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Perché un Fighter Resta Senza Fiato Anche se Allenato Perfettamente?

Ciao fighter, ecco qui uno degli argomenti più antipatici dello sport da combattimento, cioè la mancanza di fiato.

Se pratichi sport da combattimento, di sicuro sai meglio di me che per il fiato bisogna correre, fare gli scatti, fare ripetute al sacco e saltare la corda, fin qui nulla di nuovo, anzi.
La cosa che molti non prendono in considerazione ancora adesso però, è che tutto questo allenamento fisico perfetto, può diventare vano una volta sul ring se non vengono presi in considerazioni certi presupposti particolari.

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Infatti ti sarai accorto che puoi essere allenato benissimo per fare 5 riprese a ritmo alto in palestra, e poi fare fatica a farne 3 a ritmo medio alto sul ring vero?

Bene, allora correre serve per fare fondo, cioè la base dell’allenamento, anche se a dire il vero in questi ultimi tempi mi sembra di capire che certi preparatori atletici preferiscano i circuiti in sostituzione della corsa; a mio parere personale essendo della vecchia scuola ritengo che la corsa sia essenziale, e che i circuiti siano un completamento fantastico e indispensabile, ma NON una sostituzione della corsa stessa, ma questo è un mio pensiero personale e basta, poi ognuno è libero di pensare come vuole ovviamente e fare come crede meglio.Quindi dal mio punto la corsa è essenziale per fare fiato, scatti compresi ovvio, ma perché sia veramente efficace, serve equilibrio fisico, scioltezza e un gran dosaggio consapevole del respiro, cioè una po’ di classe.

Ora ti chiedo, ti sei mai fatto queste domande:

  1. Perché in palestra ho fiato da vendere, e sul ring ho il fiatone già dalle prime riprese?
  2. Perché mi capita di perdere con avversari più deboli di me facendo un match orrendo?
  3. Perché ho paura di restare senza fiato anche se so bene di averlo?

Sono sicuro che dentro di te sai già la risposta perché dipende dalla tensione e dallo stress, cosa al quanto ovvia no? Allora, cosa succede in questi casi? Qual è il primo pensiero che viene in mente?
“Forse sono poco allenato, mi sa che devo correre di più, devo allenarmi di più.”

TUTTE CAVOLATE!

  • Se sei ben allenato fisicamente, cioè se riesci a fare bene le tue riprese in palestra a palla, mi spieghi a cosa serve allenarsi per fare il doppio di riprese se tanto quando sali sul ring ti manca il fiato lo stesso perché è solo una questione mentale?
  • Te lo dico io, serve ad allenarti e stressarti a livelli altissimi inutilmente, fare tanta fatica sprecando tempo utile a NON fare quello che serve realmente.
  • Se il problema è solo mentale, a cosa serve lavorare SOLO sul corpo se poi la mente e le tue emozioni fanno da freno a mano o addirittura ti bloccano?
  • Tutti sanno che se devi fare 3 riprese, ti alleni almeno per 4 in palestra, cioè ci si allena per qualche ripresa in più perché poi sul ring c’è il fattore mentale ed emotivo, ma quanti fanno qualcosa per superare l’ansia da prestazione e gestire le proprie emozioni?
  • Quanti fanno qualcosa per riuscire a combattere sul ring come in palestra imparando le tecniche appropriate?

Nel coaching chiedo sempre gli atleti quanto danno sul ring rispetto a quando sono in palestra per capire il loro stato mentale di performance, quindi ti chiedo di fermati un attimo e rispondere sinceramente a questa domanda.

  1. Quanto riesci a dare in palestra da 1 a 100, e quanto in combattimento?

Di solito chi è sincero, dichiara di dare al massimo 50-60% in meno delle proprie capacità tecniche e fisiche rispetto alla palestra, quindi un 40% in meno circa, e tu? Hai mai fatto questa valutazione?

Allora è ovvio che in palestra riesci a fare tutte le riprese solo perché sei più tranquillo, sei senza ansia da prestazione, non carichi i colpi perché ti stai allenando e non hai paura, quindi di conseguenza riesci a respirare meglio dando più ossigenano al cervello giusto?

