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L’Alimentazione del Ciclista – Curiosità

L’Alimentazione del Ciclista – Curiosità

Il ciclismo è un’attività sportiva che prevede uno sforzo prolungato, per cui l’alimentazione ricopre un ruolo importantissimo e determinante.

CARBOIDRATI FONDAMENTALI

Il ciclismo viene in qualche modo visto come lo sport dove l’icona alimentare è rappresentata dai carboidrati, al contrario del bodybuilding che viene considerato lo sport delle proteine. Perchè i carboidrati sono così importanti per il ciclista?

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I carboidrati sono fondamentali perchè in buona sostanza sono la benzina del corridore, in quanto venendo trasformati in glucosio forniranno energia ai muscoli. Fin qui tutto chiaro, ma è anche utile sapere che i carboidrati non sono tutti uguali, in quanto si dividono in carboidrati complessi e semplici. I carboidrati semplici sono fonte di energia immediata, con il difetto che la loro durata è molto limitata, mentre quelli complessi si rendono più utili per il fatto che l’energia da essi prodotta viene assorbita molto più lentamente e in maniera progressiva, per cui divengono indispensabili in sport come il ciclismo, che prevede tempi, sia in allenamento che in gara, relativamente lunghi.

I carboidrati quindi sono fondamentali, ma anche le proteine sono necessarie. I ciclisti spesso in piena stagione, quando si allenano ad alti ritmi, “subiscono” un calo considerevole di massa magra, e questo succede perchè il loro regime alimentare non ha il giusto rapporto carboidrati/proteine. Diminuzione di massa magra si traduce in diminuzione del muscolo, che a sua volta si traduce inevitabilmente in un calo delle prestazioni.

RIPARTIZIONE MACRONUTRIENTI

Determinante quindi diviene la corretta ripartizione dei macronutrienti, che per ovvie ragioni in periodo di allenamento sarà diversa dal giorno della gara. La classica ripartizione da “dieta mediterranea” 55-30-15 (carboidrati/grassi/proteine) non è adatta in nessuno dei due casi. Durante il periodo di preparazione o comunque in allenamento sarebbe opportuno seguire uno schema dietetico corrispondente ad un 50-25-25, mentre durante le gare è necessario aumentare ad almeno il 70% la precentuale dei carboidrati.

Detto questo la dieta del ciclista rimane per esigenza un regime alimentare basato sui carboidrati, ovvero sull’energia, specie il giorno della gara, quando questi macronutrienti sono di primaria importanza, a discapito delle proteine che invece in questo momento servono a ben poco. Già la sera prima della gara quindi è fondamentale fare il pieno di carboidrati per aumentare le riserve di glicogeno per mezzo di alimenti facilmente digeribili come pasta, riso, patate con l’aggiunta di verdure cotte.

Un buon ciclista è colui che sa allenarsi bene, ma anche quello che sa mangiare nel modo corretto e che sa dosare nel modo giusto il rapporto dei nutrienti, in particolare di carboidrati e proteine, a seconda anche del periodo, che può essere di semplice allenamento oppure di gara.

CURIOSITA’: ALIMENTAZIONE DEI GRANDI CICLISTI DEL PRESENTE E DEL PASSATO

Quando Maurice Garin vinse il primo Tour de France nel 1903, lo scenario era molto diverso, in quanto la corsa era una vera e propria ultra maratona in bicicicletta. I concorrenti pedalavano con mezzi che pesavano anche 40 chili, su strade sterrate per 15-18 ore al giorno. La durezza della corsa era accompagnata da un’alimentazione che oggi giorno farebbe rabbrividire. Maurice Garin ha raccontato che un giorno contò ciò che aveva ingurgitato nel corso delle 24 h di una tappa del Tour de France:

  • 45 cotolette di pollo
  • 19 litri di cioccolata calda
  • 8 uova sode
  • 7 litri di tè
  • 5 litri di tapioca
  • 2 chili di riso
  • Un fiasco di vino rosso
  • Caffè
  • qualche bicchiere di champagne
  • ostriche

Le cose cambiarono con l’avvento di Fausto Coppi. Per tutta la sua carriera Fausto Coppi seguì sempre regimi dietetici accuratamente studiati, arrivando a modificare completamente le vivande distribuite durante i rifornimenti delle corse e introducendo cosi’ per la prima volta una alimentazione razionale per i corridori. In questo modo Fausto Coppi diventò un esempio per i corridori della sua epoca e per quelli che lo seguirono: in poco più di 15 anni le medie tenute durante le corse aumentarono di più di 10 Km/h.

Eddy Merckx, il corridore di maggior successo di tutti i tempi, ha spiegato in una recente intervista con Stuart O’Grady cosa mangiasse prima delle gare:

  • Colazione alle 6,30 con formaggio, prosciutto e poi le bistecche. Eddy Merckx aveva adottato un regime decisamente proteico.
  • Alla sera? Zuppa di verdure, pesce, poi pasta e ancora bistecche.

Il compianto Marco Pantani, a colazione nel pre-gara si spazzolava piatti di pasta condita con la marmellata! Il suo accerrimo rivale Lance Armstrong era ghiotto di pesce e sushi e consumava un sacco di proteine di alta qualità. Durante la stagione agonistica consumava molta pasta, ma fuori stagione no, per non incrementare la percentuale di grasso.

Alberto Contador ha un approccio più moderno verso l’alimentazione: secondo Alberto il problema degli ultimi decenni nel mondo del ciclismo è che gli atleti siano diventati dipendenti dai carboidrati, a causa dell’importante consumo di zuccheri, che si assorbono rapidamente e delle loro quantità che si assumono.

L’atleta, specialmente quello occidentale, ha fatto dei carboidrati la chiave della sua alimentazione, perdendo così via via la capacità innata dell’organismo di consumare i grassi a scopo energetico. Per andare forte, davvero forte, è vantaggioso limitare i carboidrati a rapido assorbimento come pasta, riso e pane, specie prima dell’esercizio fisico e consumare, invece, in più larga quantità quelli che hanno un tempo di assorbimento più lento come la verdura, avena decorticata e gli alimenti integrali più ricchi di fibre. Questo, permette all’atleta di endurance di preservare le 1600-2000 calorie che derivano dal glicogeno (riserva del corpo di zuccheri) e utilizzare quella fonte energetica quasi infinita: i grassi

L’alimentazione è alquanto importante come lo sono gli integratori, anche se non puoi vincere una gara puntando solo sugli integratori. Emblematica è stata la tappa alpina, all’ultimo giro d’Italia, dove Tom Dumoulin ebbe un attacco di dissenteri, nell’occorso Tom Dumoulin a 25 km dall’arrivo ha accusato un problema intestinale che lo ha costretto a perdere terreno dal gruppo sulla salita finale del tappone di montagna Rovetta-Bormio. L’olandese si è denudato ed ha trovato rifugio accanto un cespuglio per potersi liberare. La maglia rosa dopo qualche minuto di pausa toilet si è rimesso in bici per riprendere la salita. Troppi gel energetici hanno scatenato questa reazione nell’intestino del campione olandese.

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