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Diete da Star

Che non vi venga in mente di imitare alla lettera le diete delle star, addirittura senza il consiglio di un dietista o un dietologo, perché alcune di queste diete provenienti dagli Usa, meglio conosciute come “trash diets”, ovvero diete spazzatura, sono buone solo per “farsi del male” perché alquanto squilibrate e dannose per la nostra salute, anche se seguite per un tempo relativamente breve.

In ogni caso è giusto sapere e parlarne, con serietà, proprio per capire che spesso (non sempre!) le diete seguite da personaggi famosi, o comunque quello che ci viene detto sulle loro diete, non è da imitare e da prendere come modello per le nostre abitudini alimentari. Vediamo allora il regime alimentare di 3 star, con i loro pregi e difetti.

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LA DIETA DI KATIE HOLMES

L’attrice Katie Holmes ha adottato per mesi una dieta a base di broccoli, e pare che tramite questo regime alimentare abbia perso 6 chili.

In sostanza è una dieta monoalimento, e prevede che si mangi a volontà un unico cibo con l’esclusione di tutti gli altri.

Si può optare per l’ananas, per il pompelmo, oppure il minestrone o ancora per la banana; Katie Holmes ha adottato appunto quella dei broccoli.

Attenzione ad imitarla!

Di questo tipo di diete, molto pericolose per la salute, può essere salvato solo l’invito a consumare grandi quantità di frutta, verdura, alimenti ricchi di vitamine, sali minerali e fibre, nutrienti importantissimi per il corretto funzionamento dell’organismo.

Se però questi cibi li inseriamo in un regime equilibrato sono utili, ma non possono mai diventare l’elemento esclusivo di una dieta.

L’alimentazione monotematica è, di per sé, sbilanciata ed enormemente dannosa per l’organismo, perché lo espone a carenze nutritive serie, sia nel breve che nel lungo termine.

Nei casi più estremi, se questo tipo di dieta viene applicato rigidamente per lunghi periodi, si può arrivare addirittura alla morte. Non dimenticate che la regola base di una dieta equilibrata è la varietà!

LA DIETA DI DEMI MOORE

La diva Demi Moore ritiene che la dieta migliore sia la raw food.

Aris La Tham, guru di questo genere di regime alimentare dice che la diva adora l’insalata liquida, una crema di carota, cetrioli e sedano.

In questo genere di dieta sono ammessi tutti quei cibi, in quantità a piacere, che si possono consumare crudi, marinati o al massimo cotti a vapore.

Oltre a frutta, yogurt e verdura a volontà, la dieta privilegia pesce, alghe e legumi.

I crudisti ortodossi, arrivano a nutrirsi solo di frutta e vegetali, germogli e semi, per evitare di passare sul fuoco fagioli o lenticchie.

Cosa possiamo salvare di questa dieta?

In genere è meglio mangiare le verdure crude; danno un maggiore senso di sazietà rispetto ad altri cibi e migliorano il transito intestinale, a patto che si beva anche molta acqua.

Poi sono di norma più facili da digerire e mantengono intatti le vitamine e i sali minerali che contengono e che a volte potrebbero subire danni con la cottura.

Seguita per un giorno, magari dopo un’abbuffata, questa dieta può aiutare l’organismo a disintossicarsi. Via libera allora a carote, cetrioli, insalata e pomodori.

Una dieta composta solo da cibi crudi (che porta all’eliminazione, per forza di cose, di un’ampia serie di altri alimenti) può intaccare, alla lunga, gli equilibri dell’organismo. Fra l’altro, questo tipo di regime alimentare, porta a carenze di ferro, vitamina B12, calcio e vitamina D.

LA DIETA DI UMA THURMAN

L’attrice Uma Thurman, che ammette di sgarrare ogni tanto con un bicchiere di vino, è però in genere molto rigida nell’osservare il suo regime alimentare, ed è una sfegatata della dieta macrobiotica.

Il principio guida di questo particolare regime alimentare è quello di consumare quasi esclusivamente cereali integrali e ortaggi non sottoposti a manipolazioni industriali e privi di adittivi chimici, in particolare:

  • riso e orzo
  • miglio e avena
  • frumento e segale
  • mais e grano saraceno
  • zuppe di verdure
  • verdure stagionali fresche cotte o crude
  • legumi
  • Il latte, i formaggi e le uova sono permessi in misura ridotta.
  • Mentre il pesce è consentito la carne invece è assente.