Durante il match invece, resti senza fiato perché l’ansia di assale, la paura di qualcosa si fa viva dentro di te, anche la semplice paura di sbagliare o di restare senza fiato, attivando dei processi interni che influenzano in modo negativo il tuo respiro e il tuo corpo, limitandolo e addirittura bloccandolo a livelli altissimi.

E si, sicuramente sai che i pensieri e le emozioni hanno un impatto potentissimo sul corpo umano, e questi vengono amplificati dal fatto che non si tratta di una performance e basta, ma sul ring hai uno davanti che te le da, e te le da forte se non stai attento, quindi le emozioni vengono amplificate al massimo dai colpi dell’avversario, influenzando maggiormente negativamente il respiro.

In poche parole, la mente influenza talmente tanto il corpo, che lo stress ti fa dimenticare di respirare durante le azioni lavorando in apnea.

E cosa succede quando sei in apnea? Non arriva più ossigeno al cervello, causando cosi dei vuoti mentali, i classici blackout che ti fanno perdere il match, che ti fanno perdere le misure con l’avversario e dimenticare i tuoi colpi migliori imparati negli anni in palestra e resi automatici.

Quando va cosi, se ti va bene è tanto se riesci a mettere in pratica quello che ti dice il tuo maestro dall’angolo, cioè se ti dice di tirare (uno due), tu tiri (uno due).

Invece quando va male, il tuo allenatore ti dice “uno due”, e non vengono, anzi ti dice:

  • -“Diretto destro e gancio sinistro”, e non vengono.
  • – “Attacca tu”, e invece attacca il tuo avversario.
  • – “concentrati”, ma non sai come fare e la confusione aumenta.
  • – “tira sciolto”, e carichi i colpi sempre di più diventando prevedibile.

In pratica detto in modo brutale, tutto il tuo allenamento e le tue capacità vanno a quel paese come per magia, spariscono per il tempo del match, e poi ritornano quando non servono più, cioè quando è troppo tardi, quando ti resta solo l’amaro in bocca.

Insomma, sai di aver perso un’altra opportunità di vincere dimostrando a te stesso e agli altri che sai combattere, restando solo con il rimorso e la rabbia che si incastrano nella tua mente in modo permanente, specialmente se hai perso anche contro un avversario più debole, amplificando maggiormente le emozioni negative per NON essere riuscito a fare semplicemente quello che sai fare.

E sai cosa fa il rimorso?

TI LOGORA DENTRO E TI RENDE DEBOLE MENTALMENTE E FISICAMENTE!

Nei match successivi ti concentri sul combattimento e cerchi di fare bene a livello razionale, cerchi di non commettere gli stessi errori, ma dentro di te a livello profondo hai paura di ripetere gli stessi sbagli, indebolendo cosi il tuo assetto mentale e a sua volta la tua performance iniziando ad influenzare negativamente il respiro, dando forza al tuo lato debole vero?

Lo so, questo è DEPRIMENTE, ma purtroppo è vero!

Ricordati sempre, se respiri male, automaticamente tutto inizia ad andare male!

Un fighter dovrebbe assolutamente saper usare i vari tipi di respirazione sapientemente sia sotto stress che in stato neutro, e questo perché fare le cose in momenti neutri sono bravi tutti, anche i più stupidi, le cose cambiano completamente quando si ha uno davanti che ti riempie di botte no?

Ma tu, quanti tipi di respirazione conosci? Come li sai usare?

In molti anni di test e osservazione accurata fatta direttamente sul campo di battaglia, coniugando diverse discipline ho ricavato diversi tipi di respirazione indispensabili per aumentare le performance in combattimento, resistenza, concentrazione e forza mentale creando delle neuro associazioni potenti automatiche che non troverai da nessuna parte.

Nei training e nel coaching quando faccio fare i test con maestri e atleti professionisti con circa 20 anni di esperienza minimo, restano sempre sbalorditi nel constatare che ci si può rigenerare anche durante il combattimento usando le tecniche giuste.

Ora che hai letto, non so se stai pensando che abbia ragione oppure che sia un pagliaccio, e sinceramente non mi interessa; puoi pensare quello che vuoi, ma se lo scrivo da per tutto forse un motivo c’è no?

