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Scapole alate: che fare?

Alcune ricerche condotte sui giovani in età scolare hanno rivelato un’alta incidenza di patologie a carico dell’apparato locomotore, tanto più elevata quanto minore era l’attività fisica e sportiva, scolastica ed extrascolastica, praticata nei primi anni di vita.

A carico delle scapole di circa un terzo dei soggetti esaminati si sono riscontrate alterazioni risultate fra le disarmonie fisiche più diffuse nei giovani in quella fascia d’età. La notevole diffusione di alterazioni nella regione delle spalle sembra essere legata, prevalentemente, allo stile di vita troppo sedentario e alle scorrette abitudini quotidiane dei ragazzi riguardo alle posizioni e ai comportamenti motori.

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Nei soggetti più attivi e in coloro che praticano con regolarità un’attvità sportiva, infatti, l’incidenza sia di paramorfismi (ipercifosi dorsale, iperlordosi lombare, atteggiamento scoliotico, ecc.) che alterazioni più gravi (dismorfismi) a carico dell’apparato muscolo-scheletrico è minore.

Di solito, le alterazioni più frequenti delle scapole si presentano come paramorfismi e dipendono generalmente, da una scarsa capacità di controllo neuromuscolare e da una ridotta funzionalità dell’apparato muscolo-scheletrico (scarso livello di forza e di resistenza muscolare) e sono legate, nella maggior parte dei casi, a posture e ad atteggiamenti scorretti. Le principali alterazioni delle scapole sono:

  • scapole alate
  • spalle addotte
  • dislivello delle scapole
  • asimmetria delle scapole

Le “scapole alate” rappresentano uno degli atteggiamenti scorretti più diffusi nell’età giovanile: generalmente associato al dorso curvo, all’atteggiamento rilassato e spesso anche all’iperlordosi lombare, presenta la spalla in una posizone anteriorizzata rispetto alla condizione normale.

Tale assetto provoca uno “scollamento” del margine interno e dell’angolo inferiore della scapole che, allontanandosi dalla cassa toracica, crea le inconfondibili “fossette”che danno alle scapole il caratteristico aspetto alare.

Il difetto si sviluppa quando i muscoli adduttori delle scapole (trapezio, angolare, sottospinoso, romboide, grande dentato) che allontantano le scapole dalla linea mediana del corpo verso l’esterno, non adeguatamente stimolati e quidi poco tonici e con un livello di forza ed elasticità muscolare insufficiente a manternere le spalle in posizione corretta, non riescono più a fissare le scapole al torace.

Questo difetto viene spesso sottovalutato perché considerato un atteggiamento scorretto, un vizio posturale di lieve entità in grado di regredire spontaneamente con la crescita. In realtà, se a volte può anche ridursi, nella maggior parte dei casi, quando non si interviene immediatamente e in maniera appropriata, esso tende, invece, a restare invariato se non a peggiorare con il passare del tempo.

Soltanto una buona profilassi, che preveda l’attuazione di una serie di normali regole igieniche finalizzate alla costruzione di uno stile di vita salutare attraverso la pratica regolare di un’attività fisica e sportiva, è in grado di ridurre l’instaurarsi e l’evolversi di questa alterazione.

Un esercizio fisico di carattere generale e formativo, condotto fin dai primi anni di vita, stimola infatti un corretto assetto posturale e una migliore gestione dello schema corporeo realizzando uno sviluppo motorio più armonico e, in alcuni casi, anche una correzione “spontanea” del difetto.

Anche gli sport che sollecitano maggiormente la muscolatura anteriore del tronco e delle spalle rispetto a quella posteriore (gli stili delfino e rana nel nuoto praticati a livello agonistico, il judo, la scherma, ecc.), se proposti secondo carichi di allenamento adeguati (e con le opportune esercitazioni di compensazione), non presentano alcuna controindicazione ma, al contrario, possono risultare estremamente utili nella prevenzione e nel trattamento sia dei difetti posturali in genere sia delle alterazioni delle scapole.

A volte, a seconda della gravità del difetto, si può rendere necessario anche un trattamento di rieducazione generale che preveda, oltre agli esercizi specifici per la regione scapolare, esercitazioni di carattere sportivo e anche elementi utili al recupero globale della disarmonia fisica, quali, ad esempio, gli esercizi di educazione respiratoria, di rilassamento, di presa di coscienza del corpo e di riorganizzazione posturale.

Come sempre, le possibilità di correzione del difetto variano notevolmente in rapporto al tipo, al grado di alterazione da trattare e, fattore di estrema importanza, alla precocità dell’intervento di correzione, poiché più presto viene rilevato il difetto maggiori saranno le possibilità di ottenere miglioramenti.

ESERCIZIO 1

Dalla posizone seduta con braccia in alto, effettuate contemporaneamente una spinta del busto in avanti e delle spalle indietro, mentenendo le braccia in allungamento verso l’alto.

ESERCIZIO 2

Dalla posizione seduta braccia flesse e abdotte all’orizzontale con un angolo di 90°, effettuate una spinta delle spalle indietro mantenendo la cosiddetta posizone del “candeliere”.

ESERCIZIO 3

Dalla posizione seduta braccia flesse con un angolo di 90°, gomiti vicini al busto e mani extraruotate (con i palmi rivolti verso l’alto) effettuate una spinta delle spalle indietro mantenendo i gomiti vicini al busto.

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