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Body Building – Teoria Dell’Allenamento

Body Building – Teoria Dell’Allenamento

Esistono mille idee e teorie sull’allenamento

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  • dall’allenamento mirato ad aumentare il glicogeno cellulare ( riserve energetiche muscolari ed epatiche), 
  • allenamenti che mirano all’ipertrofia/iperplasia delle fibre; 
  • ed infine allenamenti che comprendono sia l’una che l’altra funzione, 

Ma una legge rende comune qualsiasi teoria, ovvero:

  • creare un’ambiente il più possibile anabolico e limitare la fase catabolica.

Il corpo, regola le sue funzioni di bilanciamento (omeostasi) costantemente, cerca cioè di evitare il più possibile grandi variazioni-modificazioni di se stesso; esistono quindi bilanciamenti elettrolitici, ormonali, posturali, ecc ecc. 

Per fare un piccolo e semplice esempio:

Per regolare il quantitativo di acqua all’interno delle nostre cellule il corpo adotta la strategia della pompa sodio-potassio, l’uno in contrapposizione dell’altro per l’equilibrio al proprio interno del quantitativo di acqua che dobbiamo trattenere ma c’È una funzione che regola il quantitativo di questi due minerali che vengono regolati a loro volta da meccanismi di bilanciamento appunto ( lipofisi rilascia acth ormone adenocorticotropo, che stimola la produzione da parte delle ghiandole cortico surrenali, alla produzione di aldosterone, ormone antidiuretico che a sua volta influisce il trattenimento del sodio, che a sua volta diventa messaggero di questo meccanismo e stimolando o riducendo la produzione di acth, mantiene l’equilibrio elettrolitico). 

Questo processo, viene a sua volta regolato dalla secrezione di un’altra ghiandola l’ipotalamo che rilasciando altri ormoni stimolano l’ipofisi ecc ecc . 

Tornando alla fase precedente, per stimolare l’anabolismo, bisogna, per logica, stimolare i processi che regolano e stimolano la produzione degli ormoni preposti a questa funzione, (lo saprete tutti, i principali sono gli ormoni sessuali TESTOSTERONE ANDROSTENEDIONE, somatotropo o gh) e ovviamente ridurre al massimo la stimolazione degli ormoni catabolici, dove il principale protagonista, è il cortisolo, e certi metaboliti degli ormoni maschili.

Ragazzi non odiate il cortisolo: 

  • ha funzioni importantissime per l’organismo e a volte ci salva la vita, senza non si vivrebbe, diciamo che nel nostro caso, serve un po’ meno.

Quindi, le leggi che a noi interessano principalmente sono quelle che tendono a stimolare ormoni anabolici e ridurre gli ormoni catabolici. 

Alcuni dicevamo allenamenti brevi, intensi e infrequenti, la logica ci dice questo ed effettivamente È tutto vero in linea di massima SE FOSSIMO TUTTI CLONI, si perchè in realtà siamo tutti differenti.

Anche tra fratelli, le differenze possono essere abbastanza grandi, da non permettere di fare indistintamente programmi uguali. 

Per poter capire chiaramente ciò che intendo, posso portare l’esempio delle differenze genetiche che contraddistinguono alcuni popoli africani, portati in paragone a noi europei, essendo le differenze direi abissali; i popoli del marocco, gli etiopi, hanno una carnagione scura, dovuta alla maggior produzione di melanociti, per adattamento ai raggi solari, una struttura ossea più esile ed una muscolatura lunga, ricca di fibre rosse ( fibre cioè ad alta resistenza) un volume epatico molto maggiore, per la diversa alimentazione, un corpo in definitiva più adatto alla corsa per lunghe distanze.

Avrete notato infatti i risultati vincenti che ottengono proprio negli sport che richiedono alta resistenza e lunghe distanze, dove emergono direi in maniera nettissima.

Certamente, se gli atleti di queste etnie, facessero sport di potenza e velocità, sarebbero assolutamente inferiori ad altre (basta guardare sempre in atleti giamaicani afro-americani) che emergono maggiormente appunto in sport di velocità e potenza. 

Va da se, che gli allenamenti, vanno assolutamente adattati in funzione proprio della morfologia dell’atleta.

Noi europei, per esempio, essendo all’oggi una razza mista, abbiamo, nei nostri geni (ed È un discorso generale) un mix di diverse etnie, che ci qualificano in una posizione intermedia tra le due razze precedenti, avendo quindi predominanze muscolari estremamente varie.

Per complicare un pò le cose dobbiamo prendere altri parametri quali:

  1. morfologia (endomorfo, ectomorfo, mesomorfo, meso-ectomorfo, endo-mesomorfo ecc ecc)
  2. abitudini alimentari
  3. assetto endocrino
  4. eta’
  5. altezza
  6. sesso ecc ecc.

Vi è una considerazione importantissima, che a volte viene assolutamente dimenticata (ammesso che molti la considerino degna di importanza) e cioè che in un solo individuo generalmente coesistono per ogni distretto muscolare, percentuali di fibre totalmente diverse, che all’occhio di un preparatore esperto non sfuggono.

Quindi, va da sè, che nella personalizzazione dei programmi di allenamento, i distretti con percentuali maggiori di fibre rosse, non andranno allenati come altri distretti con percentuali più alte di fibre bianche, (la percentuale di fibre intermedie che abbiamo, andrà ovviamente ad adattarsi al tipo di carico che diamo al distretto in questione).

Gli allenamenti, inoltre come sappiamo, inducono la risposta ormonale personale, va da sè che un”testosteronico” avrà un recupero diverso di un ” cortisonico”, e che un tiroideo, avrà risposte differenti ad un linfatico, sia in termini di recupero, che di sviluppo. 

Ricapitolando, potrebbe essere che alcuni gruppi muscolari necessitino di pause di riposo che possono superare anche la settimana, mentre alcune aree possono aver bisogno di più allenamenti nella stessa settimana.

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