I cibi possono essere insaporiti con sale marino integrale, gomasio (sale marino mescolato a semi di sesamo), olio di sesamo o di mais, girasole, soia, oliva spremuti a freddo.

La dieta macrobiotica è particolarmente indicata per tenere sotto controllo il colesterolo e ridurre i problemi cardiovascolari, oltre ad invitare a mangiare cibi molto sani.

Questo regime alimentare non è indicata per i bambini, e seguita per un lungo periodo può portare a carenze di ferro.

Sotto il punto di vista nutrizionale questo regime alimentare scarseggia in proteine, che sono i “mattoni” dell’organismo, più che una dieta vegetariana; troppo poche quelle di origine animale (infatti formaggi e uova sono molto limitati).

Continuiamo con la seconda parte delle diete di attrici e modelle famose, che ripetiamo, non sono assolutamente da imitare alla lettera e senza consiglio medico, proprio perché molto spesso sono esagerate e con limiti spesso anche molto vistosi.

LA DIETA DI EVA MENDES

Eva Mendes dichiara: “con la dieta dei cinque fattori la mia vita è cambiata, ora so come mangiare, e se mi va mi concedo pizza e dolci”.

Questa dieta, che appunto si chiama “dieta dei cinque fattori” ha conquistato l’attrice, e prevede 1200 calorie giornaliere e si basa sul numero cinque, come suggerisce il nome della dieta stessa.

Per cinque settimane bisogna fare cinque piccoli pasti al giorno, che contengano ciascuno cinque ingredienti scelti tra frutta e verdura, pane, pasta o riso, carne, pesce o latticini.

Va seguita per cinque giorni a settimana con cinque brevi sessioni di attività fisica al giorno, che possono essere semplicemente una passeggiata, una corsetta oppure una mezz’oretta di cyclette.

Di buono questo regime alimentare ha che insegna a mangiare in modo vario ed equilibrato, ed invita anche a svolgere quotidianamente sessioni di attività fisica.

Quindi una dieta da seguire?

Diciamo che è una dieta molto restrittiva, quanto a calorie, e presuppone la consulenza di un medico esperto del settore.

Non ponendo particolari freni a carne e latticini (e nemmeno ai fritti), rischia di sbilanciare l’alimentazione in favore dei grassi.

LA DIETA DI RENÉE ZELLWEGER

La bella Zellweger è una fan della dieta a zona, e dichiara: “amo questa dieta! mangio i miei cibi preferiti, perdo peso e mi sento sexy”.

E non possiamo che darle ragione!

Renée Zellweger i tanti chili presi per interpretare “il diario di Bridget Jones”, e si è affezionata da allora a questo tipo di dieta, che è stata inventata dall’americano Barry Sears e che ha fatto molti proseliti anche in Italia.

La dieta si basa sullo schema 40-30-30, vale a dire che a ogni pasto il 40% delle calorie ingerite deve derivare dai carboidrati, il 30% dai grassi e il restante 30% dalle proteine.

Vanno limitati al massimo gli alimenti con un indice glicemico alto: farine bianche, pasta, pane, biscotti, torte, riso, mais e patate.

Si invece a tutti gli alimenti con un indice glicemico basso tipo:

  • pesce e carne
  • uova e latticini
  • molti ortaggi e mele
  • albicocche e agrumi
  • frutta col guscio
  • cioccolato amaro

Le fonti proteiche sono carni e latticini magri, pesce, uova e legumi (compresi soia e tofu).

Tra i grassi sono da privilegiare quelli monoinsaturi e polinsaturi (pesce, olio, noci) evitando i saturi (carni rosse, burro).

Una dieta equilibrata?

Diciamo che di per sé è positiva l’idea cardine della zona, cioè quella di tenere sotto controllo il peso limitando i picchi di insulina, senza permettere che l’ormone cali o si innalzi troppo, situazioni queste che permettono il meccanismo della fame ricorrente.

