in gioco anche fattori determinanti come lo stress tutto si fa così maledettamente complicato.

Negli sport da combattimento i match sono sottoposti ad un rigido regolamento, creato per tutelare l’incolumità degli atleti, ed una delle regole principali è quella del limite di peso, e questo, ovviamente, perchè a parità di tecnica la forza ed il peso giocano un ruolo fondamentale e diversamente non sarebbe più un incontro ad armi pari. Ma in questo caso stiamo parlando di due atleti, più o meno con la stessa esperienza.

MA ALLORA IL PESO FA DAVVERO LA DIFFERENZA?

Se un inesperto facesse i guanti con un pugile professionista ma più leggero anche di venti chili, e chi è del mestiere lo sa bene, non avrebbe possibilità di finire una seconda ripresa, e la stessa sorte subirebbe un neofita che combatte a terra contro un lottatore esperto. Un pugile con esperienza rifilerebbe con precisione i suoi jab e i suoi diretti, il thay boxer demolirebbe il suo inesperto sparring partner con i suoi low kick e un lottatore avvinghierebbe in una morsa e finalizzerebbe in pochi istanti il suo opponente.

Chi ha passato almeno qualche mese in una palestra dove ci si allena seriamente avrà sicuramente notato la differenza tra chi è davvero pratico e l’inesperto, e avrà quindi notato che la tecnica ha veramente un ruolo fondamentale nel combattimento, oserei dire determinante per compensare quelle differenze e quegli svantaggi che altrimenti determinerebbero l’inevitabile sottomissione o il ko della persona meno dotata.

IL PRECEDENTE NEL MONDO DEGLI SPORT DA COMBATTIMENTO

Nonostante tutto, anche nei tornei di grappling o di Brazilian Jiu Jitsu esistono gli “Open”, cioè tornei senza limiti di peso, e gli incontri tra i grandi nomi, anche con notevoli differenze di peso non sono rari.

Un match abbastanza recente di Submission Grappling, a maggio di quest’anno è quello fra Josh Barnett contro Ryron Gracie, all’evento Metamoris 6.

L’incontro, dalla durata di 20 minuti ha visto Barnett vincitore prima del limite per finalizzazione, e fra i due la differenza di peso era di quasi 30 chili (a favore di Barnett).

In questo caso il peso ha avuto un ruolo decisivo perchè Barnett, molto più pesante di Ryron, è riuscito a rimanere sopra e a sfruttare tutta la sua stazza per stabilizzare le posizioni e puntare alla finalizzazione al momento giusto.

QUANDO INVECE LA TECNICA BATTE LA POTENZA

Un altro match che ha fatto storia si è svolto il 31 dicembre del 2004, quando Royce Gracie affronta una delle sue più grandi sfide, quella di incontrare, a Tokio, la notte di capodanno al “Dinamite K1”, il campione giapponese di Sumo Akebono, davanti ad un pubblico di 53000 spettatori in un match di MMA.

La particolarità dell’evento era proprio la differenza di peso di ben 124 chili; Royce Gracie pesava 81 chili contro i 205 di Akebono. L’incontro prevedeva anche i colpi e la lotta al suolo, e con una differenza di peso del genere la strategia assume un’importanza fondamentale, e Royce lo sapeva bene, avendo alle spalle già un match nell’UFC contro Dan Severn di ben 49 kg in più di lui, e che sconfisse ugualmente.

Royce Gracie si allenò duramente e mise a punto una sua strategia, che a quanto pare ha messo in pratica apparentemente senza problemi, concludendo l’incontro in meno di 3 minuti, in terra straniera, battendo l’idolo giapponese nella sua terra davanti alla sua gente.
Akebono, con la sua stazza imponente ha “caricato” il lottatore brasiliano che se l’è portato in guardia, cosa assai svantaggiosa sotto il punto di vista tecnico, vista la differenza fra i due. 

La tecnica di Royce però è stata eccezionale, piazzando un’omoplata e finalizzando il giapponese con una chiave al polso, dimostrando al mondo il suo valore come lottatore e combattente, e cosa più importante, che con la tecnica si può vincere anche se lo svantaggio del peso è notevole! Ecco allora una motivazione in più per avvicinarsi al mondo delle arti marziali o agli sport da combattimento!

Buon ABC Allenamento

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