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Ginnastica Artistica l’importanza della mobilizzazione articolare

La mobilizzazione articolare occupa certamente una parte importante nel piano di lavoro di un’atleta che pratica Ginnastica Artistica. Il soggetto che sa esprimere una notevole ampiezza articolare si trova nelle migliori condizioni per un rapido apprendimento di nuove abilità motorie, mentre qualità come la forza, la velocità e la resistenza possono essere potenziate con minor probabilità di infortuni e con un maggior possibilità di uno sforzo minore.

In certe discipline sportive come appunto la Ginnastica Artistica ma anche nei tuffi artistici ecc, il rendimento atletico o la brillante esecuzione di un esercizio sono in diretto rapporto con l’escursione articolare.

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Lo spostamento di un segmento corporeo, in rapporto ad altri segmenti, interessa le caratteristiche anatomiche delle articolazioni (struttura scheletrica e fibro-legamentosa) e l’estensibilità e l’elasticità dei muscoli direttamente cointeressati (rilassamento e allungamento muscolare antagonista), che giocano un ruolo determinante nel grado di mobilità articolare, che di solito viene espressa in gradi angolari.

Malgrado la struttura scheletrica e fibro-legamentosa sia la meno modificabile, l‘esercizio continuo e metodico può far aumentare in modo sensibile sia l’elasticità dei tendini che dei legamenti.
Basta pensare che la stupefacente Spaccata Completa, di cui danno saggio le più brave atlete, senza appoggiarsi al suolo, è possibile solo per lassità di un legamento, e  precisamente quello di Bertin.

Ad ulteriore conferma, si esamini il movimento di abduzione dell’anca. La possibilità di migliorare il movimento di abduzione è limitata al punto in cui il collo del femore viene ad urtare contro il ciglio cotiloideo. In questo caso si raggiunge la massima abduzione attiva, riscontrabile nei ginnasti e nelle ballerine, che è di circa 130° .

Un soggetto non allenato non può raggiungere tale grado di abduzione attiva dell’anca perchè, perchè prima che il collo del femore tocchi il ciglio cotiloideo, i muscoli adduttori e i legamenti Ileo e pubo-femorali  provvedono a limitare l’escursione articolare che misurata in gradi angolari non supera l’angolo retto.

In certe situazioni, i legamenti collaborano con i muscoli quali fattori limitanti dell’escursione articolare. Infatti l’apparato fibro-legamentoso svolge anche la funzione di proteggere l’articolazione, come ad esempio, quando il muscolo a riposo è costretto a seguire un movimento inatteso; oppure quando la stanchezza muscolare non consente il dominio del movimento; o ancora quando il carico o la resistenza da vincere supera la forza che può esplicare il muscolo.

La possibilità di raggiungere una spiccata articolabilità diminuisce man mano che il soggetto passa dalla tenera età a quella adulta.
L’ipertrofia muscolare e l’atrofia legamentosa sono i fattori che più degli altri fanno diminuire la possibilità di una buona escursione articolare nei soggetti che in età giovanissima non hanno impegnato i distretti in discussione.

Comunque l’allenamento di forza, se abbinato all’allenamento della flessibilità non determina diminuzione dell’escursione articolare.

L’età critica in cui è importante dedicare particolari cure alla flessibilità, va dagli undici ai quindici anni, periodo in cui avvengono le più spettacolari modificazioni strutturali dell’individuo.
Gli esercizi di flessibilità possono essere inseriti in qualunque momento nel corso di una seduta di allenamento sempre ché l’atleta non accusi eccessiva fatica.

Nella ginnastica artistica e nelle discipline dove è importante mantenere un elevato grado di escursione articolare, è bene far seguire agli esercizi di forza quelli di flessibilità.

La flessibilità tende a regredire se non stimolata, in misura maggiore nei giovani in quanto soggetti a mutamenti della struttura scheletrica e fibro-legamentosa.
Le esercitazioni sono indirizzate ai fini specifici della competizione, ma sarebbe un errore trascurare la flessibilità globale.

In altri articoli approfondiremo gli altri vari aspetti che determinano una buona prestazione fisica nella ginnastica artistica.

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