La dieta a Zona è un regime alimentare iperproteico; l’organismo brucia subito i pochi carboidrati disponibili, poi ricorre ai grassi, ma alla fine è costretto a estrarre energia dalle proteine stesse.

E questo alla lunga stressa le cellule portando a un’iperproduzione di residui azotati, che possono danneggiare il fegato e i reni.

I carboidrati non vanno eliminati in modo drastico; per dimagrire il taglio andrebbe fatto sugli zuccheri semplici, quelli contenuti nei dolci o nelle bibite gasate.

LA DIETA DI NAOMI CAMPBELL

La Top Model dichiara: “Impazzisco per la pasta ma cerco di evitare i carboidrati per restare in forma”.

Per rimanere sempre in splendida forma Naomi Campbell segue la dieta low-carb.

Il regime alimentare della Venere nera invita a mangiare meno carboidrati possibili, mentre spinge a consumare senza limiti carne, formaggi, pesce e verdure.

Cosa curiosa, non limita i grassi saturi, come quelli contenuti nel burro e nel salame.

Dieta da intraprendere?

Una riduzione moderata dei carboidrati aiuta a perdere peso, è vero.

Pane, pasta, riso e cerali sono cibi molto calorici; solo diminuendo il loro consumo l’organismo ha a disposizione meno calorie e andrà a prelevare l’energia di cui ha bisogno dai grassi di riserva.

Però attenzione, i carboidrati sono la nostra principale fonte di energia, quindi non possono essere tagliati del tutto, perchè la loro assenza costringe l’organismo a demolire non solo la massa grassa, ma anche quella magra, cioè i muscoli.

È stato dimostrato che regimi come la dieta low-carb determinano solo all’inizio effetti dimagranti maggiori rispetto alla dieta mediterranea, ma a distanza di un anno la perdita di peso ottenuta con i due trattamenti è analoga.

In più, dosi eccessive di carne possono danneggiare il sistema cardiocircolatorio e creano problemi anche ad altri organi, come i reni e il fegato.

Quanto ai grassi, le linee guida internazionali consigliano di non superare il 25-30% sul totale delle calorie giornaliere, limitando i salumi, preferendo il pesce alla carne rossa e l’olio extravergine di oliva al burro.

Vediamo la dieta che hanno seguito tre bellezze del mondo del cinema, famose per i loro film ma soprattutto per i loro corpi sempre in splendida forma, e scopriamo come mangiano e come si mantengono quindi sempre così belle.

Ripetiamo che le diete seguite da queste celebrità non sono da seguire alla lettera e soprattutto senza il consenso di un esperto nutrizionista, perchè hanno anche dei grossi limiti e svantaggi e non sempre sono così salutari come viene da pensare guardandole.

LA DIETA DI ANGELINA JOLIE

La dieta che sembra soddisfare Angelina Jolie è quella dei sei pasti al giorno, sembra infatti che la bellissima attrice ogni tre ore si sieda a tavola e mangi qualcosa, ma poca roba.

Pare che ci abbia fatto l’abitudine; come abbiamo detto si siede a tavola sei volte al giorno e sceglie piatti che non superano le 400 calorie a spuntino.

In questo genere di dieta ogni pasto deve essere variato e contenere pane, pasta o riso, carne, pesce o latticini, frutta e verdura.

La colazione deve essere abbondante e la cena leggera.

Una giornata tipo di questa dieta?

Fare colazione con cereali, marmellata o miele e un caffelatte alle otto, bere un tè e mangiare un frutto alle 11, pranzare alle 14, mangiare nuovamente un frutto verso le 17 e alle 20 fare una cena leggera con secondo e contorno.

Come ultimo pasto del giorno, un tè, uno yogurt o un frutto prima di andare a letto.

Perchè è una buona dieta?

Perchè è equilibrata e varia, che garantisce l’apporto dei nutrienti fondamentali.

Suddividendo le calorie in varie occasioni si evitano i picchi di insulina, l’ormone che consente il metabolismo degli zuccheri; quando le calorie sono troppe e tutte in una volta, questa sostanza arriva in grandi quantità per trasformare in grassi quelle che l’organismo non consuma subito.

Però può avere dei limiti…..

Un totale di 2400 calorie al giorno (il massimo che si può ottenere con sei pasti da 400 calorie) è alto per un adulto sedentario che vuole perdere peso.