Puoi dire le classiche frasi:
Non serve a nulla, è impossibile, faccio questo da una vita e so tutto io, a me non servono, mah non ci credo, non ho nulla da imparare ormai ecc…

Beh, se dici questo, per me va bene, ma prima di fare queste conclusioni, fatti qualche domanda interna del perché scarti a priori questi presupposti e altri no, forse una risposta la troverai.

Non a caso tutti sanno dire respira, ma quanti ti dicono:

  • se sei sotto pressione respira in questo modo.
  • ora tieni il fiato fino a quando a….
  • quando sei lontano fai quel tipo di respiro altrimenti resti senza fiato.
  • fai cosi quando accade questo.

Lascia che ti che dica che uno degli errori più grandi che molti fanno è quello di dire su certe cose: devi fare esperienza.

Fare esperienze continue negative inutilmente vuol dire perdere le occasioni migliori e demotivarsi e basta.

Imparando le tecniche adeguate, potrai risparmiare anni di frustrazione, ti farà evitare di ripetere per anni gli stessi errori perdendo tantissime opportunità agonistiche pensando di rifarsi facendo un sacco di fatica inutilmente, cioè buttare via anni e tante occasioni.

SVEGLIATI! NON C’E’ MAI UNA SECONDA OCCASIONE!

Quindi, perché i fighters restano senza fiato?
1. perché non sanno respirare nel modo giusto.
2. perché usano le parti della mente in modo scorretto.
3. perché l’ansia e le emozioni hanno un impatto potentissimo sulla perfomance
4. perché respirano poco e male.

Ora se pensi essere il tuttologo di turno e di sapere tutto su tutto, lascia che ti dica che prima di fare affermazioni cosi forti pubblicamente davanti ad atleti professionisti di alto livello e maestri, ho dovuto farmi un mazzo tanto per anni di ricerca assidua e morbosa per capire certi meccanismi mentali e fisici.

Mettiti in testa che dire: “è la tensione e basta, vedrai che passa”, lo sa anche il più stupido al mondo, il problema è come e quando risolverlo, cioè tempi, test, esercizi meccanici e mentali, TUTTO!

ESEMPIO:
Quando fai questa azione devi fare questo, quando le prendi cosi, quando sei all’angolo devi fare questo, quando vai in attacco fai cosi, ecc ecc…. giusto?

Bene, sono sicuro che ora parliamo la stessa lingua, CIOE’ CI VOGLIONO I FATTI PERCHE’ DÌ CHIACCHERE NE ABBIAMO PIENE LE SCATOLE TUTTI!

Lascia che ti dica che i tipi di respirazione che ho elaborato in tanti anni di studio e ricerca testati su me stesso e su tanti atleti, sono molto potenti e immediati perché agiscono sulla mente a livello (meccanico), dando per forza di cose stimoli diversi al corpo per agire e reagire in modo potente e resistente, cioè RIGENERARSI.

Di solito quando faccio fare il test, mi danno confermano che hanno circa un 50% in più di fiato rispetto al modo classico, e questo ovviamente da atleti che hanno circa 20 anni di esperienza, quindi non ho nessuna possibilità di dire menate perché mi taglierebbero le gambe immediatamente no?

Ora come al solito, se sei il classico genio che sai tutto di tutto dirai che tanto non serve a nulla, che sono tutte stronzate o altro; beh, sei libero di pensarla come vuoi, per me va bene.

Ma se invece sei l’atleta che vuoi imparare a sfruttare completamente il tuo potenziale umano imparando le tecniche giuste per sfruttare al massimo il tuo allenamento in combattimento, allora non mi resta una sola cosa da dirti anche se sono sicuro che l’hai già capita, cioè IMPARARLE E FARLE TUE come molti atleti e maestri stanno già facendo ottenendo grandissimi risultati.

Se vuoi saperne di più, vieni sul mio sito www.familyring.net dove potrai trovare strumenti utili per migliorare il tuo assetto mentale e saperne di più sul coaching per fighter.

Devi sapere che uno dei metodi di respirazione migliori è la respirazione diaframmatica, che la puoi trovare qui respirazione diaframmatica.

Se vuoi vedere direttamente l’esercizio invece, guarda il video qui sotto.

Emanuele Zanella. Mental coach

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