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Vincenzo Nibali

Sedici anni fa fu il grande Marco Pantani, quarantanove anni fa fu Felice Gimondi, ora è Vincenzo Nibali l’italiano che negli ultimi cinquant’anni ha vinto il Tour de France; già vincitore della Vuelta e del Giro d’Italia Nibali è l’uomo del momento che ha portato la nostra nazione alla ribalta nel mondo del ciclismo.

Non si è mai tirato indietro nelle interviste rispondendo in modo deciso e sincero dimostrandosi estremamente sicuro di se stesso e soprattutto rispettoso verso i suoi avversari, indubbiamente un grande corridore dei tempi moderni. Vi riportiamo alcune risposte che ha dato ai cronisti che illustrano il personaggio che è questo ciclista che a noi di ABC piace molto;

Parla delle emozioni provate ed esprime determinazione quando dice:

“Ho provato un’emozione indescrivibile, sono in pochi ad avere indossato le tre maglie di leader dei grandi giri e io adesso sono tra loro. Era un attacco calcolato, certo, ma io ci ho messo anche del mio. Prima ci ha provato Fulsgang che è stato ripreso da Sagang. Poi ho approfittato io della marcatura stretta ra Contador e Froome, che restano i grandi favoriti del Tour. Bello, ma ho fatto una fatica enorme! Adesso la maglia gialla non diventerà un’ossessione ma non ho nemmeno intenzione di cederla volontariamente

Dimostra poi spirito di squadra quando risponde con gratitudine in questo modo:

” È andata benissimo, specie se penso a quanto ero nervoso stamattina; avevo paura di tutto, buche, curve e imprevisti. Ma il merito di quest’impresa è da condividere con la mia squadra. Per preparare la tappa in ogni dettaglio dalla posizione di meccanici e massaggiatori sul percorso alle biciclette, hanno fatto notte fonda. E poi hanno dovuto rivedere utto per via dei tratti di pavè eliminati. un lavoro pazzesco”

Calcolatore, istintivo e determinato ha dato più volte dimostrazione delle sue capacità strategiche e adattatorie:

” Nella tappa del Pavè non ho attaccato, ho lasciato che il gruppo si sgretolasse tenendo a mente le regole: traettorie lineari e braccia sempre rilassate”

e ancora…

Avrei voluto fare meno strada da solo, ma quando ho visto che nessuno collaborava sono andato via e ho vinto”

Riguardo alle sue vittorie risponde:

“Uno dei segreti del mio successo credo sia stato quello di arrivare in forma perfetta al Tour e solo al Tour. Froome e Contador volevano andare forte e vincere in ogni corsa, dalla Tirreno alla Romandia, al Delfinato. Io mi sono preparato pensando al Tour e basta”

Mostra inoltre stima verso i suoi predecessori quando dice:

“Si, sapevo che oggi era il centenario della nascita di Gino Bartali, io sono cresciuto tra foto e immagini del ciclismo italiano e non posso non onorare Gino e le sue imprese. E so anche che l’ultimo Italiano a vincere il Tour è stato Marco Pantani. Non sono potuto andare alla celebrazione del decennale della sua morte, ma ho promesso a sua madre (che mi ha regalato una maglia gialla), di andarlo a trovare dopo la fine della corsa”

Non risparmia parole per il futuro e voglia di andare avanti e vincere ancora:

“Spero in un Tour 2015 con Froome, Contador, Quintana e magari anche Wiggins; sarebbe un modo per dimostrare quanto valgo anche quando ci sono loro”

PALMARES DI VINCENZO NIBALI

Giro d’Italia

  • 2007: 19º
  • 2008: 11º
  • 2010: 3º
  • 2011: 2º
  • 2013: vincitore
  • 2016: vincitore

Tour de France

  • 2008: 20º
  • 2009: 7º
  • 2012: 3º
  • 2014: vincitore
  • 2015: 4º
  • 2016: 30º

Vuelta a España

  • 2010: vincitore
  • 2011: 7º
  • 2013: 2º
  • 2015: squalificato (2ª tappa)

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