Non è facile però diminuire le porzioni senza incorrere, al contrario, in una riduzione eccessiva delle calorie.

Sono necessari calcoli accurati (in esclusiva competenza di specialisti di nutrizione) che non rendono di facile gestione questo genere di dieta.

LA DIETA DI SHARON STONE

Altra dieta per una “bellissima” del cinema, che dichiara: “per essere a mio agio in bikini non mi abbuffo di pizza, la mia dieta si basa sull’indice glicemico dei cibi”.

La dieta seguita da Sharone Stone privilegia i cibi con un indice glicemico basso, come pasta integrale, carne, pesce e verdure.

L’indice glicemico misura la velocità con cui un alimento fa innalzare i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue.

Più è alto, più il pancreas deve produrre abbondanti quantità di insulina per abbatterlo (l’insulina è un ormone necessario alle cellule per utilizzare il glucosio circolante ed estrarre energia).

La forte e improvvisa secrezione di insulina fa però calare drasticamente la concentrazione di questo zucchero e apre nuovamente le porte allo stimolo della fame.

Si innesca così una sorta di circolo vizioso, che porta all’assunzione di nuovo cibo, alla produzione di altre quantità di insulina e, nella fase finale di questo ciclo, alla trasformazione in grassi degli zuccheri in eccesso.

Con i cibi con un indice glicemico basso, che non provocano picchi di zucchero nel sangue, si tende a limitare l’aumento di peso.

Dieta da seguire?

Diciamo che questa dieta ha di buono che insegna a mangiare in modo vario, abbinando bene i cibi.

Per esempio: se il contorno della bistecca è un piatto di patate, che hanno un’indice glicemico alto, non si mangerà il panino.

Utilizzare cibi con un indice glicemico basso, tra l’altro, diminuisce il carico di lavoro per il pancreas e limita l’insorgenza del diabete.

Attenzione però… ha anche dei limiti.

La voglia di dimagrire non deve portare all’eliminazione di tutti i carboidrati, solo perchè hanno un’indice glicemico medio-alto.

Pane e pasta sono fondamentali per far funzionare bene l’orgamismo e per non obbligarlo ad attaccare la massa magra, cioè i muscoli.

Semmai, i carboidrati complessi vanno mangiati in quantità moderate, riducendo drasticamente soltanto gli zuccheri semplici, contenuti nei dolci o nelle bibite gasate.

LA DIETA DI JENNIFER ANISTON

Ammette di aver trovato la sua dieta ideale nella “Atkins”, dopo aver provato innumerevoli regimi alimentari.

Molto popolare negli Usa, questa dieta porta il nome del cardiologo americano Robert Atkins che l’ha inventata, nel 1972, e ha appunto tra i suoi seguaci la bellissima attrice Jennifer Aniston.

Si compone di un percorso in 4 fasi, da associare a integratori di vitamine e sali minerali, nonchè all’esercizio fisico regolare.

Si riducono fino a farli quasi scomparire pane, pasta, patate e riso (nelle prime due settimane ne sono concessi 20 grammi al giorno), mentre si possono mangiare senza limiti formaggi, carne, pesce e uova.

non ci sono restrizioni particolari su cibi grassi come salame, patatine fritte e dolci.

Da intraprendere?

Io la sconsiglierei, salverei solo il consiglio di praticare attività fisica come abitudine quotidiana.

Sotto l’aspetto nutrizionale la Atkins è indifendibile; a lungo andare troppe proteine danneggiano fegato e reni.

Questa dieta, seguita per troppo tempo, stresserebbe l’organismo e i suoi equilibri metabolici, rischiando di far salire molto i fretta il livello di colesterolo nel sangue, per l’assunzione di troppi grassi saturi come quelli della carne rossa, dei formaggi stagionati e del burro.

Nessun medico poi consiglierebbe una limitazione così drastica dei carboidrati.

L’assunzione di integratori di vitamine e sali minerali non deve diventare un’abitudine e deve comunque essere consigliata da un medico solo in caso di necessità, visto che tutti i nutrienti sono assimilabili seguendo un regime alimentare equilibrato e il più vario possibile.

Non seguite la Aniston!

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