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Gli Effetti Del Nostro Allenamento Sull’Apparato Respiratorio

Quali sono gli effetti che ha il nostro allenamento sull’apparato respiratorio?
Perché migliora il nostro modo di respirare e ne beneficia tutto il sistema?
Cominciamo a vedere prima quali sono le vie che percorre l’ossigeno nel nostro corpo.
Le vie percorse dall’ossigeno
Abbiamo già visto in altri articoli come viene utilizzato l’ossigeno nelle contrazioni muscolari. Vediamo ora qual è la via percorsa da questa sostanza per arrivare ai muscoli.
L’ossigeno è presente in grande quantità nell’aria che respiriamo.
I meccanismi respiratori permettono un continuo riempimento e svuotamento d’aria delle sacche polmonari.
L’aria inizia il suo cammino entrando dalle narici e dalla bocca, percorre le vie respiratorie (trachea, bronchi) ed arriva all’interno dei polmoni.
Nei polmoni, e in particolare negli alveoli polmonari l’ossigeno cambia mezzo di trasporto passando nel sangue; infatti una sostanza che è molto abbondante nel sangue (l’emoglobina) ha la proprietà di catturare l’ossigeno presente nell’aria giunta nei polmoni.
Uno dei compiti fondamentali del sangue consiste nel trasportare, per mezzo dell’emoglobina, l’ossigeno ai tessuti (muscolari compresi) e nel riprendere da questi come prodotto di rifiuto, l’anidride carbonica.

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Il sangue circola pertanto nel nostro corpo dai polmoni ai tessuti attraverso il cuore e viceversa.
Nei polmoni il sangue assume ossigeno ed espelle una parte di anidride carbonica; a livello muscolare viene invece privato dell’ossigeno ricevendone anidride carbonica.
Durante l’esercizio fisico, il fabbisogno di ossigeno aumenta notevolmente.
Più l’esercizio è intenso, maggiore è la quantità di ossigeno che viene utilizzata dai muscoli.
Il consumo di ossigeno durante un lavoro impegnativo può aumentare addirittura dalle 15 alle 20 volte rispetto al consumo in condizioni di riposo.
Per questa ragione, durante l’esercizio fisico, gli apparati respiratorio e circolatorio, preposti al continuo rifornimento di ossigeno, aumentano notevolmente le possibilità lavorative.

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Effetti del movimento sull’apparato respiratorio
Durante l’attività fisica, quando l’ossigeno presente nei muscoli non è più sufficiente, si verifica un fenomeno simile all’asfissia a livello muscolare: i muscoli inviano tramite il sistema nervoso messaggi sempre più intensi ai centri regolatori del ritmo respiratorio per informarli del loro assoluto bisogno di ossigeno.

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Per questa ragione, quando cominciano ad affiorare i primi segni della fatica, si nota un aumento notevole del ritmo respiratorio, e ciò non è altro che la risposta immediata ai messaggi di soccorso che i muscoli hanno inviato.
Questo adattamento fisiologico non è certo il più redditizio; infatti, per affrettarsi ad assumere aria, gli atti respiratori, a causa del ritmo elevato, non consentono che una grande quantità d’aria arrivi agli alveoli, giacché quella inspirata in così breve tempo è appena sufficiente a riempire la prima parte delle vie respiratorie.
Per poter immettere più ossigeno bisogna riuscire a fornirsi della maggior quantità d’aria possibile.
Questo aumento della quantità d’aria assunta (ventilazione) deve basarsi più sull’aumento del volume di ogni atto respiratorio che sulla frequenza degli atti stessi.
Generalmente, quando respiriamo in condizioni di riposo, l’atto respiratorio non è mai completo.
Se vogliamo, infatti, possiamo aumentare moltissimo la lunghezza della nostra respirazione. Facendo una respirazione forzata possiamo addirittura assumere quasi un litro di aria in più.
Durante l’attività fisica, per aver una migliore efficienza, bisogna badare al modo in cui respiriamo, cercando di rendere l’atto respiratorio più lento e rilassato, cosi da allungarne il più possibile l’ultimo tratto.
Il movimento perciò dà la possibilità di respirare di più e più profondamente, aumentando notevolmente la mobilità e l’estensione della gabbia toracica.

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