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Come Allenare i vari tipi di Resistenza nella Boxe

Come allenare la resistenza nella Boxe.

Tirare pugni crea una condizione di affaticamento e questa è tanto più sopportabile quanto più grande è il grado di resistenza dell’atleta.
La resistenza è una qualità organica in relazione al volume dei gruppi muscolari partecipanti al lavoro ed alla intensità con cui questi erogano energia meccanica.
Essendo il pugilato uno sport aerobico anaerobico misto, illustreremo questi due fondamentali di resistenza, che se saggiamente sviluppate, si integrano realizzando la resistenza specifica del pugile.

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La resistenza aerobica è la qualità fisica che permette di effettuare il più a lungo possibile un lavoro muscolare relativamente generalizzato.
Si parla di lavoro muscolare aerobico quando il meccanismo di produzione dell’energia necessaria al funzionamento dei muscoli avviene per degradazione del materiale energetico ad opera dell’ossigeno che respiriamo.

La resistenza è di tipo anaerobico quando la quantità di energia che può essere liberata con il meccanismo precedente non è sufficiente per il lavoro che si effettua, per cui l’energia maggiormente richiesta, viene fornita in assenza di ossigeno mediante la scissione diretta del glicogeno.

Un esempio pratico su quanto detto per chiarire meglio la resistenza aerobica e anaerobica:

Un pugile adeguatamente allenato può tirare pugni al sacco a ritmo blando per diversi minuti, l’ossigeno respirato è sufficiente per la produzione dell’energia necessaria per boxare.
Se lo stesso pugile, tira al sacco con il massimo impegno, può durare al massimo 1 minuto perchè l’apporto di ossigeno ai muscoli non è sufficiente per boxare ad un ritmo  così intenso.

L’incontro di boxe è imprevedibile perchè l’intensità deriva da diversi fattori (ritmo imposto dall’avversario, interruzioni arbitrali ecc.)
Se durante la ripresa di combattimento il ritmo è stato molto intenso, il lavoro muscolare è stato prevalentemente di tipo anaerobico. Tanto più elevato sarà il grado di resistenza anaerobica, tanto più elevata sarà la capacità dell’organismo di sopportare alte concentrazioni di acido lattico.

Nel minuto di intervallo di un combattimento di boxe, la più rapida ristabilizzazione, invece dipende dal grado di resistenza aerobica che il pugile possiede.

Quindi i due tipi di resistenza che durante la preparazione al combattimento, hanno avuto metodi diversi per essere migliorati, nel momento agonistico, si integrano ed appaiono come un unica qualità fisica: la resistenza specifica.

La resistenza specifica è la qualità fisica che garantisce all’organismo del pugile di produrre la neccessaria quantità di energia che un combattimento di boxe richiede sul piano atletico.

Per migliorare la resistenza Aerobica, è utile il lavoro continuato per favorire la capillarizzazione e l’allenamento ad intervalli per lo sviluppo del volume del cuore e della capacità funzionale.

Questi allenamenti si possono svolgere con la corsa e al sacco, ma anche con esercitazioni specifiche con il maestro o con lo sparring, migliorando così la decontrazione e la scioltezza muscolare oltre che le qualità di destrezza dell’atleta.

Per quanto riguarda la resistenza anaerobica, è necessario sottoporre la muscolatura ad elevata acidificazione e quindi sottoporre l’organismo a forti debiti di ossigeno in modo che per reazione di difesa, si forma nell’organismo, una più grande riserva alcalina.
Occorrono quindi ritmi molto elevati con durata fino a 3 minuti ad intensità elevata e frequenza oltre il 90% della soglia cardiaca massima.
I metodi più efficaci sono: Prove di velocità, Sparring a ritmi alti e Circuit Training.

Per qualsiasi informazione o allenamenti personalizzati con il Maestro Servidei, non esistate a contattarci!

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