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Spotter – Sì o No?

Farsi aiutare è oggettivamente positivo, ma entro certi limiti. Anche su questo argomento le correnti di pensiero spesso divergono, e la verità sta sempre nel mezzo, il fatto è che ci sono “aiutanti” che non hanno capito come devono svolgere il proprio ruolo di spotter.

Uno degli errori più grossi è intervenire prima del necessario, quando ancora chi sta effettuando le ripetizioni non ha un reale bisogno di assistenza; il momento giusto per dare quell’aiutino “produttivo” è quell’ultima ripetizione che altrimenti non si riuscirebbe a completare senza l’assistenza del nostro compagno.

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Questo genere di supporto in allenamento, chiamate ripetizioni forzate, se eseguite correttamente sono molto utili al pesista body builder per quello che riguarda l’aumento dell’intensità e quindi del progresso. Il solo fatto di sapere di essere assistiti in una ripetizione che tocca il limite delle vostre possibilità vi può dare quel sostegno psicologico che si tramuta poi in una vera e propria marcia in più.

Le ripetizioni forzate, se eseguite in modo sbagliato possono essere controproducenti.

È necessario conoscere i nostri limiti, capire fino a che punto ci possiamo spingere nelle ripetizioni e con quali carichi, e richiedere assistenza per completare al massimo quelle ultime due spinte.

Se vi rendete conto che vi mancano ancora 4 o 5 ripetizioni e il vostro assistente vi aiuta a completarle significa che avete adottato un peso troppo grande per quel numero di ripetizioni in rapporto alle vostre reali possibilità. Questo non significa progresso, ma regresso, perché ci auto-convinciamo di possibilità che in realtà non possediamo.

Un buon assistente è quello che ci offre aiuto se davvero ne abbiamo bisogno e che interviene solo dopo che ne richiediamo il supporto. Molti atleti danno l’impressione di allenarsi forte, di sollevare carichi pesanti in serie interminabili, quando in realtà riescono a terminare le serie solo grazie all’assistenza del compagno, che per di più li aiuta in troppe ripetizioni. L’errore consiste proprio in questo.

Diciamo che il supporto dell’assistente si rende estremamente utile in determinati esercizi, durante i quali potrebbe essere messa in discussione la nostra sicurezza, tipo nelle distensioni alla panca, squat con bilanciere e lento in avanti con bilanciere.

In linea di massima è meglio allenarsi sempre da soli senza un compagno, consigliamo di utilizzarlo esclusivamente nei protocolli di forza nelle serie sub-massimali, per non diventare schiavi dell’assistente. Alcuni ragazzi senza assistente non si allenano o spingono meno e questo è sbagliato, in quanto non sempre in palestra potrete avere un compagno di allenamento disposto ad assistervi al 100%.

Inoltre ci sono esercizi dove lo spotter non può intervenire ed esercizi dove lo spotter è controproducente. Curl con bilanciere, alzate laterali, panca scott sono tutti esercizi di isolamento dove lo spotter non deve essere chiamato. Lo spotter va chiamato solo ed esclusivamente negli esercizi di forza.

Inoltre nei cicli di forza provate sempre il massimale nei vari esercizi, in modo tale da avere un riferimento sul carico da inserire sul bilanciere. Questo vi permetterà di chiamare lo spotter solo quando sarà necessario, perché sapete che il carico è gravoso.

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